“Un museo dello sport in quattro anni”

Il Coni si è già attivato, grazie alla stipula di una convenzione con Istoreco, per il recupero di cimeli e di testimonianze

di Marco Palumbo

Quella di Livorno con lo sport è una sinergia inscindibile, come si evince dall’altissima percentuale di nostri concittadini che praticano attività sportiva sia a livello agonistico che dilettantistico, sul lungomare o negli impianti sportivi (in fondo all’articolo l’elenco completo dei premiati). Un legame che, grazie ai sacrifici e all’impegno, ha portato moltissimi livornesi a vincere quasi 520 medaglie azzurre a livello europeo, mondiale e olimpico in 120 anni e in ventuno diverse discipline. Atleti entrati nella storia dello sport con grandi imprese e record invidiabili e che con le loro gesta hanno contribuito a rendere la nostra provincia la più medagliata d’Italia. Per rendere il giusto onore a questi sportivi, l’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia ha organizzato il consueto Galà di premiazione, svoltosi quest’anno nel salone di prua della nave “Moby Aki”, location suggestiva concessa dall’armatore Vincenzo Onorato, uno degli sponsor della rassegna. Una manifestazione scandita dalla musica di Pietro Mascagni, con le note della “Cavalleria Rusticana”, dell’”Amico Fritz” e del famoso “Inno al Sole” dell’opera “Iris”, patrocinata dal Comune di Livorno e alla quale hanno partecipato il presidente nazionale dell’associazione, Gianfranco Baraldi, il segretario CONI Livorno, Paolo Corrieri, il presidente della sezione livornese dell’associazione, Rodolfo Graziani, e l’assessore allo sport del Comune di Livorno, Nicola Perullo. Davvero tantissimi gli atleti premiati, che si sono succeduti sul palco per ritirare la targa celebrativa. La kermesse ha avuto quattro cicli di premiazione: dapprima è stato consegnato il “Premio Prestige 2015” all’atleta Ivan Mach di Palmstein, che dopo due anni di difficoltà legate ad una fastidiosa pubalgia ha ritrovato la perfetta forma fisica e tecnica grazie alla guida dell’ex ostacolista azzurro Fabrizio Mori, campione del mondo a Siviglia nel 1999.
Sono stati poi consegnati due premi speciali, il primo al campione del mondo di dama, Michele Borghetti, capace anche di battere ventitre avversari simultaneamente giocando bendato, e all’atleta delle Fiamme Gialle Reynaldo Bencosmè De Leon, proveniente da Cuneo ma allievo di Mori.
È stata poi la volta della premiazione dei giovani emergenti, protagonisti di vittorie recenti in ambito nazionale ed internazionale, ed infine una targa celebrativa è stata consegnata anche a tantissimi azzurri del passato.
Il Galà ha rappresentato anche l’occasione per il presidente della sezione provinciale, Graziani, di cavalcare nuovamente uno dei suoi cavalli di battaglia, vale a dire la costituzione, nella nostra città, di un museo dello sport livornese. «Siamo la provincia italiana con più medaglie», ha affermato Graziani, «e trovo inammissibile che la nostra città non abbia una casa che ricordi le imprese, le gesta e i record degli sportivi attraverso cimeli e testimonianze dirette. Spero che a breve questo sogno diventi realtà, grazie al sostegno della politica comunale».
A rispondere è stato proprio l’assessore allo Sport del Comune, Perullo: «A Livorno lo sport è importantissimo e fondamentale come veicolo di crescita e formazione, e viene praticato a tutti i livelli: oltre ad essere la città più medagliata, infatti, è anche quella con il più alto rapporto fra popolazione e sportivi. L’idea del museo è ormai nata alcuni anni fa e ci pensiamo da tanto, ma la città in questo momento è in una fase difficile dal punto di vista economico e il Comune non ha, da solo, le forze necessarie a far sì che tale struttura venga costituita. Speriamo di stringere delle sinergie forti che consentano alla Casa dello sport livornese di vedere la luce, abbiamo già alcune location in mente. Spero vivamente che entro i prossimi quattro anni, ovvero entro il termine del mandato amministrativo, questo sogno possa realizzarsi». A tal proposito, il Coni si è già attivato, grazie alla stipula di una convenzione con Istoreco, per il recupero di cimeli e di testimonianze.

Di seguito l’elenco degli atleti premiati.

Premio Atleta azzurro Prestige:
Ivan Mach di Palmstein – Atletica leggera.

Premio speciale:
Michele Borghetti – Dama;
Reynado Bencosmè De Leon – Atletica leggera.

Premio giovani emergenti:
Filippo Gressani – Pugilato.
Alessandro Cristiglio – Rugby.
Benedetta Niccolini e Olga Rachele Calissi – Pattinaggio artistico.
Giacomo Crotti, Mattia Contini, Gianluca Picchiottino e Joao Neves Bussotti – Atletica leggera.
Simone Iannattoni – Lotta libera.

Premi ad ex azzurri:
Patrizia Gini, Andrea Lemmi, Manuela Martinelli, Fabrizio Mori, Nicola Parigi, Paolo Pescia, Omar Rachedi, Mario Trainni, Alberto Buonaccorsi – Atletica leggera;
Filippo Mannucci, Silvio Ferrini, Duilio Puccetti, Mauro Martelli – Canottaggio;
Marco Baldocci, Vasco Bertei, Franco Giardini, Luigi Luschi, Riccardo Niccolini, Daniela Niccolini, Marco Imperata – Lotta libera;
Mario D’Orto, Remo Golfarini, Franco Nenci, Roberto Bastrei, Alessandro Gonnelli, Alessandro Fasulo, Maurizio Baldi – Pugilato e arti marziali;
Mauro Bernardini, Giuliano Garibaldi, Fabio Vatteroni, Valerio Vatteroni, Paola Frittelli, Letizia Tinghi, Irene di Bartolomeo – Pallacanestro, Pallavolo, Pattinaggio, Sollevamento pesi;
Roberto Borra, Daniele Bacci, Marco Paggini, Maurizio Ramacciotti, Piero Lilla – Pesca subacquea;
Samuele Pampana, Ilaria Tocchini, Marcella Micheli, Matteo Savelli, Alfredo Palandri, Luciano Bonati, Filippo Volandri – Nuoto, vela e tennis.
Fabio Gaetaniello, Stefano Gesi, Gianluca Guidi, Andrea Saccà, Diego Saccà – Rugby.

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