Ranucci presenta il suo nuovo libro
Il 5 dicembre, Venerdì, alle ore 18, presso la Libreria Erasmo, Via degli Avvalorati, 62 verrà presentato il libro di Beppe Ranucci, “Tommy Manago’ e la Scuola dei Prodigi”. Introdurrà la professoressa Carla Roncaglia, ex assessore del Comune di Livorno.
La storia- Tommy Managò è un ragazzo normale che vive la normale vita di un quindicenne, in una piccola città di provincia. Si sente incompreso e poco amato in seno alla sua famiglia. Forse per questo è di carattere introverso ed ama spesso isolarsi in un universo tutto suo, popolato di sogni e di creature straordinarie. Un giorno, improvvisamente, mentre si trova nella sua abitazione, Tommy Managò si accorge che sta diventando gradatamente invisibile. E’ da questo evento prodigioso, che avrà inizio la sua stupefacente avventura, che lo porterà in un mondo che oscilla continuamente fra la realtà, l’immaginazione e la fantasia. Incontrerà personaggi strani, misteriosi ed inquietanti, (nani, giganti, scienziati che vogliono riportare alla luce animali fantastici, vecchie che regalano castagne che fanno volare). Al centro di questa vicenda , ci sarà una altrettanto misteriosa Scuola dei Prodigi, che Tommy Managò frequenterà e che gli farà acquistare definitivamente il Prodigio del Volo, il Prodigio dell’Invisibilità ed addirittura della Conoscenza assoluta. Con le avventure di Tommy Managò la fantasia più sfrenata diventa realtà
Chi è Giuseppe Ranucci. Giornalista, scrittore e regista teatrale. Come regista teatrale ha portato in scena oltre quaranta testi dei più vari autori: da Pirandello a Goldoni, da Shakespeare a Molière, da Ionesco ad Adamov, rappresentati nei vari teatri della Toscana. Ha scritto lui stesso numerosi testi teatrali,premiati e rappresentati.
Alcuni titoli:”La Conversazione”,”Il Tulipano Giallo”,”Lo Scherzo”,”Matrimoni bombe ed altre cose ancora”,”Dei Delitti e degli amori”,”Il malloppo”, “Nedo si sposa”, “Il Nuovo appartamento”.
Al mondo della scuola ha dedicato due libri:”Le Pistelli”(Lito proprio) e “La Scuola di Candido” (Edizioni Plan).
Nel 2008 ha pubblicato per le Edizioni Del Boccale, “Le Lettere ritrovate”.Nel 2011 ha pubblicato “La fondazione di Livorno(in undici capitoli)”(Edizioni Del Boccale).
Intervista all’autore Ranucci
Da anni la tua attività artistica principale è stata la regia teatrale. Hai cominciato col Centro Artistico di Padre Davanzati e poi hai fatto decine e decine di regie. Hai dato il tuo grande contributo per la valorizzazione del teatro popolare, portando in scena tutti i classici di Beppe Orlandi, ma anche “O Porto di Livorno traditore “ di Giorgio Fontanelli. Poi hai portato in scena delle commedie scritte da te ( ricordiamo “ La fondazione di Livorno”, “Giallo a Guardistallo” ed “Il Malloppo”). Non basta: hai scritto due libri satirici dedicati ai pregi e difetti della nostra scuola (“Le Pistelli”, “La scuola di Candido”) ed infine un epistolario d’amore fra un uomo ed una donna attraverso il quale si fa la storia di un paesotto. Ed ora eccoti nuovamente in libreria con un libro di pura Fantasy dal titolo. “Tommy Managò e la Scuola dei Prodigi”. Come ti è nata questa idea?
“Per caso. Ma anche per potermi allontanare con l’aiuto della fantasia, dalla dura ed allo stesso tempo monotona, realtà che stiamo vivendo, dove veramente siamo immersi e circondati da avvenimenti crudeli, dove l’uomo è protagonista ed artefice ma ne è anche succube. Ma allontanarsi dalla realtà vuol dire anche sognare, andare al di là, pensare di poter dominare ciò che accade nella normalità. E’ proprio quello che io ho fatto scrivendo questo libro”.
Cioè?
“Mi sono messo a sognare ed a lasciare senza freni la mia fantasia. Ed ecco che è nato il personaggio di Tommy Managò, il protagonista del libro”.
Chi è questo Tommy Managò?
“Tommy Managò è un ragazzo normale che vive la normale vita di un quindicenne, in una piccola città di provincia. Si sente incompreso e poco amato in seno alla sua famiglia. Forse per questo è di carattere introverso ed ama spesso isolarsi in un universo tutto suo, popolato di sogni e di creature straordinarie. Un giorno, improvvisamente, mentre si trova nella sua abitazione, Tommy Managò si accorge che sta diventando gradatamente invisibile. E’ da questo evento prodigioso, che avrà inizio la sua stupefacente avventura, che lo porterà in un mondo che oscilla continuamente fra la realtà, l’immaginazione e la fantasia”.
E perché il titolo parla anche di una Scuola dei Prodigi?
“Perché al centro di questa vicenda , ci sarà una altrettanto misteriosa Scuola dei Prodigi, che Tommy Managò frequenterà e che gli farà acquistare definitivamente il Prodigio del Volo, il Prodigio dell’Invisibilità ed addirittura della Conoscenza assoluta”.
Quindi un Harry Potter italiano.
“Mah, non credo proprio. Nei libri della Rowling domina la magia. Nel mio libro c’è solo l’evento straordinario, che ognuno di noi può trovare improvvisamente sulla la sua strada e trasformare la sua vita monotona. Comunque se anche il mio libro vendesse solo lo 0,001 per cento dei libri che ha venduto la Rowling, ne sarei arcicontento. Ma comunque oggi ( al di là della bontà del contenuto) si vendono solo libri scritti in lingua inglese”.
Quindi Tommy Managò è un supereroe.
“Lo diventerà quando avrà frequentato con diligenza la Scuola dei Prodigi. Io lo accompagno mentre frequenta questa Scuola ( incontrando insegnanti singolari ed altrettanto starordinari), fino agli esami finali che gli conferiranno il Prodigio del Volo, della Invisibilità e della Conoscenza Assoluta. L’utilizzo di questi tre poteri sarà oggetto di un altro libro”.
Ma perché hai pensato proprio a questi tre Prodigi.
“Perché ho potuto constatare, bazzicando per anni le aule scolastiche, che il più grande desiderio dei ragazzi di oggi e di ieri è quello (in ordine) di diventare invisibili, di poter volare e poi anche di sapere tutto, senza bisogno di dover studiare sui libri”.
Ma quindi Tommy Managò……..Ma a proposito, perché questo nome e questo cognome?
“Perché da una parte la finale in Y del nome ( che in realtà è Tommaso), gli dà un tono, un alone anglosassone ( sì ho pensato a Harry, lo confesso) e poi per il cognome ho voluto scegliere un cognome prettamente italiano, addirittura forse meridionale”.
Dicevo che quindi Tommy Managò nel libro vive immerso completamente nel mondo straordinario ed irreale del Prodigio e della sua scuola.
“No, possiamo dire che Tommy ha una doppia vita. Ha una sua famiglia, ha due fratelli, ha una fidanzatina, frequenta una scuola superiore cittadina e contemporaneamente viene a contatto con degli eventi straordinari. Ed è proprio da questo duplice livello di realtà e di fantastico che scaturisce la singolarità della sua vicenda”.
Ma Tommy incontra anche strani personaggi nell’evolversi delle sue avventure?
“Certo. Il mondo fantastico di Tommy è popolato di strani personaggi. C’è il nano Burak che è il suo angelo custode e poi ci sono i terribili professori della Scuola dei Prodigi, c’è il professor Bahamut che conduce esperimenti per riportare alla luce gli animali della mitologia,ecc. ecc”.
Quanto tempo hai impiegato per scrivere questo libro?
“Quasi due anni. In certi momenti ho provato fatica, perché lo scrivere è una fatica immane, ma mi sono anche divertito a dare libero sfogo alla mia fantasia. Dicono che ad una certa età, per mantenersi giovani , non avendo più progetti da realizzare, forse non avendo più sogni, per non abbandonarsi solo ai ricordi o ai rimpianti, bisogna dare libero sfogo alla propria fantasia. Allora io con questo libro sono ringiovanito di diedi anni”.
Voglio infine parlarti di una coincidenza stranissima, ma che spesso accade nel mondo dell’arte. A metà Dicembre uscirà un film di Gabriele Salvatores, dal titolo “Il ragazzo invisibile”. L’incipit del film sembra tratto pari pari dal primo capitolo del mio libro. Coincidenze.
Riproduzione riservata ©