Rotonda, un video su Nedo Luschi
Venerdì 25 luglio, alle ore 21.15, nell’ambito della 62^ edizione del PremiorotondacittàdiLivorno – Mario Borgiotti sarà presentato il video “Nedo Luschi e il Premio “La Rotonda” dal 1953 ad oggi” realizzato da Silvia Fierabracci (archivista e responsabile dell’Archivio Nedo Luschi) e ottimizzato dall’artista, fotografo e videomaker Andrea Tosi.
Il video -realizzato in origine come presentazione in dvd in accompagnamento all’omonima mostra di Nedo Luschi con la quale nel 2009 l’Associazione Ro-Art ha voluto omaggiare il Maestro- illustra lo speciale rapporto che lega il più giovane dei tre fondatori del Rotonda (insieme a Mario Borgiotti e Renzo Casali) alla celebre manifestazione labronica. Interverrano oltre a Silvia Fierabracci e Andrea Tosi anche Carla Luschi Cecchi, figlia dell’artista e vicepresidente dell’Archivio Nedo Luschi. La serata sarà introdotta dal saluto di Paola Turio, Presidente dell’Associazione Ro-Art. Nedo Luschi purtroppo per qualche piccolo problema legato all’età non potrà essere presente.
Nedo Luschi- Vero decano dell’arte livornese, Nedo Luschi rappresenta una delle colonne portanti del tradizionale Premio Rotonda. Nato a Livorno nel 1917, ha frequentato la libera scuola di Beppe Guzzi e l’ Accademia di Belle Arti di Brera. Ha partecipato al I e al II Congresso Nazionale artisti. Insieme a Mario Borgiotti e a Renzo Casali nel 1953 ha fondato a Livorno il Premio “Rotonda” partecipandovi attivamente sino ad oggi. Ha esposto le sue opere dal 1984. È stato organizzatore, membro della giuria di accettazione delle opere e della giuria del Premio, Presidente in diverse gestioni compresa quella conclusasi nel 2005 fino a quando nel 2006 è stato eletto all’unanimità Presidente onorario dell’Associazione Ro-Art. È altresì Presidente onorario del Gruppo Labronico, con il quale ha mantenuto un intenso legame dalla XXI Mostra del 1947, divenendone ufficialmente socio cultore nel 1961 e Presidente dal 1993 al 2001. Ha preso parte a collettive nazionali ed internazionali conseguendo premi e riconoscimenti. Ha iniziato a tenere diverse personali dal 1957 alla Bottega dei Vageri a Viareggio e dal 1961 a Bottega d’Arte a Livorno. A partire dalla primavera del 2009, insieme alla sua famiglia, ha deciso di affidare a Silvia Fierabracci la catalogazione e l’archiviazione delle sue opere unitamente al materiale bibliografico e fotografico per una loro opportuna divulgazione. Tra le più recenti esposizioni che hanno accolto opere di Nedo Luschi si segnalano: L’Eredità di Fattori e Puccini. Il Gruppo Labronico tra le due guerre del 2011, che ai Granai di Villa Mimbelli nel percorso incentrato sugli “Artisti del Gruppo Labronico nella Livorno del secondo dopoguerra” ha esibito cinque opere dell’artista scelte tra la sua produzione dalla fine degli Anni Quaranta alla metà degli Anni Sessanta; l’ampia rassegna L’Accademia, Livorno e il mare, che, sempre nel 2011, in occasione del 130° anniversario della fondazione dell’Accademia di Livorno, ha proposto alla galleria Athena il dipinto a olio Darsena (1960, Archivio Nedo Luschi); la LXII Mostra del Gruppo Labronico con un omaggio ai Maestri Presidenti che ha esposto l’inedita tela Fiori del 1974, un “buon esempio della ricerca formale attuata da Luschi” proveniente da collezione privata; la mostra collettiva invernale dei soci Ro-Art allestita nella Sala degli Archi della Fortezza Nuova di Livorno nel gennaio 2014, che ha presentato il quadro di grandi dimensioni Aba (1996, Archivio Nedo Luschi) ricordando così ancora una volta l’affetto dell’artista per lo storico Premio di cui è stato cofondatore. Dal 31 gennaio 2013 Nedo Luschi presiede l’Archivio Nedo Luschi, registrato legalmente, di cui è membro fondatore insieme alla figlia Carla (Vicepresidente), al figlio Roberto (Segretario) e a Silvia Fierabracci (Responsabile di Archivio, Addetto Stampa e Pubbliche Relazioni), che attualmente sta conducendo uno studio sulle opere grafiche appartenenti all’Archivio nella prospettiva di un’opportuna divulgazione anche dell’attività grafica dell’artista meno conosciuta rispetto alla sua pittura.
Riproduzione riservata ©