Sezione nautica Labrone: “Ecco il nostro progetto per avvicinare i giovani”
La sezione sta cercando di organizzare per il 25 aprile il Trofeo della liberazione
di Gianni Picchi
“Ci prepariamo per la stagione remiera, nonostante l’assessore Perullo abbia comunicato di avere intenzione di fermare per un anno le gare ”. Con queste parole il presidente della sezione nautica “Labrone”, Simone Giovannetti ha aperto la conferenza stampa. “Noi abbiamo dato un volto nuovo alla cantina – ha continuato Giovannetti – nonostante le difficoltà, e non solo economiche, che la sezione attraversa. Tre anni anni fa abbiamo firmato una convenzione, anche per avere parità di diritti, come molte altre cantine. Invece? Paghiamo acqua e luce più che a casa nostra. Siamo stati i primi ad aderire a riunire i rioni. Rappresentiamo tutta al parte nord della città. Abbiamo fatto domande su domande senza avere alcuna risposta. Ed il tempo passa. Nonostante tutte le difficoltà abbiamo messo in opera un progetto che nasce dalle nostre idee, dai nostri convincimenti, dalla nostra passione.”
Il Progetto
Per cercare di avvicinare i giovani al remo sono stati presi contatti con le scuole (non a caso Scuole in barca nacque nella Cantina dello Shangay) , con l’istituto nautico. Saranno istituiti due corsi. Uno per i vogatori, ed uno per i timonieri. A dirigere quella dei vogatori Mauro Martelli, e quelle di timonieri Luca Ondini. Entrambi hanno scritto pagine importanti per il mondo del remo.
Potranno partecipare ragazzi dai 15 ai 20 anni, sia maschi, che femmine. Si svolgeranno lezioni teoriche, e pratiche. Dopodichè saranno inseriti nelle rose dei vogatori, che parteciperanno alle gare.
Imbarcazioni stagione 2014: gozzo a 10 (allenatore Franco Fiordi), gozzette a 4 remi (allenatore Daniele Donati) Under 18, e femminile.
Alla conferenza era presente, come rappresentante dell’istituto Cappellini, la professoressa Alessandra Sian: “Abbiamo allargato il progetto ad altre due scuole, Geometri e Professionali Industria ed Artigiano. Le lezioni, teoriche e pratiche, si svolgeranno fuori dagli orari scolastici. Livorno una città di mare, e più si conosce il mare, più si ama”. Luca Ondini nella sua esposizione ha voluto sottolineare un aspetto a lui molto caro: ”Ho accettato questo incarico, che mi onora, e mi lusinga, per poter restare nel mondo remiero, ora che ho attaccato il timone al chiodo. Mi impegnerò per cercare di diffondere le nostre tradizioni, e l’amore per le nostre gare”.
Mauro Martelli, il pluridecorato campione di sport e di umanità, tra l’altro ricordiamo che è presidente di Sportlandia, ha voluto ricordare che, tutto il mondo remiero, ha dato una mano a Sporlandia, fra questi , in particolare il Labrone, per questo non potevo esimermi dal non accettare questo incarico. Incarico che mi permette di potere portare in questa cantina la mia esperienza vissuta nel mondo del canottaggio. Un progetto importante, che dopo molte chiacchere, diventa realtà, in una cantina che è stata innovatrice nell’apertura delle porte ai giovani. Questo progetto avrà sicuramente un riscontro positivo, anche, per la collaborazione, che si avrà con le scuole di Livorno.”
Dopo ha preso la parola Mario Corradi, colui chi ha sempre creduto nel progetto-giovani, e possiamo dire che, “Scuole in barca”, è stata una sua creatura: “Abbiamo lanciato messaggi su messaggi al Ministro dell’istruzione, all’università di Pisa, alle nostre istituzioni; ma non hanno avuto l’effetto sperato. Sappiamo che, se non si creano le condizioni ideali con gli abitanti dei rioni, per riaccendere il fuoco delle tradizioni, e della nostra cultura, rimarremmo sempre isolati. Noi, nonostante le difficoltà, siamo ancora qui a far progetti, per fare in modo che, le gare remiere, non si fermino. Abbiano i giusti ricambi generazionali, e poter far incontrare turismo e sport per dare un futuro al Palio, ed alle altre gare. L’importante è non fermarsi”.
Infine colui che lavora nell’ombra; ma con un compito importante per l’andamento della cantina, Franco Ferrini: “Un’altra mancanza sono i cantinieri. Ormai pochi, o nessuno, scendono in cantina per espletare questo tipo di lavoro, vitale per la vita della cantina. Altre problematiche sono in evidenza. Le barche stanno tutta la stagione invernale, o quasi, nel rimessaggio, poi, a due terzi della stagione, vengono consegnate alle sezioni. Per quelle “ricche”, può andare anche bene; ma non per quelle povere, che aspettano, per andare in mare con i suoi vogatori, la consegna di queste barche. Non sarebbe meglio darle direttamente alle sezioni? Le istituzioni dovrebbero, tra le altre cose, incentivare le sezioni, invece noi facciamo domande su domande; ma le risposte non vengono mai”.
Prima di alzare i calici per la nuova stagione Massimo Lunardi, dirigente della sezione, ha comunicato, che è stata presentata domanda per organizzare il “Trofeo della Liberazione, il 25 aprile: “Stiamo aspettando una risposta dall’assessore, che avevamo invitato a questa conferenza insieme alla istituzioni. Solo l’Uisp, con il suo rappresentante Manlio Grossi, è presente”.
Questo è il vero mondo delle gare remiere. Da una parte i risultati delle gare non, certamente, confortanti; ma dall’altra tanto entusiasmo, tanto lavoro, tanti sacrifici, solo per l’amore che lega, alcuni livornesi, alle tradizioni, ed alla città. Battersi per cercar di dare un futuro migliore. Questo è la sezione nautica Labrone, che come diceva Ferrini, i livornesi si sono scordati perché noi abbiamo scelto questo nome, Labrone, il fondatore di Livorno.
La soddisfazione di Ampi
L’Anpi di Livorno, mentre auspica il rapido superamento delle difficoltà che hanno portato l’assessore Perullo ad ipotizzare l’annullamento di tutte le gare remiere livornesi per l’anno 2015, esprime il pieno sostegno alla proposta della Sezione nautica “Labrone” per organizzare, in occasione del prossimo 25 Aprile festa Nazionale e 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, un Trofeo remiero dedicato a questa Festività. L’Anpi nel condividere questa proposta, si impegna a sostenerla in ogni occasione, in modo che il trofeo sia considerato parte integrante delle celebrazioni per la Festa della Liberazione, e divenga un appuntamento costante delle manifestazioni remiere che, a nostro parere, devono essere strumento di coinvolgimento e partecipazione dei livornesi alla storia e alla vita della città.
Riproduzione riservata ©