Sham 69, un pezzo di storia del punk al The Cage
Un gruppo classico del punk per quanto il punk permetta ad una band di diventare un pezzo di storia. Fin dagli anni ’70, i pezzi degli Sham 69 sono diventati veri inni per i giovani inglesi, una generazione contro, che si è ribellata al sistema, al razzismo, ai media, al conformismo, all’ipocrisia e al conservatorismo britannico. E dal Regno Unito le loro idee si sono diffuse in tutto il mondo: non c’è punk che non conosca “Hurry Up Harry” o skin-head che non adori “If The Kids Are United”, la canzone simbolo degli Sham 69. Per 30 anni la band ha portato avanti i suoi ideali in modo coerente e compatto, con qualche sporadico cambio di formazione ma rimanendo sempre uniti tra loro e con la scena street punk. Nel 2007 Jimmy Pursey, lo storico cantante ha deciso di abbandonare la band, lasciando un immenso vuoto nel cuore di tutti i fans, un vuoto colmato in modo ineccepibile da Tim V. C’è chi dice che senza Jimmy gli Sham 69 non sono più li stessi: ma come gli stessi Sham 69 tengono a ricordare, la forza di questa band sono sempre state le loro canzoni, che per anni hanno dominato il panorama punk e oì! mondiale, e non i singoli componenti. Un carisma, questo, che si è forgiato negli innumerevoli anni di attività degli Sham 69, che vedono questo gruppo come qualcosa che va oltre ai legami tra i singoli componenti..
Gli Sham 69 sono un simbolo, rappresentano il disagio e la ribellione giovanile, ma anche il coraggio di mettersi in discussione per i propri ideali, senza cambiare idea o rinunciare di fronte alle difficoltà.
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