Scommesse, Matteini: “Ecco la mia verità”

Lo scandalo del calcioscommesse si sta espandendo a macchia d’olio. Nel mirino della squadra mobile di Catanzaro è finita la partita tra Savona-Teramo del maggio scorso in Lega Pro. Sotto inchiesta anche due livornesi: Davide Matteini (ex giocatore amaranto) e Marco Barghigiani, direttore sportivo del Savona. In totale sono cinque gli indagati ai quali la polizia ha notificato gli avvisi di garanzia ed eseguito altrettante perquisizioni domiciliari. Oltre ai due livornesi sopracitati,  sono indagati Marcello Di Giusepppe, Luciano Campitelli e Giuliano Pesce. Secondo le indagini, Matteini avrebbe fatto da tramite tra Di Giuseppe (ds del Teramo) e Campitelli (presidente) con Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’Aquila, e già a capo di una delle due organizzazioni dedite a combinare le partite. Quest’ultimo poi, sempre secondo le indagini, avrebbe contattato il ds del Savona Marco Barghigiani, offrendogli 30mila euro per far perdere la sua squadra nello scontro con il Teramo. La partita è finita 2-0 a favore di questi ultimi che hanno festeggiato la promozione in B con una giornata di anticipo.
Matteini però, raggiunto telefonicamente, respinge al mittente tutte le accuse: “Io sono tranquillo e ho la coscienza pulita. Con il direttore sportivo dell’Aquila ci parlo spesso ma soltanto perché è un amico; di quello che faceva fuori non sapevo nulla. Non ho avuto mai contatti per combinare partire. E’ normale che quando indagano una persona a te vicina finisci con il finire in mezzo al casino anche se sei innocente. Il fatto che io sia indagato non cambi nulla perché, ripeto, non ho mai preso né dato un euro per aggiustare risultati. Dispiace per quanto accaduto, ma sono pronto a battermi nelle sedi opportune per dimostrare la mia estraneità ai fatti”.

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