Primavera della scienza. Ecco chi sono i radioamatori

L’A.R.I., già Associazione Radiotecnica Italiana, fondata da Ernesto Montù nel 1927, nel 1977 è stata rinominata Associazione Radioamatori Italiani.
Dal 1950, con DPR 368, è eretta ad Ente Morale. L’ARI raggruppa buona parte dei radioamatori italiani anche se non è l’unica associazione del genere in Italia. L’ARI è il rappresentante per l’Italia in seno alla I.A.R.U. (International Amateur Radio Union).
L’ARI ha la sua sede nazionale a Milano ed è organizzata in comitati regionali e sezioni locali. Le sezioni locali sono, generalmente, una per ogni provincia, ma possono essere anche più di una per provincia.
Il radioamatore per poter operare dovrà superare un esame scritto, indetto con cadenza in genere semestrale o annuale a seconda della Regione di appartenenza, dagli Ispettorati Territoriali Regionali del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico per il conseguimento di una patente.
Con il superamento dell’esame è concessa l’abilitazione ministeriale (detta anche “patente”, valevole come documento d’identità ai sensi del D.P.R. 445/2000) con la quale il radioamatore potrà operare da una qualsiasi stazione radioamatoriale autorizzata, utilizzando l’indicativo di chiamata di questa stazione. Se non sussistono elementi pregiudizievoli sulla persona (ad esempio importanti precedenti penali), è possibile ottenere dallo stesso Ministero “l’autorizzazione generale per l’impianto ed esercizio di stazione di radioamatore” propria (una volta chiamata “licenza di stazione”), la quale è identificata in tutto il mondo in maniera univoca da un nominativo radioamatoriale di stazione, anch’esso assegnato dal Ministero che identifica sia la stazione sia il titolare. Il nominativo radioamatoriale è composto da lettere e numeri, assegnati dall’autorità competente in ciascun paese (per l’Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico). Il nominativo è divisibile in due parti: il prefisso ed il suffisso.
Nel caso del nominativo I 5 J R R , il prefisso è costituito da I 5, mentre il suffisso è JRR. Il prefisso è formato a sua volta da un prefisso nazionale ( I nell’esempio, dove I indica che il nominativo appartiene ad una stazione italiana) e da un numero di call area (5), che equivale al c.a.p. .
I prefissi utilizzati fanno parte di assegnazioni stabilite in sede internazionale dalla Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), emanazione delle Nazioni Unite.
La Sezione ARI di Livorno fondata da un gruppo di Radioamatori nel 1949, si distinse da subito con alcuni Soci, effettuando dei record Italiani per collegamenti a lunga distanza sulle frequenze in VHF (144 MHz) e UHF (432 MHz) .

Ci sono molteplici temi di interesse che portano a varie attività. Si va dalla semplice comunicazione radio tra i colleghi radioamatori di tutto il mondo, allo studio dell’elettronica applicata alla radio, allo studio della propagazione delle onde elettromagnetiche, all’autocostruzione di apparati ed antenne.
Protezione Civile. Nel 1980 in occasione del terremoto dell’Irpinia, la Sezione, su richiesta del Comune di Livorno, si rese da subito partecipe, inviando alcuni Soci nel Comune di Sant’Angelo dei Lombardi . Venne istallata una stazione radio presso il Comune di Livorno che, per due settimane rimase in contatto radio continuo (h24) con i Radioamatori al campo base di Sant’Angelo dei Lombardi . Successivamente nel 2009 su richiesta della Regione, la Sezione inviò alcuni Radioamatori a l’Aquila, così come nel 2011 nell’alluvione che colpi parte della Lunigiana e della provincia della Spezia furono mandati alcuni Radioamatori nel Comune di Pignone . Ogni mese presso la Prefettura di Livorno, vengono effettuate alcune prove di sintonia con altre Prefetture delle Province Italiane .
Contest. Si tratta di gare svolte in diverse modalità descritte da un apposito regolamento. Le classifiche di tali gare sono determinate da un punteggio calcolato secondo quanto previsto dal regolamento del contest ed ove: il numero di collegamenti radio, la distanza coperta, il tipo di comunicazione sono parametri che permettono di acquisire punti.
Oltre alle comunicazioni dirette (onda di terra) e quelle via ionosfera, troposfera, ripetitore, ecc., i radioamatori comunicano anche attraverso l’utilizzo di satelliti artificiali oppure facendo rimbalzare il segnale radio sulla superficie della Luna.
Satelliti radioamatoriali
Le associazioni radioamatoriali di vari paesi hanno messo in orbita, già da qualche decennio, dei piccoli satelliti artificiali (CubeSat) ad uso radioamatoriale. La progettazione è stata in genere demandata a radioamatori che sono anche ingegneri e progettisti, con l’aiuto di molti semplici appassionati, e le ingenti spese di lancio sono state coperte da raccolte volontarie di fondi tra tutti i radioamatori del mondo.
I satelliti radioamatoriali funzionano un po’ come dei ripetitori posti nell’orbita terrestre. Da terra si trasmette un segnale su una certa banda ed il satellite lo ritrasmette su un’altra, dove può essere ricevuto a grande distanza. Le bande utilizzate sono in genere nelle VHF, UHF ed SHF, perché a queste frequenze la ionosfera è trasparente e il segnale può quindi raggiungere lo spazio senza ostacoli o attenuazioni. Fanno eccezione alcuni satelliti russi della serie Radio Sputnik, che ricevono nella banda dei 21 MHz e trasmettono sui 29 MHz.
Stazioni radioamatoriali sono state anche presenti nella stazione spaziale Mir e sugli Space Shuttle, mentre ne esiste una anche nella odierna Stazione Spaziale Internazionale. Molti radioamatori hanno quindi potuto avere l’emozione di parlare in diretta con un astronauta o cosmonauta. Sono anche organizzati collegamenti tra scuole medie e superiori e gli astronauti nello spazio, a scopo educativo.
Esistono appositi programmi per calcolare i periodi in cui ogni satellite è collegabile dalla propria località geografica.
EME
L’attività EME (Earth-Moon-Earth) consiste nel far riflettere un segnale radio sulla superficie della Luna, in modo da realizzare collegamenti con località anche molto distanti, con l’unico requisito di avere la Luna visibile da entrambe le stazioni di radioamatore.
Perché la riflessione abbia successo e si abbia un segnale sufficiente al ricevitore, si usano in genere potenze di trasmissione elevate e si cerca di concentrare il più possibile il segnale, considerando che il diametro della luna, osservato dalla terra, è di appena mezzo grado. Per questo motivo, ed anche per superare la ionosfera senza problemi, si utilizzano per tali collegamenti le gamme VHF, UHF e SHF.
Negli ultimi anni i collegamenti EME sono diventati un po’ meno difficili, grazie all’introduzione dei nuovi modi digitali, particolarmente adatti alla ricezione di segnali di bassissimo livello.
ATV (Amateur Television)
Sulle bande dei 23 cm (1240 MHz), 13 cm (2400 MHz) e 3 cm (10 GHz) i radioamatori effettuano anche trasmissioni televisive.
La trasmissione avviene con standard analogici e sperimentalmente in digitale. Il metodo più comunemente utilizzato e semplice per ricevere l’ATV sui 23 cm è quello di usare un ricevitore satellitare analogico.
Autocostruzione. Costruzione di apparati radio, antenne e accessori vari.
Tecniche digitali . Oggi nel mondo dei radioamatori in onde corte, i modi digitali rappresentano una buona percentuale delle tecniche di comunicazione utilizzate. Le caratteristiche principali dei modi digitali utilizzati dai radioamatori sono l’occupazione minima della banda. Il primo esempio di comunicazione digitale in ordine di tempo è il Codice Baudot, primo codice effettivamente usato per le comunicazioni di dati tra macchine, le telescriventi . Questo tipo di trasmissione RTTY (RadioTeleType) è stato a lungo (e lo è ancora) utilizzato dai radioamatori . Attualmente però, gli utilizzatori dei nuovi modi digitali sono la maggioranza, ecco alcuni dei sistemi maggiormente usati (APRS, RTTY, D-STAR, PACKET-RADIO, BPSK, JT65, ed altri) . Il PSK (Phase Shift Keying) è il sistema per trasmissioni digitali in HF (onde corte) maggiormente utilizzato e che ha superato di gran lunga gli utilizzatori di altri sistemi digitali in HF .
Ogni anno la Sezione ARI di Livorno, organizza dei corsi di preparazione per ottenere la patente di Radioamatore, gli esami per ottenere la patente si svolgono presso il Ministero dello Sviluppo Economico Ispettorato della Toscana a Firenze . Quest’anno il corso è iniziato nel mese di gennaio e terminerà nel mese di maggio . Per chi volesse contattarci, può andare sul nostro sito web, arilivorno.jimdo.com

Riproduzione riservata ©