Ricci-Nogarin, è duello infuocato
"Dimettermi a due soli giorni dalla scadenza del mandato è il modo che mi resta per richiamare l’attenzione sul problema"
A botta, risposta. Ecco puntuale la contro replica del presidente uscente del Mascagni
“Perché i 130mila euro previsti sul bilancio 2014 (soldi veri e in cassa, si presume) ancora oggi non sono stati erogati? Lo saranno, si dice ora, ma ancora non lo sono. Perché non è stata ancora trasferita la prima tranche trimestrale dei 920mila euro previsti per il 2015 indispensabili per pagare gli stipendi, come avveniva in passato? Una preoccupazione provocatoria la mia? Leggo per altro che la Cna accusa il mancato pagamento da agosto 2014 dei fornitori Aamps. Perché? Constato che anche la social card dei poveri è stata soppressa. Perché? E ancora rilevo che sono stati tagliati i fondi a Caritas e homeless per dirottarli alla card per i poveri, insomma si toglie una minestra ad un povero per dare un pezzo di pane ad un altro povero. Perché? Questa è la vera domanda e che riguarda evidentemente il modo inquietante con cui si gestisce la finanza comunale da parte di questa amministrazione. Dunque la mia preoccupazione nel lasciare la presidenza del Mascagni per le sorti del nostro Istituto è una forzatura provocatoria inutile o l’unico modo, legittimo e chiaro, che avevo per lanciare davanti all’opinione pubblica l’allarme sulle sorti dell’Istituto?
Chiedo ai lettori: voi cosa avreste fatto al mio posto?
A Livorno si sa che fine fece il signor “Tranquillo”, e noi non siamo affatto tranquilli.
Colgo l’occasione per chiarire alcuni punti, a presente e futura memoria.
Nel consiglio accademico di lunedì scorso, presenti il sindaco Nogarin e l’assessore Fasulo, i presenti hanno discusso della terna per il nuovo presidente del Mascagni. A fronte della proposta avanzata dal consiglio, il signor sindaco non ha fatto alcun nome ma non ha neanche aderito alla terna proposta. Quanto tempo mai gli ci vorrà per confezionarne una?
Al consiglio di amministrazione di martedì 3 il signor sindaco non era presente (nella replica ha fatto confusione, succede purtroppo, tra consiglio accademico e Cda). Era quella la sede per affrontare il problema delle risorse. Di fatto, a fronte di una lettera ufficiale con la richiesta di procedere “sollecitamente” alla erogazioni previste, da me inviata in data 23 gennaio 2015, né Nogarin né Fasulo hanno mai risposto. E si sa che le amministrazioni parlano per atti e non per chiacchiere. Non era il caso di preoccuparsi per questo assordante silenzio? Per considerare come il sindaco Nogarin intenda e pratichi la difesa degli interessi di Livorno, basti dire che ha sempre rifiutato di concertare con il presidente del Mascagni, che è anche coordinatore nazionale degli istituti di alta formazione e consulente del ministro, ogni utile iniziativa per conseguire l’obbiettivo di statizzare gli istituti. Perché non dovrei preoccuparmi e non denunciare pubblicamente questo singolare comportamento? Noto che qualche lettore ha chiesto di conoscere i bilanci di questi anni. Si possono leggere sul sito dell’Istituto http://www.gazzettaamministrativa.it/opencms/opencms/_gazzetta_amministrativa/amministrazione_trasparente/_toscana/_istituto_superiore_di_studi_musicali_p_mascagni_di_livorno/130_bila/010_bil_pre_con/, ma posso subito precisare che si sono tutti chiusi in pareggio o in lieve avanzo, mai in perdita!
Su alcuni organi di informazione il sindaco Nogarin ha dato poi la stura ad alcune sgangherate offese nei miei confronti. Non mi fa né caldo né freddo. Questo linguaggio aggressivo e francamente plebeo in cui frequentemente incorre (in passato ha detto che l’ippodromo andava disinfestato dopo essere stato usato dal Pd ed ha definito “bestiali” le opposizioni in consiglio comunale) mi pare sia purtroppo la cifra della sua personalità.
Come livornese non ho diritto di essere preoccupato per le sorti della nostra città, nelle mani di una persona con questo profilo?
Giulio Cesare Ricci
ex presidente dell’Istituto di alta formazione musicale Pietro Mascagni
La risposta del sindaco- “Indipendentemente dalle dichiarazioni di Giulio Cesare Ricci, ormai in cerca di nuovi palcoscenici, i rapporti del Comune di Livorno con l’Istituto Mascagni, così come con tutte le istituzioni che lo sostengono, sono assolutamente sereni, perché riteniamo fondamentale salvare un istituto di grande prestigio”. Così l’assessore alla Cultura Serafino Fasulo replica alle dichiarazioni del presidente del Mascagni. Solamente due giorni fa il sindaco Nogarin e l’Assessore alla Cultura Fasulo hanno infatti partecipato al CDA dell’ISSM nell’ambito del quale si è discusso riguardo le difficoltà nelle quali versano gli istituti di tutta Italia e delle modalità per risolverle. “E’ stato così apprezzato – dichiara Fasulo – l’impegno diretto del Sindaco Nogarin in ambito ANCI e in VII Commissione Ministeriale, affinché il percorso di statalizzazione vada a buon fine. Nella stessa sede il Comune ha dato rassicurazione rispetto al saldo dei 130mila euro residuali, tant’è vero che, come promesso, saranno erogati nell’arco della settimana corrente così da consentire il pagamento degli stipendi”. “Il sostegno economico degli enti locali alle proprie università della musica – sottolinea lo stesso sindaco – visti i continui tagli di conferimenti da parte dello Stato, non sono più ulteriormente sostenibili. Comprendiamo bene quindi le difficoltà della Provincia di Livorno a fare fronte ai 200mila euro residui”. “Quella di Giulio Cesare Ricci appare essere quello che lui stesso ammette: una provocazione. Inutile, aggiungiamo noi!”, conclude il sindaco Nogarin.
Ecco la nota di Giulio Cesare Ricci, presidente uscente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni di Livorno, con cui annuncia le dimissioni dalla carica.
La lettera di dimissioni – In questa ultima settimana della mia presidenza all’ISSM Mascagni, ho ritenuto di puntualizzare con il Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto quella che è la situazione presente. Ormai la questione degli ISSM è all’attenzione del Governo.
Infatti, non solo il disegno di legge che definisce modi e tempi del loro passaggio allo Stato è in una fase avanzata dell’iter parlamentare, ma, nel 2014, è anche stato trasferito agli Istituti un contributo statale, che è previsto anche nel bilancio dello Stato per il 2015. La Regione Toscana, per parte sua, ha approvato un finanziamento triennale ai tre Istituti Toscani – Mascagni di Livorno, Boccherini di Lucca e Franci di Siena. Già liquidato per l’anno 2014, questo finanziamento è previsto anche per i due anni successivi. Ma, paradossalmente, per il Mascagni il problema nasce proprio a Livorno, nel rapporto fra l’Istituto e il territorio. Perché il bilancio 2014 dell’Istituto è ancora in attesa di somme che dovevano venire come contributo degli enti locali e ancora si attendono sicurezze in merito ai contributi per il bilancio 2015.
Ecco come stanno le cose. La Provincia, grazie all’impegno del presidente Giorgio Kutufà, aveva confermato un contributo di 180 mila euro a saldo del bilancio 2014 ma, al momento, la somma non è stata ancora liquidata al Mascagni. È pur vero che il neo presidente Alessandro Franchi si è impegnato a liquidare la somma entro il febbraio 2015. Quanto al Comune, il sindaco Filippo Nogarin in persona, dopo un ampio confronto in Consiglio comunale tra governo e opposizioni, confermava la volontà di trasferire al Mascagni la somma che ancora mancava al contributo stanziato per il 2014, vale a dire 130 mila euro.
Il sindaco Nogarin, però, non ha ritenuto di rispondere alle mie lettere né l’assessore Serafino Fasulo, al quale anche mi sono rivolto, sembrava avere informazioni in proposito. C’è, invero, una tardiva conferma di attenzione, proprio di questi giorni, ma generica al punto che non si sa quando il Comune trasferirà al bilancio dell’Istituto il saldo del finanziamento 2014 né se e quando trasferirà un acconto per il contributo 2015 né, infine, si hanno certezze in merito alla misura del finanziamento per il 2015. È dunque legittima la preoccupazione che ho consegnato al Consiglio d’Amministrazione, nell’ultima seduta da me presieduta lo scorso martedì 3 febbraio.
Perché, a ben guardare, si deve pur ammettere che al bilancio 2014 dell’Istituto mancano ancora, alla data di oggi, 310 mila euro (180 dalla Provincia e 130 dal Comune), su cui si faceva legittimamente affidamento per il bilancio dell’esercizio chiuso più di un mese fa.
E per il 2015 non ci sono certezze concrete. Infatti, se si escludono il finanziamento statale e quello della Regione Toscana, e anche tenuto conto delle assicurazioni, pur affidabilissime, del presidente Franchi, resta l’incognita su quanto vorrà davvero fare il Comune, tanto per il 2014 quanto per il 2015. E questo mentre gli altri anni gli enti locali avevano già corrisposto, a questa data, un consistente anticipo sul finanziamento annuale, nella consapevolezza che il loro contributo è quello che, finora, consente il funzionamento della scuola e il pagamento degli stipendi dei docenti e del personale tutto.
Così si genera una situazione preoccupante e anche paradossale. Perché è a Livorno, al Mascagni e per iniziativa del presidente del Mascagni, che nasce il percorso grazie al quale oggi è vicina la soluzione della questione degli ISSM, generata dalla mancata applicazione della legge 508/99 di riforma degli studi artistici e musicali. È il presidente del Mascagni, vale a dire il sottoscritto, che rappresenta a livello nazionale tutti gli Istituti italiani. Ed è il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, a rappresentare l’Anci nel consesso dei soggetti implicati nella vicenda. Dunque, in buona sostanza, il sindaco Nogarin ed io siamo i rappresentanti degli interessi altissimi dei territori e delle istituzioni in questa partita: per Livorno e per il Mascagni ma anche per gli altri Comuni e Istituti italiani.
E sarebbe uno smacco insostenibile per Livorno se, per ragioni totalmente estranee all’interesse dei cittadini di questo territorio, il nostro Mascagni non riuscisse a sopravvivere fino alla chiusura del percorso di statizzazione degli ISSM, che proprio a Livorno abbiamo avviato tre anni fa, e se la città dovesse, così, perdere la sua Università della Musica. È a fronte di questa situazione che ho deciso di dimettermi, ad appena due giorni dalla scadenza del mandato, con un gesto che può avere anche il sapore della provocazione per richiamare l’attenzione di tutti sulla gravità del momento, che vede a rischio perfino la possibilità di corrispondere gli stipendi a docenti e personale non docente. Perché lo Stato e la Regione hanno dato risposta concreta, trasferendo i fondi del 2014 e iscrivendo a bilancio quelli del 2015, il Governo, e quelli 2015 e del 2016 la Regione Toscana. La Provincia di Livorno si è impegnata a liquidare il residuo del contributo 2014 ed è di ieri anche la rassicurazione del presidente Franchi, che garantisce tempi certi e ravvicinati per l’operazione. Il Comune di Livorno non ha ancora liquidato i 130.000 euro a saldo del contributo annuale del 2014.
Questo fatto accresce la preoccupazione rispetto alla reale volontà di far sopravvivere il finanziamento per il 2015 – confermato a voce nella misura dell’anno precedente – salvaguardandolo dai tagli poderosi cui, con ogni probabilità, sarà sottoposto il bilancio comunale. Non posso, perciò, che essere molto preoccupato. Dimettermi a due soli giorni dalla scadenza del mandato è il modo che mi resta per richiamare l’attenzione sul problema.
Giulio Cesare Ricci, presidente uscente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni di Livorno
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico: “Perché il sindaco non ha dato risposte?”- Apprendiamo con rammarico le motivazioni delle dimissioni del Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni, Giulio Cesare Ricci. Dimissioni con le quali si vuole sottolineare la difficile situazione dell’Istituto. Di fronte all’impegno dello Stato, della regione e della Provincia, troviamo grave che il Sindaco, coinvolto anche a livello nazionale in sede ANCI, non abbia dato risposte a questa istituzione. Una punta di eccellenza che vede coinvolti docenti ed allievi di grande spessore e che oggi si trova a sopravvivere senza vedere corrisposte le somme ancora del 2014. Non era mai mancata negli anni la vicinanza dell’Amministrazione cittadina e scoprire oggi che le promesse assunte anche in Consiglio Comunale da questa giunta non sono state mantenute ci pone di nuovo di fronte ad un modo improvvisato di governare, dove gli impegni non trovano risposta concreta.
Vorremmo capire di fronte al disagio sociale esploso con il taglio delle social card, di fronte alle difficoltà degli impianti sportivi che non vedono destinate risorse adeguate, di fronte al taglio di servizi come quelli che venivano svolti dagli anziani davanti alle nostre scuole, di fronte al taglio dei trasferimenti alle associazioni, perché si è approvata una manovra di bilancio in fretta e furia con ingenti aumenti di tasse per i cittadini. Sono troppe le cose che stanno cominciando a venir meno. Il Mascagni ha un processo di statizzazione in corso, frutto dell’impegno del Presidente Ricci e delle istituzioni ai vari livelli; che sia proprio da Livorno che si intenda affossare il percorso prima che questo si concluda, dimostrando noncuranza verso una delle sue realtà migliori, è il segno dell’attenzione con cui questa Amministrazione intende governare la città.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico
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