Un “Simon Boccanegra” riscoperto e ben applaudito

di Massimiliano Bardocci

Il cartellone della stagione lirica organizzata dalla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno ha visto la messa in scena, sabato 28 e domenica 29 novembre, del “Simon Boccanegra” melodramma in un prologo e tre atti con musica di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave con aggiunte e modifiche di Arrigo Boito dal dramma “”Simon Boccanegra” di Antonio Garcia Gultieerrez. Una novità per Livorno in quanto il “Simon Boccanegra” nella nostra città non è mai stato rappresentato, a differenza di altre opere liriche del repertorio di Giuseppe Verdi più conosciute, ed al quale abbiamo potuto assistere grazie al nuovo allestimento del Teatro di Pisa in coproduzione con il Teatro Giglio di Lucca, Teatro Goldoni di Livorno e Teatro Sociale di Rovigo.
Nonostante la poca conoscenza di questo lavoro verdiano a Livorno il pubblico presente in sala ha applaudito con grande entusiasmo a lungo al finale tutti gli artisti che hanno dato vita alla vicenda di un’opera, dal sapore tutto marinaresco la cui regia era affidata a Lorenzo Maria Mucci, molto complicata sia per la storia sia per chi la deve interpretare. I colori dei bellissimi costumi (Massimo Poli) e anche l’ambientazione scenica (Emanuele Sinisi) ci riportano proprio ai tempi in cui Genova era governata dal doge. Bellissima la musica dove ci sono momenti in cui i cantanti devono affrontare le arie senza orchestra, per poi riprendere il ritmo, cosa che richiede un cast molto bravo come quello che abbiamo visto al teatro Goldoni formato da: Elia Fabbian(Simon Boccanegra), Valeria Sepe/Ilona Mataradze (Amelia Grimaldi), Roberto Scandiuzzi/Andrea Concetti (Jacopo Fiesco), Leonardo Caimi/Ivan Momirov (Gabriele Adorno), Ivan Marino/Gabriele Ribis (Paolo Albiani), Sinan Yan (Pietro) , Antonio Pannunzio/Vladimir Reutov (il Capitano dei balestrieri).
Sul podio a dirigere l’orchestra della Toscana il maestro Ivo Lipanovic la cui carriera italiana è iniziata nel gennaio 1996 con il successo al teatro lirico di Cagliari con “Faust” di Gounod. Di rilievo anche la parte corale del coro Lirico Toscano diretto dal maestro Marco Bargagna. Alla rappresentazione del 28 novembre era presente il musicologo Fulvio Venturi al quale abbiamo chiesto un parere su questo “Simon Boccanegra”: “E’ un’ opera difficile e molto bella del repertorio verdiano, nonostante un rifacimento dello spartito avvenuto nel 1881 quando Verdi ripresentò l’opera alla Scala di Milano; per interpretare il ‘Simon Boccanegra’ ci vogliono 4 voci di grande livello un grande direttore d’orchestra,e un buon baritono per interpretare il personaggio di Paolo Albiani” .
Un cast ben scelto per questo nuovo allestimento del teatro di Pisa: “E’ un buon cast direi in quanto Roberto Scandiuzzi, Elia Fabbian, Leonardo Caimi, Valeria Sepe , Ivan Marino e tutti gli altri interpreti hanno dato il massimo della loro professionalità”.
Ma perché il “Simon Boccanegra” non è mai stato rappresentato a Livorno? “E’ un’opera difficile, e dobbiamo ricordare che per un lungo tratto quest’opera è andata anche incontro ad una eclissi esecutiva in quanto non veniva molto rappresentata per la parte finale dell”800 e i primi cinquant’anni dell’900. Poi ci fu una ripresa famosissima al teatro la Scala di Milano e da qui è divenuta un’opera di repertorio. A Livorno doveva essere rappresentata nel 1897 assieme ai “Vespri Siciliani” ma per un disguido con l’impresario la stagione non venne realizzata e il “Simon Boccanegra” a Livorno è rimasto nel mondo dei sogni sino ad oggi. Grazie alla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, che ha inserito quest’opera nel suo cartellone lirico, abbiamo così colmato una lacuna con un’opera, di Genova e Livorno ed è anche il mare il protagonista scenico di questo lavoro lirico”.

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