Lorenzo, Didier e il loro romanzo fantapolitico
di Lucrezia del Re
Il titolo è impegnativo, ma i colori della copertina e il carattere usato per questa prima edizione rendono l’ opera prima in prosa di Lorenzo Taccini un testo avvicinabile da tutti: si mostra così “Contro la moda, incontro alla morte”, romanzo fantapolitico presentato dalla professoressa Lucilla Serchi, presso la Biblioteca Labronica e dagli autori – sì, perché se il romanzo è stato effettivamente scritto da Lorenzo Taccini, le illustrazioni sono state fatte dall’amico Didier Pieri. Taccini e Pieri sono amici dall’infanzia, ma l’idea di chiedere a Pieri di illustrare il suo romanzo scritto nel 2011 è venuta per caso lo scorso anno, quando, dopo averlo tenuto nascosto anche ai suoi genitori, Taccini ha deciso di pubblicarlo.
E’ un romanzo autobiografico?
“In parte sì, ha risposto Taccini, perché il protagonista Violante Epopleto canta, suona, compone canzoni come me, ed ha un animo sensibile, capace di introspezione, come spesso mi vien detto che io abbia, anche se normalmente, questa è più considerata una caratteristica femminile – infatti Violante è solitamente nome di donna. Non solo, ma i quattro personaggi-ragazzi del libro rappresentano le mie diverse anime: sono tutti giovani che cercano una via di sbocco al proprio io, ma trovano la morte estetica perché il mondo contemporaneo delle mode soffoca i loro talenti artisti e le loro aspirazioni culturali”.
C’è un solo adulto significativo nel testo, perché?
“Perché dal nostro punto di vista buona parte del mondo adulto ha la responsabilità di non farci crescere, solo pochi adulti nella nostra vita sono esempi veri.” Perché la scelta di disegni in bianco e nero? Risponde Pieri “perché i disegni non devono interpretare tutto il testo, devono lasciare spazio all’interpretazione di chi legge.”
Il titolo del romanzo sembra non lasciare speranza, ma è veramente tutto così cupo?
“No, rispondono Pieri e Taccini, cupo è lo scenario contemporaneo in cui il romanzo è immerso, ma il libro suggerisce delle vie di fuga per chi, come noi, cerca di farsi strada nel mondo dell’arte, della cultura in Italia; in fondo siamo riusciti a trovare un editore e a pubblicarlo, quindi, pur con grandi difficoltà il messaggio deve essere che bisogna rimboccarsi le maniche per raggiungere un obiettivo, ma non bisogna pensare di non farcela”.
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