Vertigo. Sfilettare Pirandello, via al laboratorio
La Vertigo intende sviluppare le risorse umane ed artistiche attraverso questo laboratorio altamente formativo al fine di selezionare attori ed attrici di livello per le prossime produzioni teatrali della compagnia stabile.
Sappiamo bene cosa significa sfilettare un frutto: si toglie la buccia, i semi, le parti non commestibili. Cosa rimane? Non c’è più la forma del frutto, ma c’è la sua polpa, la parte morbida e succosa che vi giocate a piacere: . Ecco, la proposta di Laboratorio pirandelliano – dice Francesca Malara con il gusto della provocazione – punta a disarticolare l’apparenza esteriore del testo drammatico (l’intreccio, i personaggi minori, i dialoghi secondari, ecc.) per ritrovare un nucleo profondo della scrittura dell’autore siciliano. Che è poi, curiosamente, un cuore segreto che batte al femminile. Pirandello scrive i suoi capolavori (da Il piacere dell’onestà a Il giuoco delle parti a Enrico IV) pensando a un attore maschio, Ruggero Ruggeri, che per primo li portò in scena, ma in realtà gli accenti più poetici sono sempre calibrati al femminile. Nel Giuoco delle parti la vera protagonista è Silia, figura di donna straordinariamente moderna: nevrotica, insoddisfatta, ferocemente risentita nei confronti di un marito che non è stato capace di darle la gioia della maternità (che è sempre il modo più sicuro di realizzarsi della donna pirandelliana).
Il Laboratorio pirandelliano – diretto da Francesca Malara, vincitrice di concorso per professore associato presso l’Università di Torino – analizzerà una serie di testi che attraversano l’arco lungo della produttività pirandelliana (da L’innesto a Il giuoco delle parti, da Vestire gli ignudi a L’amica delle mogli, da Come tu mi vuoi a Trovarsi), letti e interpretati con quella attenzione all’anima femminile, alla sua sofferenza, che caratterizza lo scandaglio pirandelliano dei personaggi. L’obiettivo finale resta naturalmente la costruzione di un vero e proprio spettacolo pirandelliano, costituito da molti frammenti significativi delle sei opere esaminate: in una scelta di teatro povero, che valorizzi la centralità degli attori, e che riduca l’impianto scenografico ad alcuni elementi minimali. Prima fra tutti la presenza dello specchio, che è un motivo ricorrente nella fantasia pirandelliana, ma che è soprattutto la metafora dello sforzo dei protagonisti a penetrare con lo sguardo nell’abisso dei propri tormenti e delle proprie pene esistenziali. Il Laboratorio si terrà ogni lunedì e mercoledì alle ore 19,45 al teatro Vertigo con inizio ai primi di ottobre, tutti gli interessati posso rivolgersi alla segreteria del teatro Vertigo da lunedi a venerdi dalle 18,00 alle 20,00 entro il 30 settembre.
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