Patrizia Magli vince il Premio della Comunicazione Castiglioncello
Patrizia Magli con il libro “Pitturare il volto. Il trucco, l’arte, la moda”, è la vincitrice del “Premio della Comunicazione Castiglioncello ottava edizione”, iniziativa promossa dal Comune di Rosignano Marittimo, Armunia – Festival Costa degli Etruschi, in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione di Castiglioncello. La Giuria del Premio della Comunicazione, composta da Giovanni Manetti (presidente) Università di Siena, Giovanni Boccia Artieri Università Carlo Bo di Urbino, Stefano Gensini Università La Sapienza di Roma, Patrizia Violi Università di Bologna, Ugo Volli Università di Torino, Alessandro Prato (segretario) Università di Siena ha scelto il volume di Patrizia Magli quale migliore saggio sulla comunicazione uscito in Italia nel 2013.
Sabato 3 agosto alle 18 la vincitrice ritirerà il Premio alla Limonaia di Castello Pasquini dove presenterà il suo libro che racconta come il trucco sia il principale mezzo attraverso cui mostriamo agli altri la nostra identità. Questo libro ne esplora l’universo, dalle pitture tribali al trucco cinematografico, dal «velo» di cipria al velo come elemento religioso, fino alle ultime tendenze della contemporary face. Intreccio di pratiche, di mode, di elementi culturali, il trucco rivela il rapporto complesso tra il viso nudo e l’immagine che ciascuna donna vuol dare di se stessa. Come l’abito segue le vicende della moda, così il trucco, sensibile ai modelli proposti dalle tendenze del momento, esprime la sua vocazione all’integrazione sociale. “Il viso truccato ci colpisce, stupisce, attrae, invita, ci provoca, imbarazza, impaurisce, ma anche impietosisce. La gamma delle reazioni davanti al viso femminile sono innumerevoli, e nessuna mai banale. Il trucco è senza dubbio una delle prime forme di manipolazione del corpo prima ancora del volto, dicono gli antropologi”- si legge nel libro. Infatti sappiamo che nell’antico Egitto il fard nero aveva un valore protettivo e molto simbolico; in Grecia le tecniche di scrittura e dipintura del viso avevano il fine di valorizzare la bellezza; il medioevo cristiano, al contrario, mette al bando il trucco, segue una linea già presente nell’epoca ellenistica e si scaglia contro la dissolutezza dei costumi. A partire dagli anni Trenta del ‘900 con la nascita delle star cinematografiche, il trucco è diventato un indicatore importante dell’idea di femminilità e dell’idea stessa del corpo nella società occidentale. Patrizia Magli ci racconta come questo gesto eseguito allo specchio insieme a tanti “strumenti” colorati, tubetti, pennelli, scatolette e flaconi, rappresenti in sostanza un atto di amore verso noi stesse e verso gli altri, “una moltiplicazione di identità che, per effimera che sia, permane nella nostra memoria e in quella di chi ci guarda”.Patrizia Magli, ricercatrice a Bologna presso la cattedra di Semiotica di Umberto Eco fino al 1997, divenuta professore associato, ha insegnato Semiotica e Teoria delle Forme al DAMS di Bologna, quindi Fondamenti di Semiotica a Scienze della comunicazione a Bologna. Dal 2000 ha insegnato Semiotica dell’Arte e Semiotica degli artefatti alla Facoltà di Arti e Design dell’Università di Venezia (IUAV). Si è occupata di teatro, di design e di arte contemporanea. Tra i suoi libri, Corpo e linguaggio, Roma: Ed. Espresso (1980); Il volto e l’anima, Milano: Bompiani (1995); Semiotica. Teoria, metodo, analisi, Venezia: Marsilio Editori (2004); Pitturare il volto. Il trucco, l’arte, la moda, Venezia: Marsilio Editori (2013).
In caso di brutto tempo tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso l’auditorium del castello Pasquini. Il bookshop è a cura di Libreria Gaia Scienza Cala de’ Medici (www.gaiascienza.it).
L’ingresso è gratuito.
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