Ntc, International Live Looping Festival ultima serata del festival internazionale
Domenica 18 ultima serata del festival dedicato alla tecnica musicale del Looping che ha visto alternarsi sul palco del Nuovo Teatro delle Commedie artisti internazionali per tre serate dedicate alla musica ambient, minimal, elettronica e a sperimentazioni sensoriali e visive.
A partire dalle ore 20 il foyer sarà animato dall’ installazioni visive a cura di Martino Chiti (aka Urtropode) e Nicola Buttari (aka Pornorobotz), ed installazioni sonore di di Tommaso Dini, e Luigi Agostini, ed un momento di guida interattiva all’ascolto a cura di Marco Lenzi. Alle ore 20 sarà anche servito un aperitivo.
E a chiudere il festival a partire dalle ore 22 saranno Laurie Amat,(USA) Nelly Meunier(FR) , John Connell (USA) ,Emmanuel Reveneau (FR) + Laurie Amat. (USA)
Tutti gli artisti che hanno partecipato fanno parte di un collettivo internazionale che si organizza attraverso la rete, scambiandosi metodi e idee musicali. Alcuni usano strumenti canonici, altri rari o autocostruiti, alcuni solo la voce, e tutti si appoggiano alla tecnica del looping per creare la loro performance.
Altre città del mondo hanno ospitato il Festival, come Parigi, Londra, Santa Cruz, Brescia, San Francisco e molte altre. Questo fine settimana arriva anche a Livorno e ospita alcuni dei più attivi musicisti del genere della scena mondiale. Uno show con performances innovative e trasversali.
Il live looping è una tecnica che consente di creare in tempo reale strutture musicali articolate senza ricorrere a campionatori o sequencer. Si pratica utilizzando delle apparecchiature in grado di memorizzare in tempo reale delle frasi, dei patterns e poi ripeterli all’infinito consentendo ai musicisti anche un minimo di interventi, per esempio la sovrapposizione di altri patterns, la possibilità di invertire la frase, come sentire il nastro a rovescio, di memorizzarla. Per i musicisti è molto importante ascoltare prima di suonare e quindi occorre esercitare le capacità di ascolto, educazione al suono, e stimolare la fantasia.
Nata negli anni settanta, veniva praticata usando due registratori a bobine collegati con un nastro ad anello. I suoi maggiori esponenti sono stati Brian Eno e Robert Fripp ma anche altri musicisti di area ‘colta’, come Terry Riley. Di solito le performances erano limitate a pochi esecutori e veniva utilizzata in registrazioni o eventi particolarmente sperimentali. Adesso, invece, grazie alla tecnologia c’è la possibilità di avere apparecchiature piccole, portatili e relativamente economiche. Un ritorno a queste forme di espressione semplici, e spontanee è un buon esercizio in un mondo in cui siamo assaliti da una eccessiva spettacolarizzazione e narcotizzati da un ambiente sonoro spesso inquinato.
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