L’sos di Perullo: “Palio? Servono sponsor”
L'assessore: "Il problema è che questa manifestazione non è conosciuta fuori dalla nostra città"
Il Palio Marinaro negli ultimi anni ha attraversato una crisi che lo sta portando, piano piano, a scomparire. Se chi di dovere non interverrà, il rischio che una delle più antiche tradizioni di Livorno vada perduta è alto. Proprio per questo l’assessore allo sport Nicola Perullo ha voluto fare un quadro della situazione, andando ad elencare quali sono gli interventi che verranno fatti a breve. Ad agosto è stato individuato un fondo di 7.500 euro per la fine del 2015, uno 30mila euro per 2016 e altrettanto per il 2017. Questi soldi saranno destinati alle sezioni nautiche in base al numero di vogatori che avranno e alle gare alle quali prenderanno parte.
Come arrivano questi soldi? E’ di poco tempo fa la decisione di far pagare le utenze alle cantine. Il ricavo sarà interamente destinato al mondo remiero nella maniera sopracitata. Inoltre è stato deciso di erogare un contributo straordinario di 3 mila euro per il Benci e di 2 mila per il Pontino San Marco.
E’ al vaglio l’idea di creare un organismo unico dedicato alla gare remiere: fondere insieme quindi Car, Cat e i comitati organizzatori delle gare. “Bisogna unire le forze in un momento di difficoltà come questo”, le parole dell’assessore. Per cercare di venire incontro alle spese delle cantine, l’assessore è in stretto contatto con Azimut Benetti per far sì che la società dia la sua disponibilità per il rimessaggio delle barche. “Siamo ancora in attesa di una risposta- commenta Perullo che poi elenca le spese fatte dalla vecchia amministrazione- Nel 2004 il Comune versava al Palio 240mila euro. Noi l’anno scorso, per questa gara, abbiamo potuto dare soltanto 60mila euro. Gli altri costi sono stati: 10mila euro per la Barontini, 50mila per i rimessaggi e 30mila per le utenze. Questo calo però non dipende da noi, ma dal periodo che stiamo attraversando”.
L’assessore poi conclude con una proposta per far sì che questa tradizione continui ad esistere: “Il Palio non va visto con un conservatorismo immobilista perché così muore. Il problema è che fuori dalla città non lo conosce nessuno. Effetto venezia è costato in tutto 300 mila euro ma ha avuto un ritorno. Se il palio costa 180mila dovrebbe averci un ritorno anche sociale ma così non è. Se tutto resta così, non è attrattivo per gli sponsor”.
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