Trent’anni dopo, ecco le teste di Modì

Inaugurata la mostra che ha aperto Effetto Venezia. I tre "ragazzacci" felici: "Finalmente è stata fatta questa esposizione"

E’ la seconda volta che vengono esposte al pubblico dopo quella beffa che scosse tutta l’Italia dell’arte. Trent’anni dopo (e circa dieci dopo l’ultima “passerella” alla Bottega del Caffè) ecco le Teste di Modì all’interno della sala espositiva organizzata per l’occasione nella piazza della Cisterna all’interno della Fortezza Vecchia (clicca in fondo all’articolo per vedere la fotogallery di Simone Lanari e clicca qui per vedere la video-intervista ai tre autori delle teste di Modì).
Una sorta di “riabilitazione” dei tre “ragazzacci” che nel luglio del 1984 misero in piedi la burla che sconvolse tutta la critica dell’arte italiana. Pietro Luridiana, Pierfrancesco Ferrucci e Michele Ghelarducci erano lì, a distanza di tre lunghi e commentatissimi decenni davanti a quelle teste che gli resero noti in tutto il mondo. “Una vera emozione. Siamo contentissimi che finalmente è stata fatta questa mostra che noi pensavamo dovesse essere fatta tanti anni fa – commentano i tre autori dello scherzo – E poi pochi giorni fa sul palco di Caparezza a ballare e scherzare con il rapper. Chi se lo sarebbe aspettato?”. Ridono felici i tre.
Alle 19.10 il taglio del nastro che dà il via ufficiale a questa esposizione che durerà fino a settembre. Forbici in mano e nastro tricolore reciso ed ecco il sindaco Filippo Nogarin che entra per primo all’interno della sala. Pannelli espositivi con foto e articoli di giornale dell’epoca, ma anche locandine dei quotidiani e foto di quegli storici momenti. E poi un video, realizzato dal video-maker livornese Marco Sisi, che racconta la storia dei “tre ragazzacci” e del loro scherzo. “Una vera e propria occasione per Livorno – ha commentato il primo cittadino Nogarin – un modo finalmente per far pace con la storia e la critica d’arte italiana”.

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