Caro biglietti, l’assessore ha incontrato le società di calcio. “Nostro contributo non potrà aumentare”
Le Società coinvolgeranno le famiglie per lavorare su un percorso condiviso. Incontro convocato dal Comune a seguito di una lettera inviata a Quilivorno.it da parte di un padre che lamentava un costo eccessivo per assistere alle partite
Si è svolto a Palazzo Municipale un incontro tra l’Amministrazione Comunale, rappresentata dall’ assessore allo Sport Maurizio Bettini, e le Società Sportive di calcio, per affrontare il problema inerente il biglietto di ingresso ai campi di gioco, sopratutto per le categorie giovanili. All’incontro, convocato dal Comune a seguito di una lettera inviata a Quilivorno.it da parte di un padre che lamentava un costo eccessivo per assistere alle partite, hanno partecipato anche il Delegato Coni Gianni Giannone, il delegato provinciale della Federazione Gioco Calcio Paolo Pasqualetti e il vice presidente regionale, sempre della Federazione Calcio, Bruno Perniconi.
L’assessore Bettini ha sottolineato la necessità di fare il punto su queste problematiche, ribadendo però che il contributo comunale assegnato alle Società non può in alcun modo essere incrementato. Le Società Sportive hanno rappresentato il percorso e le motivazioni che le hanno portate a richiedere nel tempo il pagamento del biglietto, segnalando le sempre maggiori difficoltà di reperimento delle risorse finanziare per far fronte alle sempre crescenti spese di gestione dei campi (dal mantenimento del verde, alla vigilanza, alle manutenzioni, ai sempre maggiori costi dell’energia elettrica, dell’ acqua e del gas nonché alle problematiche di sicurezza degli impianti). Nel ribadire l’aspetto sociale che rappresenta lo sport, dove non esistono barriere per i vari ceti sociali né per le varie etnie, e ribadendo l’importanza dello sport nella crescita delle giovani generazioni, le Società, hanno evidenziato il grande sforzo profuso a livello volontario per consentire una ampia partecipazione, ribadendo come tale contributo sia sostanziale per la continuità dell’attività sportiva svolta.
Il Coni e la Federazione Calcio, nel condividere quanto dichiarato dalle Società, hanno convenuto con l’Amministrazione Comunale (che come detto non può aumentare il contributo) che è opportuno che le Società convochino le famiglie per renderle partecipi delle difficoltà, spiegando chiaramente i meccanismi che determinano i costi e quindi muovendosi su percorsi comuni nell’interesse dei bambini che frequentano i campi di calcio. Seguiranno incontri di aggiornamento con l’Amministrazione Comunale.
LA RISPOSTA DEL PADRE – Volevo rispondere alla presa di posizione, sostanzialmente IMMOBILISTICA, che le istituzioni hanno e stanno prendendo circa il costo del biglietto per le partite di calcio “dei bambini”. Mi aspettavo a dire il vero, un seguito forte a questa presa di posizione. La mia speranza è di poter contribuire a cambiare le cose, Si perché i segnali di cambiamento stanno già arrivando da molte parti: credo che la nostra generazione debba iniziare a prendersi delle responsabilità per garantire un qualcosa di migliore a quelle generazioni che dopo di noi dovranno vivere nel mondo che stiamo creando, e allora creiamolo bene magari partendo dalle cose più semplici. Magari partendo proprio dal mondo del calcio, non quello dei riflettori puntati tutto lustrini e paillettes, ma quello cosiddetto minore, quando però minore non lo è proprio: il calcio inteso come un pulito gioco tra bambini e niente d’altro. Il mondo dello sport in generale racchiude moltissimi concetti che proverei a riassumere come: bello, giovane, un mondo in cui i nostri figli coltivano le loro ambizioni i loro sogni. Ma, come in ogni bella storia esiste sempre un ma se continuiamo di questo passo azzereremo tutto quanto di buono questo racchiude e rappresenta. Non è possibile. Non è pensabile, che oltre a tutto quello che già subiamo , tasse ed oneri, dobbiamo sobbarcarci anche una tassa che voglio chiamare del divertimento. In altre Regioni si pagano i biglietti d’ingresso alle partite di calcio dei bambini ma molto meno, e le varie soc. sportive fanno pagare somme più idonee circa 2/3 euro e solo per le partite che i bambini effettuano fuori casa mantenendo in casa le partite spesso gratuite! Ma perché questo da noi non è attuabile? Chiedo che le società o un rappresentante delle stesse ci forniscano delle risposte, aggiungo che rivedendo il costo del biglietto a mio avviso i ritorni economici per le società sarebbero in ultima istanza più elevati, in quanto la partecipazione sarebbe dei familiari e aggiungo amici. Altri genitori affermano che non c’è solo calcio nel mondo, e questo è vero, Io però non posso imporre a mio figlio scelte che per lui non sono condivise, creerei solo dei malumori e perdite di tempo, Io sono contento che mio figlio faccia Calcio come lo sono degli altri due che fanno altri sport in cui si possono realizzare e allo stesso tempo divertirsi. Posso però provare a lavorare per cercare di cambiare il sistema che a mio avviso è migliorabile, ed è qua che chiedo a gran voce alle istituzioni una risposta certa.
Le istituzioni ma anche la politica deve prendersi delle responsabilità oggettive su questo argomento. L’ultima risposta data è superficiale, quasi offensiva in quanto non contiene risposte e non contiene sostanza, è solo una risposta dovuta dopo un mio sollecito a mezzo mail, direttamente all’amministrazione. Ho iniziato questo cammino, che deve essere il punto di partenza di una discussione profonda e ragionata, confidante del fatto che molti genitori la pensano come me, Io sono uno dei tanti ( e faccio riferimento ad ultima lettera) che attendo una convezione della società dove gioca mio figlio per ascoltare le motivazioni, le risposte non sono ancora arrivate, chiedo a chi di dovere: arriveranno e quando? Grazie per l’attenzione a questo che per me è un grosso problema, non lascerò che questo argomento sia solo servito per riempire la cronaca di qualche giornale o come trafiletto per riempire la pagina, questo è un argomento importante che grava con una quota di 1500 euro annuali sulle famiglie.
Giancarlo Canigiani
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