ESCLUSIVO. Intervista a Spinelli: “Ecco perché ho confermato Nicola”
di RICCARDO CAMPOPIANO
Il day after di Chievo-Livorno è stato alquanto tribolato. Le parole a fine gara di Spinelli hanno suscitato clamore facendo intendere un possibile cambio di allenatore. Tuttavia alla fine ha prevalso il buon senso e Nicola è rimasto sulla sua panchina. Ora il Livorno è atteso da tre sfide una più difficile dell’altra a cominciare da quella contro il Milan. Dopo sarà la volta del mercato e la palla passerà al presidente. Che a Quilivorno.it spiega quanto accaduto nelle ore seguenti alla partita contro il Chievo.
Presidente, a fine partita è apparso molto deluso e sembrava intenzionato a cambiare allenatore. Poi ci ha ripensato? “ Tengo a precisare che non sono mai tornato sui miei passi perché non mi è mai passato per la testa di esonerare Nicola. Lui ha la mia completa fiducia. Al 100%. Continuo a ritenere che sia l’uomo giusto per far crescere e guidare questa squadra. D’altronde non dobbiamo dimenticarci che siamo una matricola e stiamo giocando la serie A”.
Però a fine partita sembrava di parere diverso.
“Ero arrabbiatissimo per com’era finita la partita. Mi sono preso 24 ore di tempo. Prima ho parlato con Perotti e Capozucca per capire cosa era successo e ho detto loro che se la squadra che hanno costruito è questa ci dovremmo buttare dalla tribuna. Poi il mister mi ha chiesto un incontro. Mi ha raggiunto a Genova, assieme a mio figlio ci abbiamo parlato oltre un’ora. Gli ho chiesto i motivi di questa prestazione e abbiamo chiarito”.
Nicola si è preso le sue colpe per la sconfitta.
“Non avevo mai visto la squadra come domenica. Sicuramente abbiamo speso tante energie con Inter e Juventus. Ma il mister giustamente ha detto che l’approccio è stato comunque sbagliato. In più voglio aggiungere che è la prima volta che il tecnico non legge la partita nel modo giusto perché prima del match contro il Chievo la squadra aveva sempre fatto bene. Domenica scorsa qualcosa non è andato anche a livello di scelte tecniche come lasciare fuori Duncan e Mbaye. Ma vedrete che contro il Milan ci sarà una grande reazione”.
Lei quindi non ha mai contattato altri allenatori?
“Assolutamente no anche perché ripeto che finché ci sono io Nicola può stare tranquillo. I nomi che sono stati accostati al Livorno neanche li conosco. Qualche procuratore ha parlato con i miei collaboratori, ma nessuno con me”.
A gennaio che movimenti prevede?
“Ci saranno tante cose da fare. Prima di tutto ci sono giocatori che assolutamente non servono alla causa ed è giusto che vadano a giocare altrove. Avete visto quanti ne avevamo in panchina? La nostra è una rosa di 28 elementi. Cercheremo di prendere qualche calciatore di qualità che possa darci una mano senza smuovere gli equilibri della squadra, quindi facendo anche delle operazioni in uscita”.
In attacco però c’è solo Paulinho a buttarla dentro.
“Non è vero, c’è anche Emeghara. Bisogna avere fiducia in questo ragazzo, va aiutato. Sono sicuro che se lo aspetteremo diventerà quello visto a Siena. Lo volevano tutti e alla fine noi siamo riusciti a prenderlo con molti sacrifici”.
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