Modigliani ora ha la sua linea di gioielli
di Ilaria Boldrini
Livorno, città natale del pittore Amedeo Modigliani, sarà sede di un progetto turistico e culturale teso a valorizzare le ricchezze del territorio toscano, per far conoscere al mondo le tipicità della ‘livornesità’ del grande artista, attraverso i colori, i sapori, i luoghi a lui cari. La Cooperativa Temp, a partire dalla grande mostra di Palazzo Blu che aprirà le porte il prossimo 3 ottobre a Pisa, sta coordinando attività di vario genere che vanno dall’enogastronomia, alle visite culturali, al coinvolgimento di attività artigianali e artistiche del territorio, come la straordinaria collezione di gioielli “Modì”, realizzata per l’occasione dall’artista livornese Caterina Zucchi. Premiata nel 2008 al concorso ‘The Best of Ornamenta’, al Macef di Milano e nel 2012 al concorso ‘Arte come Mestiere’ con l’opera ‘Extravaganza’, Caterina realizza le sue creazioni, molto apprezzate sia sul territorio sia all’estero, come Giappone e Russia, presso il laboratorio artistico ‘Studio Zero Vetro’ .
Caterina, le tue creazioni sono esposte dal 6 agosto presso l’Ufficio Info-turistiche di via Pieroni. Com’è nata l’idea di questa mostra?
“Volevo che le mie creazioni fossero legate ad un progetto culturale ‘parallelo’, contemporaneo ed attuale. Visto che era il momento di Modì, ho pensato di realizzare una collezione ispirata all’arte del pittore labronico”.
I gioielli in vetro di Murano esposti alla mostra sono stati creati a partire da un’analisi delle opere di Amedeo Modigliani. Quali elementi formali richiamano l’arte di Modì?
“Colori e forme. Credo che la vicinanza alle opere di Modì risieda primariamente nella scelta dei colori, legati alla terra. Rossi, marroni, avorio, grigi. Ho cercato di selezionare i colori del vetro che ho nel mio catalogo, per avvicinarmi ai colori dei quadri di Modigliani. I miei gioielli sono lavorati con l’antica tecnica a lume, che richiede una notevole abilità manuale e si sposa perfettamente con la mia personalità, istintiva e diretta. Ho cercato poi di richiamare la sintesi formale dei soggetti dipinti da Modigliani, ricercandola anche nei i gioielli realizzati per la mostra. Io poi sono una ricercatrice di forme, per cui durante la lavorazione dei gioielli ho cercato di avvicinarmi alle caratteristiche forme allungate dei soggetti dipinti da Modigliani, che rendono le decorazioni più sinuose”.
Le tue creazioni sono tecnicamente innovative e sperimentali ma realizzate con un’antichissima tecnica i lavorazione del vetro. Come riesci a far convergere nel tuo lavoro tradizione e innovazione?
“Nella tradizione ci sono le basi, le fondamenta per poter realizzare oggetti di pregio e di alto valore tecnico-formale. Il vetro però è un materiale che potenzialmente dà molteplici possibilità di lavorazione, basti pensare alle antiche creazioni in vetro di Murano caratterizzate da molteplici decorazioni, elementi espressivi che rendevano l’oggetto più prezioso. La mia personale e costante ricerca creativa invece mi ha portato ad approdare ad uno stile essenziale, che però non rinuncia a far emergere l’intrinseca bellezza espressiva del vetro come materiale”.
Quali opere dell’artista ti hanno maggiormente ispirata per questa collezione?
“Non è stato facile interpretare le opere di un artista geniale come Modigliani. I colori dei quadri ‘Nudo seduto su un divano e ‘Nudo di donna sdraiato’, entrambe del 1917, però mi hanno davvero ispirata. Marroni testa di moro, tonalità di rosso scuro, rosa aranciati, un tocco d’avorio, appena li ho visti ne sono rimasta affascinata. Insomma è stata una sfida non da poco! Spero di esserci riuscita”.
Riproduzione riservata ©