Livorno accanto a Ginevra
di rcampopiano
“So che oggi è la mia festa e voglio ringraziare tutti per essere presenti”. Potremmo iniziare dalle parole di nonno Edoardo, che esterna il pensiero di Ginevra, a raccontare la cronaca di una giornata tutta particolare. Già perché al Picchi, Livorno si è stretta intorno alla famiglia della piccola bambina gravemente malata. Leucodistrofia metacromatica è il nome del mostro contro quale Ginevra sta combattendo. Si tratta di una malattia rara e in Italia non ci sono centri specializzati per la cura. Occorre andare all’estero, ma questo comporta grandi spese. Ecco perché Livorno non è restata a guardare e ha creato un comitato per la raccolta fondi. Allo stadio erano presenti circa 300 persone che hanno affollato la tribuna e applaudito quando sul campo sono intervenuti i parenti della bambina per ringraziare tutti gli intervenuti. La partita di calcio che si è disputata “sport & spettacolo” ha visto scendere in campo numerosi personaggi del mondo dello spettacolo uniti alle vecchie glorie del Livorno: Leonardo Fiaschi, Paolo Migone, Enio Bonaldi e Fabrizio Boccafogli tanto per citarne alcuni. Per il Livorno sono scesi in campo Emerson, Gonnelli e Moscati. Il tutto contornato dalle coreografie del Labronic Cheer Teen e sotto la conduzione dello speaker Roberto Cipriani. Non sono mancati né i momenti di ilarità grazie alla presenza di Dario Ballantini che ha imitato il celebre Valentino né quelli canori grazie a Matteo Becucci, vincitore nel 2009 di X Factor.
Il momento sicuramente più toccante è stato quando nonno Edoardo ha preso la parola prima del fischio d’inizio del match: “Sono felice e commosso per vedere come avete riempito questo stadio che per un giorno è anche la casa di Ginevra. Oggi sono presenti uomini eccezionali che hanno lavorato con impegno e dedizione per la realizzazione di questo evento. Parlo di persone come Bonaldi, Stringara, Doga, ‘Gino Gino’, Dario Ghiselli e Roberto Cipriani. Realizzare quanto fatto oggi è un’impresa che non mi aspettavo. Anche stamattina sono andato a fare il ‘pieno di Ginevra’ come mi piace dire e me la sono coccolata tutta. Poi ho capito attraverso il suo sguardo cosa mi voleva dire: ‘nonno, so che oggi è la mia festa e voglio salutare tutti quanti. So che non posso essere presente, ma il vedere tutte queste persone che sono accorse per me mi fa venire voglia di guarire prestissimo’”.
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