Un collettivo di creativi livornesi in tournée a Parigi
di Sandra Mazzinghi
70m2paris: un collettivo di artisti e architetti livornesi che ha avuto un’idea geniale e la voglia di mettersi in gioco: una mostra del bijou a Parigi. Sì, avete letto bene, una mostra nella città più visitata del mondo, la città del romanticismo e dell’amore, ma soprattutto città dell’arte. Una bella sfida, non c’è che dire. Ma il collettivo ha entusiasmo, energia e non si lascia intimidire dalla capitale del can-can!
Il collettivo è un gruppo di intrepidi labronici uniti dal desiderio di promuovere la creatività italiana all’estero. Ecco i loro nomi: Valeria Bellucci, Marco Lulli e Marta Righeschi (architetti), gli artisti Enrico Bertelli e Patrizia Tonello e Simona Saffioti che si occupa di comunicazione.
E grazie al lavoro accurato e all’immaginazione di 14 artisti creativi italiani (tra questi anche due livornesi: Corrado De Meo e Caterina Zucchi) la materia ha preso la forma di collane, braccialetti, pendenti, anelli. Non mancherà il luccichio dell’oro, la luminosità dell’argento, del vetro, il calore del legno, il cuoio, le resine che hanno dato vita, tramite la maestria dei creativi, ad accessori originali, ludici e raffinati.
Ecco che siamo andati allo studio di 70m2 in via Poccianti a Livorno. Con noi, curiosissimi di dettagli sull’evento parigino, due esponenti del collettivo: Marco Lulli e Patrizia Tonello.
Ecco che cosa ci hanno raccontato per voi lettori di Quilivorno.it.
Com’è nata l’idea della collaborazione tra lo Studio 70m2 di Livorno e Parigi?
L’idea è nata da Enrico Bertelli, un artista di Livorno che collabora con lo studio 70m2, che ci suggerì di riproporre gli eventi da noi organizzati nel nostro spazio qua a Livorno anche in un luogo del tutto particolare: Parigi. Abbiamo quindi iniziato a cercare uno spazio in quell’aria sensazionale che è tipica della città francese. La nostra voglia di fare e il nostro entusiasmo non ci hanno fatto arrendere e alla fine abbiamo trovato un locale nella zona Boulevard Saint German, vicino a Notre Dame: è la Galerie Maître Albert.
L’oggetto della mostra: il bijou fatto di carta, legno, ceramica, foglie, silicone… e qual è il filo conduttore?
Abbiamo deciso di iniziare quest’avventura con una mostra sul gioiello contemporaneo che avevamo già sperimentato con successo nel nostro spazio. Qual è il filo conduttore della mostra? La sperimentazione e la ricerca del top di artisti esperti nella lavorazione dei vari materiali. Quattordici artisti eccezionali che hanno tirato fuori la loro creatività lavorando sulla materia.
Questi gioielli saranno anche in vendita nella galleria?
Sì, certo.
La creatività a Livorno. È vero come pensano in tanti che Livorno è una città dove non succede mai niente?
Lo spazio di 70m2 qui a Livorno è stato aperto nel 2009: volevamo creare un modo diverso di rapportarsi con il cliente. Nei primi due anni abbiamo organizzato molti eventi proprio qua nel nostro studio ottenendo una grande risposta di pubblico. Adesso ne facciamo in genere due all’anno, sempre curando di persona i contatti con gli artisti e l’allestimento in tutti i suoi aspetti. E questo ci ha permesso di creare occasioni di confronto tra architetti e artisti, per pensare Livorno in un modo diverso. Abbiamo conosciuto e preso contatti con un grande pubblico e molti creativi con idee e voglia di fare. Diciamo sempre che a Livorno non succede mai niente… magari perché spesso le potenzialità rimangono tali o non vengono valorizzate nella maniera giusta. Ma le idee, la curiosità e l’interesse ci sono…
Per distinguersi non è essenziale avere gioielli costosissimi, l’importanza dell’oggetto può dipendere anche da una serie di valori sociali ed ecologici che lo rendono unico. Si può dire che la materia ha una forza velata che emerge agli occhi attenti dei creativi?
Sì, usando materiali più disparati ci si allontana dal materiale prezioso. Diciamo che il gioiello contemporaneo è riferito ad un atteggiamento diverso che dà più importanza al materiale e al lavoro dell’artista. C’è molto lavoro di ricerca per creare questi bijou. L’artista ha scelto, selezionato, provato ad unire materie diverse facendo in modo di fornire una forma all’informe secondo una specifica consapevolezza, ha distinto il pezzo e lo ha finito con stile. Possiamo dire che i frammenti di materia, anche più semplici, sono divenuti forma e sostanza dove è nata inattesa la bellezza dell’oggetto.
A chi si rivolge la mostra “La matèrie du bijou” a Parigi? Allo sguardo particolare degli artisti o a quello specialistico degli architetti?
A Parigi la mostra è rivolta alle persone comuni, ad un pubblico curioso che non pensiamo si faccia intimidire dalla collocazione in una galleria d’arte.
Parigi è una bella sfida comunque per una mostra del genere…
Certo, e lo sappiamo. Il punto critico di questo progetto può essere che a Parigi siamo “oltre” ogni aspetto artistico, come se fosse già stato esposto tutto. Il punto forte per noi è invece quello di portare un messaggio semplice, la creatività e l’originalità italiana di professionisti. La semplicità che per noi è pane quotidiano deve diventare a Parigi il punto di forza.
Qualcosa di particolare che avete ideato per il vernissage del 2 aprile?
A Parigi non è usuale fare vernissage con brindisi e assaggi particolari. Invece la Galeria Maître Albert, durante l’inaugurazione proporrà l’assaggio di prodotti italiani: cioccolato e vin santo. Anzi, vorremmo ringraziare a tal proposito l’Azienda Amedei per la fornitura del cioccolato e l’Azienda Agricola Sorelle Palazzi per la fornitura di vin santo.
Un messaggio per i lettori di quilivorno.it?
Ovviamente di venire a trovarci, è il periodo di Pasqua, e chi va a Parigi a fare una piccola vacanza è obbligato a passare da noi. E chi non può venire che diffonda la notizia, che alcuni bizzarri artisti e architetti sono volati alla volta della stupenda Parigi per portarvi la nostra semplicità e il nostro modo di essere. Vi aspettiamo!
In effetti viene la voglia di partire e sentire il profumo dell’organizzazione labronica (e del cioccolato) in un’avventura parigina, del resto c’è chi da Livorno un centinaio d’anni fa portò il proprio estro inconfondibile a Parigi, ed è rimasto immortale: il nostro Amedeo Modigliani.
ELENCO DEI PARTECIPANTI
Susanna Baldacci, Silvia Beccaria, Caterina Crepax, Corrado De Meo, Maria Diana, Manuela Gandini, Sabina Feroci, Gigi Mariani Mama, Chiara Scarpitti, Stenia Scarselli, Angela Simone, Camilla Teglio, Caterina Zucchi
Periodo: dal 2 al 25 aprile 2015
Dove: Parigi, Galerie Maître Albert
Indirizzo: 6, rue Maître Albert
Opening: giovedì 2 aprile ore 18.00.
Info: t/f +39 0586 897477 | www.70m2.it | [email protected]
Ingresso gratuito
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