Parte la seconda edizione del Festival Organistico Silio Taddei
di admin
Quattro appuntamenti dedicati alla scoperta dell’organo e degli strumenti che gli sono più affini, come la fisarmonica ed il più moderno organo Hammond, reso noto dalle musiche dei Doors e dei Pink Floyd. Questo il cuore della seconda edizione del Festival Organistico “Silio Taddei” di Livorno, organizzato dall’omonima Fondazione del Rotary Club Livorno e con il contributo della Fondazione Teatro Goldoni e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Pietro Mascagni”.
Il Festival, porta il nome di Silio Taddei, celebre musicista ed organista livornese, amico ed allievo di Pietro Mascagni, docente dell’allora Liceo Musicale di Pesaro che, come altri artisti labronici, rifiutò d’inseguire il successo, tornando nella sua amata Livorno. La Fondazione, ad esso intestata e voluta fortemente dalla figlia Lina nel 1990, oltre a promuovere eventi musicali ha lo scopo principale di elargire borse di studio per i giovani diplomati di conservatorio più promettenti.
Per celebrare il forte legame d’amicizia fra Taddei e Mascagni, anche in questa edizione è previsto un concerto nella Chiesa di San Benedetto di piazza XX settembre, dove Mascagni da adolescente si esercitava con il prezioso organo costruito dal pistoiese Nicomede Agati nel 1843.
“Questa seconda edizione prende il nome di “Organi” – ha commentato il direttore artistico del Festival, Matteo Venturini – proprio perchè l’organo è lo strumento che maggiormente ha subito trasformazioni, imposte dal gusto e dall’evolversi delle tecnologie. La rassegna di quest’anno vuole confrontare e al tempo stesso unire quattro diverse tipologie di “organi”: un organo a canne meccanico, in questo caso uno strumento tipico della scuola organaria toscana dell’800, l’organo a canne moderno a trasmissione elettronica, l’organo Hammond, e la fisarmonica, come lontana parente dell’organo portativo”.
“Il nostro obbiettivo con questa rassegna – ha aggiunto il presidente della Fondazione Silio Taddei – Rotary Club, Marco Luise – è di colmare un vuoto riguardo a questo strumento, che troppo spesso lamenta carenza di allievi ed alti costi di manutezione. Proprio riguardo a quest’ultimo argomento – ha continuato – ci terrei a sottolineare che ad ogni edizione, c’impegnamo nell’accordatura, revisione e manutezione degli organi delle chiese interessate, in modo da contribuire al perpetuare di quest’increbili strumenti musicali”.
Il primo concerto, si terrà il prossimo 14 novembre alle 21.15 e vedrà l’esibizione di Alberto Marsico in Trio. I tre musicisti, rispettivamente organo Hammond, sax e batteria, proporranno un vasto repertorio jazz nella suggestiva cornice dell’Auditorium dell’Istituto Mascagni.
Il secondo concerto, previsto per il 21 novembre, vedrà l’esibizione del direttore artistico del Festival, Matteo Venturini, sul grande organo a trasmissione elettronica della Chiesa di San Giovanni Bosco a Coteto – Livorno. Questo strumento , costruito e recentemente restaurato ed ampliato dalla bottega organaria Michelotto di Albignasego – Padova, è costituito da tre tastiere e pedaliera, per un totale di 40 registri e ben 2.827 canne. Il programma desidera rendere omaggio a tre compositori fra i capisaldi più importanti della grande scuola organistica tedesca: Johann Sebastian Bach, Johannes Brahms con una trascrizione per organo del I. movimento della sua Sinfonia n. 4 operata dallo stesso Matteo Venturini, e Ferenc Liszt con la sua monumentale Fantasia e Fuga sul corale “Ad nos, ad salutarem undam”, una delle composizioni più emblematiche ed impegnative di tutta la letteratura organistica.
Il terzo concerto del 28 novembre, ospitato nell’auditorium dell’Istituo Mascagni presenta Ivano Battiston alla fisarmonica. Dello strumento a canne condivide infatti il mezzo sonoro, ovvero l’aria che, raccolta e compressa in un mantice, alla pressione del tasto permette alle diverse ance libere di vibrare, generando il caratteristico suono. Ivano Battiston, uno dei più importanti fisarmonicisti a livello internazionale e docente al Conservatorio di Firenze, presenterà un programma con brani scritti espressamente per fisarmonica ed altri riadattati da lui medesimo ma scritti originariamente per altri strumenti. Grande effetto sortiranno sicuramente la celebre Toccata e Fuga in re BWV 565 composta da Johann Sebastian Bach per organo e la Ciaccona per violino solo BWV 1004 dello stesso autore.
Infine, protagonista del concerto conclusivo del 5 dicembre, sarà l’organo a canne meccanico di epoca sette-ottocentesca, strumento figlio della migliore tradizione organaria toscana.
L’organo in questione, nella Chiesa di S. Benedetto, suonerà sotto le sapienti mani dall’organista Letizia Romiti, livornese di nascita e docente di Organo al Conservatorio di Alessandria. Romiti eseguirà un programma di musica toscana partendo da Bernardo Pasquini per giungere al due inediti del grande Pietro Mascagni, esaltando al meglio le caratteristiche foniche di questo strumento. Questo concerto, di sapore dunque così Mascagnano, si inserisce nelle iniziative organizzate dalla Fondazione Teatro Goldoni in occasione dell’ anniversario della nascita del Maestro (Livorno, 7 dicembre 1863).
Quattro serate, interamente ad ingresso gratuito, per celebrare la musica e contribuire all’incremento della vita culturale della città.
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