Modì, mostra in Fortezza poi Pisa
A trent’anni dalla storica burla, Livorno avrà la mostra sulle false teste di Modigliani. Saranno esposte nella sala della Fortezza Vecchia le pietre raffiguranti volti di donna, recuperate nel luglio 1984 nel Fosso Reale di Livorno, e scolpite una da tre studenti e le altre due da un artista livornese (nella foto gentilmente concessa da Foto Novi). La mostra dovrebbe inaugurarsi il 25 luglio in concomitanza con l’apertura di Effetto Venezia. Dopo la passerella livornese le tre teste partiranno per Pisa, dove dal 3 ottobre al 15 febbraio saranno a Palazzo Blu. Intorno alle tre teste femminili scolpite si snoderà l’esposizione sulla storia della “grande beffa” che si articola su 27 grandi pannelli tesi a raccontare, in presa diretta, attraverso i titoli dei giornali nazionali ed esteri, le varie tappe della vicenda. Un pannello in touch screen consentirà di leggere, per chi vorrà approfondire, tutti gli articoli utilizzati per raccontare la storia. L’allestimento della mostra è il frutto di un lavoro di gruppo che ha visto il contributo di vari settori del Comune, con il coordinamento dell’ufficio tecnico e con l’apporto della Coop. Amaranta Service che ha elaborato la ricostruzione dell’evento attraverso una ricerca d’archivio. L’esposizione sarà arricchita da un documentario di Marco Sisi, tratto dalle teche Rai. Sarà in distribuzione gratuita anche un catalogo con i testi del giornalista-commediografo Gabriele Benucci, autore della traccia espositiva. Per i primi due mesi l’ingresso alla mostra sarà gratuito.
La mostra è stata finanziata grazie al contributo erogato sulla tassa di soggiorno dalla commissione degli operatori turistici e commerciali e dall’amministrazione comunale. Risorse sufficienti per sostenere ideazione, allestimento, promozione e gestione della mostra.
L’obbiettivo è duplice. Intanto raccontare una storia singolare, di costume, che ebbe un’eco straordinaria che superò i confini nazionali. La mostra si propone quindi di attrarre l’interesse sia dei livornesi sia dei tanti turisti che passano dalla nostra città (crocieristi e quanti si imbarcano per le isole) e in generale di tutti coloro che sono interessati a conoscere quella famosa storia. Il secondo obiettivo, secondo l’assessore alle Culture, è quello di sviluppare iniziative imperniate sul tema del vero e del falso, delle falsificazioni. E’ un problematica vecchia come l’uomo e che permea di sé l’esperienza di tutti i giorni, dalle sofisticazioni alimentari, allo smercio di orologi e pelletteria falsa, dai falsi nell’arte alla produzione e spaccio di monete false, fino a casi passati alla storia come i falsi diari di Hitler o di Mussolini.
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