Perullo: “Pronta una nuova proposta per il Palio. Livorno tornerà una grande città sportiva”

di Gianni Picchi

Il nuovo assessore allo sport del comune di Livorno, Nicola Perullo, tocca, in questa intervista, tutti i temi più importanti relativi allo sport nella nostra città e svela quali sono i suoi programmi in vista del prossimo palio e del centenario del Livorno calcio.

Secondo il Sole 24 ore Livorno sportiva, dopo essere stata da anni nella top ten, ed addirittura prima nel 2009, è scesa al 25° posto, ci salvano solo atletica e nuoto. Per lei non è stata certamente una bella notizia.
“No, però, al tempo stesso, lo sport è lo specchio della società e dell’ambiente dove viene praticato. Livorno ha una grande, grandissima, tradizione, ma anche una grande entità sportiva, ed è una delle città dove lo sport  è più sentito. Vanta un numero di praticanti alto, rispetto agli abitanti che ha. In percentuale, è fra i più alti, se non il più alto, in tutta Italia. Livorno, in questi ultimi 10 anni, ed in particolare negli ultimi cinque, ha vissuto una forte crisi, economica, culturale, e sociale. E tutto ciò si ripercosso anche nello sport. E, quindi, mi sarei stupito se, in classifica, Livorno avesse mantenuto le prime posizioni. Teniamo conto che,  in questa classifica, si tiene molto conto della formazione giovanile. Questo sindaco e questa amministrazione hanno fatto un assessorato allo sport legandolo, per la prima volta, al turismo. La discesa nella classifica è una brutta notizia, ma io sono stimolato, perché le possibilità per risalire ci sono, perché lo sport è molto radicato a Livorno, e non è  facile da estirpare; bisogna collocarlo sulla strada giusta, che significa apertura anche a situazioni, eventi, che  si mettono a confronto con l’esterno. Parlo appunto di rapporto tra sport e turismo, di rapporto con altre realtà. Quindi incentivare alcuni aspetti, che in questi ultimi anni sono stati trascurati”.

Livorno, da sempre, ha una forte richiesta di sport e quindi anche di  impianti sportivi. Il sindaco, nel suo programma, ha detto che lavorerà per cercare di ridurre l’eccessiva frammentazione delle tante forze, che compongono la variegata galassia dello sport livornese. Questa strategia si realizzerà attraverso la gestione diretta e indiretta degli impianti sportivi e attraverso la promozione e l’organizzazione dell’attività sportiva, in sinergia con le attività turistiche. Il suo pensiero  a proposito?
“Il programma lo abbiamo steso, di comune accordo,  con il Sindaco. A Livorno ci sono circa 600 Società sportive. Da un lato è una ricchezza, però questo è anche indice di una frammentazione, caratteristica nostra livornese. A volte non riusciamo a dividere le cose personale da quelle lavorative, professionali, e quindi si costituiscono nuove realtà, nuove associazioni. Tutto questo porta debolezza. La frammentazione, in questo periodo di crisi economica, fa in modo che la coperta diventi sempre più corta. Quindi, in questi momenti, sarebbe utile mettere da parte certe  cose, e remare nella stessa direzione. Naturalmente ci vuole un linea politica forte. Qualcuno che coordini queste frammentazioni, ed arrivare ad un progetto complessivo per il bene della città. Al tempo stesso si fa menzione delle attività turistiche, marketing  interritoriale e cultura, proprio perché oggi, Livorno, ha bisogno di sviluppare le sue potenzialità, e far capire agli altri, a livelli nazionale ed internazionali, che cosa è possibile sviluppare. Vi sono alcuni aspetti che sono unici, dal lungomare, agli impianti sportivi, che per una città media come la nostra importanti: penso al PalaModigliani, al Caprilli, alla piscina olimpionica, ad un evento come la maratona, ed al palio marinaro. Noi abbiamo cose, che da altre parti  non ci sono”.

Gare remiere. Si legge ancora nel programma del sindaco che queste saranno cruciali per un incremento dell’appetibilità della città per gli ospiti e per i turisti di passaggio, che dovranno vedere in questo elemento folkloristico e fortemente livornese sempre di più un’occasione per visitare la nostra città.
“Il palio, nei primi due mesi del mio incarico, è il settore dove ho lavorato, e sto lavorando di più. Entro il mese di ottobre porteremo a conoscenza di tutti una nostra proposta: forte, innovativa, e strutturale, per il rilancio dello stesso. Deve diventare  la manifestazione sportivo-folkloristica più importante della città, perché ha una tradizione lunghissima, è una gara remiera unica nel suo genere. Tutto per diventare un grande evento, che abbia un impatto forte sulla città, specie dal punto di vista sociale, turistico, di marketing, ed economico. Cose che, in questi ultimi anni, ha perso. Mi spiace dirlo, ma certe gare, che hanno meno importanza del nostro palio, negli anni, sono diventate più conosciute, più famose, e con maggior pubblico. Dobbiamo invertire la tendenza, non si può continuare a fare una manifestazione storica come il Palio, dove alla fine c’è un pubblico molto ristretto. Dobbiamo tornare ad un palio molto sentito dalla città, e molto aperto a persone, che vengono a vederlo. E per questo stiamo pensando ad una strategia molto forte e quando sarà pronta sarà resa nota”.

Saprà certamente che la riforma portata alle gare remiere è una riforma a metà. Ogni sezione dovrà avere gli stessi spazi… Cat e Car, non si allungano così i tempi di soluzione dei problemi? Alcune sezioni reclamano una cantina, come Ovo Sodo, Pontino. Ed i giovani non sono molti che frequentano le sezioni. Perché non si mette nuovamente in piedi Scuole in Barca?
“C’è bisogno di ripensare il tutto. Scuole in Barca è una delle priorità, che dobbiamo rimettere in piedi. Per questo ho cercato di capire perché è andato a finire male, e penso di avere capito. In questi due mesi ho parlato con tanti rappresentanti delle cantine, rappresentanti del mondo del palio, ed ho visitato le cantine, e mi sono fatto un’ idea. Se non si parte dalla formazione, quindi reclutamento dei giovani, ovviamente il palio, piano piano, è destinato a morire. Per evitare questo c’è bisogno di giovani, di pubblicità, e di marketing”.

Per chiudere con le gare remiere, il presidente del Comitato palio marinaro viene nominato dal sindaco. Quindi il nuovo sindaco dovrà fare una nuova nomina, o confermare il presidente decaduto.
“Il presidente (Vittorio Pasqui) è dimissionario, ed adesso stiamo pensando ad un sostituto. Ricordo il Car (Comitato Attività Remiere), è presieduto dal sindaco, o da un suo delegato. Ed io sono il presidente del Car e mi attivo per trovare un nuovo presidente per il Comitato del Palio Marinaro. E’ molto essenziale che vi sia una forte volontà da chi gestisce, cioè il comune, il sindaco, e l’assessore, per far ripartire il tutto con una direzione forte, che metta intorno ad un tavolo tutte le parti, cantine, ed attori del pali, e le faccia dialogare, discutere, per cercare le soluzioni migliori. Per poi decidere per il bene della città. E per il bene del Palio Marinaro”.

Avendo, ormai, preso visione dello sport livornese, ci può illustrare il suo programma?
“In parte ho risposto con le domande precedenti. Il programma è  quello di far diventare Livorno una città sportiva. Deve essere chiaro l’impatto che ha questo tema dello sport, non solo per i livornesi ma anche per chi visita Livorno. Oggi chi visita Livorno non si rende conto, per fare un esempio, che è la città che ha vinto più medaglie nello sport, di tutte le altre città italiane, a livello mondiale, europeo ed olimpico, oltre 520. Saremo anche al 25° posto, ma saldamente primi come città medagliata. Quindi è un patrimonio importante. Vorrei fare una politica forte sullo sport, e far diventare l’assessorato allo sport un assessorato importante come lo era un tempo. Il prossimo anno il Livorno calcio compie cento anni.  Sarà un iniziativa importante, e bella. Noi dobbiamo valorizzare tutti gli sport, ma sappiamo che il calcio ha una forte importanza, non solo perché è una vetrina nazionale; ma anche perché ha una forte attrazione sociale. Vorrei partire dal centenario per realizzare, nel 2015, una serie di iniziative sullo sport, che siano importanti, e vadano in questa direzione”.

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