Matteo, il barista-cantautore che sogna Sanremo
di Sandra Mazzinghi
Matteo Freschi, 24 anni, è un giovane cantautore livornese. E’ sua la colonna sonora del corto del regista Umberto Jr. Vivaldi “Mi amor” che verrà proiettato lunedì 23 febbraio nell’ambito dell’evento “Livorno nel cuore” che si terrà al Teatro 4 Mori (clicca qui per leggere i dettagli dell’evento). Barista di giorno (gestisce insieme alla famiglia il Bar Forum a due passi dal tribunale penale di via Falcone e Borsellino), sognatore e artista con la chitarra in mano e la voce.
A Matteo piace scrivere di situazioni che prova personalmente, ma soprattutto scrive secondo l’ispirazione del momento. E’ un ragazzo introverso e ci racconta che l’unico modo per farsi ascoltare è quello di scrivere e cantare le sue emozioni.
Quando parli di Livorno ti brillano gli occhi: cosa rende unica la tua città?
“Livorno per me significa casa, è una casa accogliente, circondata da tanto affetto e avrò il modo di ricambiare lunedì 23 febbraio quando insieme a dei giovani amici cercheremo di descrivere quello che proviamo nei confronti di Livorno. Ecco perché il titolo dell’evento è “Livorno nel cuore”. L’unicità di Livorno sta nella gente che la abita. I livornesi sono persone generose e affettuose, che non dimenticano facilmente coloro che li hanno saputi amare. Sono un po’, un bel po’ fuori dalle righe: del resto in virtù delle Leggi Livornine siamo un giusto mix di etnie che vive pacificamente in una splendida città. Ecco che cos’è la vera unicità livornese”.
Sei cantautore: come hai iniziato?
“Ho iniziato a scrivere canzoni quasi per caso. Mi ricordo sempre quel giorno a Montenero, eravamo un gruppetto di amici. Io ero in disparte e pensavo alla mia ex, forse perché era sempre fresca la scottatura. Gli amici intanto avevano creato una melodia e mi chiesero di cantarci sopra qualcosa e io improvvisai. Mi dissero che avevo un dono e che sembravo un incrocio tra Gianluca Grignani e Lucio Battisti, se penso a quel commento a caldo, ci rido tutt’oggi. Credo che i miei amici mi vogliano troppo bene.
Chi vorresti che fosse il tuo angelo custode?
“Non so se esiste l’angelo custode, però so che ho voluto bene a tante persone che adesso non ci sono più. Spesso penso a loro durante il giorno e spero che ci sia qualcosa dopo la morte, per rendere un po’ meno amara la fine di questo splendido dono, la vita. I miei angeli custodi sono tutte quelle persone che amo e che non sono più in vita o forse sono quelle persone che ho amato a prescindere senza mai conoscerle. Di una cosa sono sicuro, questa è una bella domanda e non so se la mia risposta è stata all’altezza”.
Un tuo desiderio?
“Voglio cantare sul palco di Sanremo, perché amo quel palco ed adoro l’atmosfera che riesce a creare il Festival di Sanremo: per una settimana tutto si blocca e si parla solo e soltanto di quello. È fantastico ed è cosi da 65 anni, incredibile!”
Un’illusione?
“Sono un ragazzo timido ed impacciato, non parlo molto di me. Secondo me questo periodo è un’illusione, perché ritrovarsi a pochi giorni ad essere intervistato da La Nazione e da QuiLivorno.it a me sembra già bel sogno. Per favore non svegliatemi perché ci sto prendendo gusto!”
Che cosa ti dà più fastidio in una persona?
“Niente. Non esiste una cosa che mi dà fastidio in un persona, perché penso sempre che ci sia un valido motivo dietro alle azioni compiute da un essere umano”.
Un oggetto a cui non potresti mai rinunciare?
“Questa domanda è facile, il mio taccuino. Ho bisogno di scrivere quello che penso durante la giornata, tipo un diario di bordo per i marinai: scrivo i miei pensieri e le situazioni che mi incuriosiscono ogni giorno”.
Un ringraziamento. A chi?
“In primis vorrei ringraziare la redazione di QuiLivorno che mi ha dato la possibilità di parlare un po’ di me. Poi Maria Nudi che è stata la prima a volermi intervistare, la mia famiglia, i miei amici, tutti quelli che amano la musica e tutti quelli che amano Livorno. Vorrei ringraziare anche tutti quelli che verranno allo spettacolo “Livorno nel cuore”. Non dimenticatelo: lunedì 23 febbraio al Teatro 4 Mori”.
Come ci vuoi salutare?
“Passate una vita felice e serena in compagnia delle persone che amate…”
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