Macchie a regola d’arte ai Granai

La continuità educativa è uno dei perni intorno a cui si sviluppa il Sistema Integrato dell’educazione dell’infanzia della Zona livornese; uno strumento importante che consente i contatti, gli intrecci e le contaminazioni finalizzati a garantire a tutti i bambini ed a tutte le bambine la stessa qualità educativa, quale che sia il Nido -comunale o privato- o la scuola dell’infanzia – statale, comunale e privata- che frequentano e frequenteranno.
In questo, come nel precedente anno scolastico , la continuità educativa 0/6 si sviluppa – con la supervisione del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia delll’Università di Firenze ed il finanziamento dalla Regione Toscana – all’interno di un progetto intitolato appunto Macchie a regola d’arte che utilizza le macchie come “sfondo integratore” (metodologia di progettazione educativa e strumento didattico elaborato nell’ambito della pedagogia istituzionale italiana). Anche se nel linguaggio comune “macchia” è una parola che definisce una dimensione di danno, di sporcizia, di vergogna (il dizionario della lingua italiana la definisce “zona sporca o segno lasciato da una sostanza su una superficie pulita” e, in senso figurato, “cosa che deturpa la purezza della coscienza, dell’onore, dell’anima”) ed anche se spesso gli adulti ammoniscono i bambini “attento a non macchiarti!”, i bambini si macchiano ugualmente perché toccano tutto ed amano sporcarsi.
Per questo novanta educatrici, insegnanti e coordinatrici pedagogiche “tessono”, intorno alle macchie, il confronto tra 50 scuole dell’infanzia e Nidi comunali, statali e privati/e, costituendo un grande gruppo di progetto che, impegnato in un percorso formativo condiviso ed articolato in sottogruppi territoriali, è il “telaio cittadino” della continuità educativa 0/6.

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