Mostra. “Carceraria Anima Sanguinaria”

Inaugurazione venerdì 15 aprile, ore 19 TST Art Gallery (corso Amedeo 196). Nell’ambito del progetto “Di Terra e di Mare” un’esposizione fotografica di Claudine Caribotti

Corpi senza volto, corpi magrissimi e volti bendati a nascondere lo sguardo, ma è il corpo che trasmette emozioni: sono queste le immagini nelle opere di Claudine Caribotti, oggetto di una mostra dal titolo “Carceraria Anima Sanguinaria” che verrà inaugurata venerdì 15 aprile (ore 19) nei locali della TST Art Gallery (corso Amedeo 196) alla presenza dell’assessore alla Cultura Serafino Fasulo.

Si tratta del terzo evento del progetto “Di Terra e di Mare. Livorno in Fotografia” titolo scelto per le iniziative del Tavolo della Fotografia che, unico nel panorama italiano, abbraccia un periodo di circa otto mesi dedicati a mostre, workshop, lettura portfolio, incontri con l’autore.

Chi è Claudine Caribotti? Ecco quel che scrive di lei la fotografa Susanna Bertoni: “Non si può definire Claudine Caribotti semplicemente “fotografa”…  No, lei è qualcosa di diverso, è un’artista a 360°, una “creativa visionaria”. L’arte è qualcosa che le appartiene davvero, un qualcosa di innato ed imprigionato nella sua complessa personalità ma che vive, in un apparente, felice controsenso, come “finestra aperta sul mondo”. Il suo è un amore incondizionato verso qualsiasi forma d’arte specialmente verso ogni espressione artistica che abbia per oggetto il corpo umano. I lavori di Claudine, siano essi fotografici o pittorici piuttosto che video performance, sono esternazioni della parte più intima e segreta della sua anima, quella parte di sé che la fa essere unica ed in questa ottica sono da intendersi come i più veri ed i più puri perché arrivano direttamente dalle sue personali visioni. Vede, sente e percepisce immagini e suoni, come lamenti e grida o come quello, più inusuale, di corpi che si scontrano, che trovano, così, infine, nel bene o nel male, la realizzazione di un contatto. Le opere di Claudine non sono certo buoniste, i temi persistenti dell’ultimo suo periodo creativo sono quelli dell’angoscia e della sofferenza, anche emotiva, fino a rappresentare, o far immaginare all’osservatore, la morte fisica e tutto quel che precede l’attimo del trapasso.

Anime perse, ossa, figure distorte, mostruosità quotidiane che vengono rifiutate dalle menti dei più sono i soggetti delle ultime rappresentazioni artistiche di questa giovane artista toscana. Dallo studio preparatorio fino all’allestimento del set, l’artista è sempre presente, curando i minimi dettagli tecnici affinché tutto parli di lei e di quello che vuole raccontare e far intendere attraverso le sue opere che, certo, non lasciano indifferenti gli spettatori che continueranno a portarne il ricordo nell’inconscio”.

L’artista proporrà anche una performance sabato 23 aprile, alle ore 21.30.

Orario della mostra:

dal lunedì al venerdì 9.30-12.30 e 15.30-16-19.

Mercoledì pomeriggio chiuso

Ingresso libero

Info: Comune Livorno Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con l’Università e Ricerca 0586.820521/523 [email protected]

www.comune.livorno.it

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