Baseball, Livorno torna grande e riabbraccia la serie B
di gniccolini
Come si fa a non essere romantici nel baseball? E’ questa la domanda che si pone Brad Pitt nei panni del general manager degli Athletics nel film Money Ball quando rifiuta un ingaggio milionario da parte dei Boston Red Sox per continuare a servire la sua squadra da sempre amata. Anche oggi a Livorno in via Sommati, allo stadio Alfredo Sisi, in molti alla fine di nove sudatissimi inning quando hanno visto volare in aria i guanti e i cappellini in segno di vittoria, forse, nel profondo del loro cuore, si saranno posti la stessa domanda.
Sì perché il Progetto Livorno, squadra nata dalla fusione delle due franchigie Sailors e Blue Angels, ha ribaltato in 48 ore un risultato che sembrava perduto, prendendosi con una forza inaudita le chiavi per aprire le porte della promozione in serie B. La scorsa settimana la truppa del manager Riccardo La Rosa era infatti tornata dalla trasferta di Chieti con le ossa rotte: due partite perse su due gare disputate. Davanti però c’era ancora una lucina piccola piccola in fondo al tunnel della finale promozione ed erano le tre gare in programma questo weekend sul diamante da poco intitolato al presidentissimo Alfredo Sisi, al fondatore del baseball livornese che, forse, da lassù si sarà posto la stessa domanda quando è arrivato l’ultimo out che ha riportato il batti e corri labronico al piano superiore.
La finalissima, al meglio delle cinque gare, parla livornese: 2 vittorie a 3 per Ghigo Gentini e compagni che questo fine settimana hanno compiuto un vero e proprio miracolo sportivo dettato da passione e grandissima voglia di emergere, di tornare grandi.
Sul monte nell’ultimo match disputato domenica pomeriggio e vinto dal Progetto Livorno per 9 a 3, un immenso Diego Carlesi, un “ragazzino” di 39 anni che lancia come un “bimbo” di 18. Una curva mozzafiato e degli effetti telecomandati che hanno mandato in tilt le mazze di Chieti. Nove inning (nove!) lanciati senza sbavature con una difesa di ferro che lo ha “servito” alla perfezione senza incertezze. Un vero piacere per gli occhi veder giocare insieme giovani talenti come Luigi Gallo in posizione di interbase, Nicola Ingrasciotta a destra, Ema Mottola in seconda, e “vecchie volpi” della terra rossa come Alessandro Daina Palermo a sinistra o lo stesso Shirab Spignese in terza base. Un mix di senatori e giovani spartani che ha riscosso il giusto tributo in una stagione dove si è potuta contare soltanto una sconfitta durante la regular season.
La fotografia della vittoria di squadra è quando all’ottavo inning con due out, Carlesi (39 primavere, trentanove!) dopo lo “skiock” della mazza avversaria sulla pallina da lui appena scagliata, abbassa la tesa del cappellino incamminandosi nel dougout non curandosi neanche di sapere che Gigi Gallo, un “piccoletto” di appena 17 anni di dietro di lui difende come un veterano da Major facendo senza problemi l’assistenza in prima chiudendo così l’inning. Fiducia “no-look”. Applausi. Obiettivo riuscito. Chapeu. Il vecchio e il nuovo fusi come un unico ingranaggio. Un cuore che batte da solo.
E poi c’è la foga delle mazze labroniche tornate a schioccare come furie grazie alla veemenza di Marco Valsecchi (un altro giovanissimo talento cresciuto in Banditella che nel box non conosce vergogna e alla fine è rigato dal pianto per la gioia della promozione), Luca Luschi, Giacomo “Mamo” La Rosa. Per non parlare di un mound di tutto rispetto con i lanci di Claudio Nencini, Piacentini detto “Penne”, e degli stessi Spignese e Carlesi.
Una vittoria frutto di un grande lavoro partito anni fa, crescendo quelle piantine che oggi stanno germogliando talento allo stato puro. E davanti a una storia del genere la domanda che ci siamo posti all’inizio di questo articolo torna matematica: “Come si fa a non essere romantici nel baseball?”. Chiedetelo ai ragazzi del Progetto Livorno, loro non hanno dubbi: dopo questo weekend di sogni realizzati…è impossibile.
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