Colpaccio Don Bosco, ecco Venucci
Un altro pezzo pregiato di aggiunge alla scuderia della Pallacanestro Don Bosco Livorno, guidata da coach Daniele Quilici.
Si tratta di Mattia Venucci, playmaker classe 1990 fino alla scorsa stagione in forza all’ABC di Castelfiorentino e quindi diretto avversario proprio di Livorno. Un campionato, quello passato, in cui Mattia si è affermato come uno dei migliori esterni dell’intera Serie B come dimostrano le statistiche che raccontano di un play da 15 punti a partita (con ottime percentuali al tiro), conditi da oltre 3 assist di media. Un giocatore che sarà quindi importantissimo nella rotazione esterni di Quilici.
Venucci è cresciuto nelle giovanili di San Vincenzo, con delle piccole parentesi a Donoratico e Piombino dove ha disputato campionati di eccellenza, prima di inserirsi in pianta stabile nella prima squadra sanvincenzina giovanissimo, all’età di 16 anni.
Con San Vincenzo Mattia partecipa ai campionati di C regionale e DNC, da assoluto protagonista, abbastanza da meritare la chiamata di Castelfiorentino che lo ha schierato titolare fin dal primissimo giorno. Due stagioni alla ABC che lo rendono uno dei playmaker più effici del Girone A e quindi richiestissimo da moltissime società.
Mattia ha però scelto Livorno: “Ho sempre affrontato Livorno da avversario e adoravo sentire il calore dei tifosi verso la squadra, ma anche la competenza verso lo sport della pallacanestro. Giocare qui sarà un esperienza fantastica. Inoltre ho visto da vicino l’organizzazione della Pallacanestro Don Bosco Livorno e so che sarò messo in condizione di fare bene”. Venucci si inserisce in un organico ancora da definire, ma che ha al suo interno Edo Persico e Mario Gigena, oltre ai talentuosissimi giovani: “Siamo una formazione giovane e per questo dovremo pensare partita dopo partita senza abbatterci troppo dopo una sconfitta o esaltarci eccessivamente dopo una vittoria. Ma so che faremo una bell’annata, perchè quello che non manca sicuramente è la voglia!”
Mattia è entusiasta di giocare a fianco di Mario Gigena: “Non nascondo che sia uno dei motivi che mi ha spinto verso il Don Bosco. Giocare affianco a Mario sarà un’esperienza positiva a dir poco dalla quale so che apprenderò tantissimo”.
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