Due Modigliani inediti nella casa del nonno. “Non facciamoceli scappare”
Perizie tecniche e storiche accertano l'autenticità dei dipinti: furono dipinti da "Modì" in età giovanile
di gniccolini
LIVORNO – Quando Gigi Benini morì, nel 1998, lasciando la sua casa-museo in mano alle nipoti nessuno avrebbe mai creduto di trovare appesi quei due dipinti di Amedeo Modgliani alle pareti del suo appartamento in viale Ippolito Nievo. Quella “leggenda” di famiglia che lasciava il passo alla bellissima realtà davanti a quelle firme sulle due nature morte: “Modigliani”. Il nome non lasciava dubbi ma prima di affermare che il pennello che aveva dipinto quelle opere fosse del famoso “Modì” c’era da percorrere una strada fatta di perizie e controperizie.
“Mio nonno – spiega Sonia Benini – era un pittore, vignettista molto conosciuto a Livorno. Aveva sempre raccontato che in casa aveva due Modigliani barattati per un Natali da un corniciaio in via dell’Origine. Scambio, avvenuto prima della guerra, che prima gli artisti facevano spesso. La sua casa era talmente zeppa di quadri, quadretti e cornici che i due Modigliani si sono sempre confusi insieme alle altre opere appese alle pareti. Ma, quando morì e noi pensammo a smantellare la casa ci imbattemmo facci a faccia con questi due “ovali”, due nature morte dipinte da un Amedeo Modigliani giovanissimo che imparava così l’arte pittorica”.
Le perizie commissionate negli anni si sono concentrate sull’età dei quadri, che coincide con i primi del ’900 secondo gli studiosi e la calligrafia della firma, che combacerebbe con quella del celeberrimo pittore. (vedi nelle foto le perizie firmate dagli esperti).
“Dietro ad una delle due tele – continua Sonia Benini – c’era anche un indirizzo: via Magenta 9. Effettuate alcune ricerche abbiamo scoperto che proprio a quel recapito abitava una famiglia Modigliani”.
Tutte le strade dunque portano a dire che quelle tele trovate nella casa di nonno Gigi siano del nostro Amedeo Modgliani. E adesso, quali passi compiere? “L’idea era quella di poter fare una mostra dedicata a mio nonno e con l’occasione mostrare a tutti anche questi due dipinti inediti di Modigliani. Vorremmo che il Comune non rimanesse sordo e cieco davanti a queste due opere e alla nostra richiesta. Il nostro intento sarebbe quello di poter vendere le opere ma ci piacerebbe che rimanessero qui nella nostra città e che non “fuggissero” altrove o all’estero. Per Livorno – conclude Sonia Benini – potrebbe davvero essere un vanto e oltre alle false teste di Modì potremmo esporre i veri dipinti inediti in età giovanile dell’artista che ci invidia tutto il mondo”.
(foto Simone Lanari)
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