Livorno celebra la difesa del maggio 1849

Si celebreranno venerdì 15 e sabato 16 maggio, le Giornate della Difesa di Livorno, in cui si ricorda l’eroica resistenza della città dall’assedio delle truppe austriache del 10 e 11 maggio 1849.

Il programma delle celebrazioni, promosso dal Comitato Livornese per la Promozione dei Valori Risorgimentali in collaborazione con il Comune di Livorno e numerosi altri enti ed istituzioni, prevede, come da tradizione, sfilate, deposizioni di corone, momenti istituzionali in ricordo del contributo dato dalla città al Risorgimento italiano, spettacoli e balli in costume. Ospite delle due giornate celebrative sarà l’ambasciatore del Messico Miguel Ruiz Cabanas Izquierdo, presente a Livorno per onorare Luigi Ghilardi, comandante dei difensori di Livorno e poi eroe messicano.

Questo il programma

· Venerdì 15 maggio

Alle ore 9.30 ritrovo in Piazza Bartelloni (Porta San Marco), che fu teatro della difesa risorgimentale. Parteciperanno circa 600 studenti delle scuole della città di ogni ordine e grado. Qui avranno inizio le celebrazioni con allocuzioni del delle autorità (lettura della motivazione delle Medaglia d’Oro al Gonfalone di Livorno, saluto del sindaco, del presidente dei comitati toscani del Risorgimento, dell’ambasciatore del Messico Miguel Ruiz Cabanas Izquierdo), consegna da parte del Presidente del Comitato Livornese Luigi Donolo del Bartelloni d’argento ad una dirigente scolastica e all’ambasciatore del Messico. Deposizione di una corona alla lapide ai Caduti. Il corteo dei partecipanti , accompagnato dalla Fanfara dell’Accademia Navale , si trasferirà in Piazza Garibaldi ( ore 10.30) dove sarà deposta una seconda corona alla statua dell’Eroe dei Due Mondi. Alle ore 11.15 trasferimento in Fortezza Nuova per una corona al busto di Giuseppe Mazzini. La corona sarà deposta anche alle lapidi dei caduti risorgimentali che si trovano all’ingresso del Palazzo Granducale in piazza del Municipio. Alle ore 12 la cerimonia proseguirà a Palazzo Comunale. Nella Sala del Consiglio Comunale saranno ricevuti i rappresentanti delle istituzioni e degli altri Comuni che hanno aderito alle celebrazioni.

Al termine della cerimonia a Palazzo Comunale l’Ambasciatore si recherà in visita in Accademia Navale e successivamente nella sede del Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali.

· Sabato 16 maggio

Alle ore 17 è in programma al Gazebo della Terrazza Mascagni uno spettacolo vernacolare sulla vita di Bartelloni.
Alle ore 18 Gran Ballo Risorgimentale in costume a cura della Società di Danza (Circolo Livornese) sempre alla Terrazza Mascagni.

Ordinanza
Per consentire lo svolgimento delle iniziative venerdì 15 maggio saranno in vigore le seguenti modifiche alla viabilità:dalle ore 9.15 divieto di transito per il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo in via Palestro, via Garibaldi (nel tratto compreso tra via Palestro e piazza Garibaldi), in piazza Garibaldi, in viale degli Avvalorati. Dalle ore 8 fino al termine delle iniziative, istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata in piazza E.Bartelloni e abrogazione del divieto di fermata in viale degli Avvalorati nel tratto compreso tra via della Madonna e piazza del Municipio (lato Palazzo della Provincia).

Nota storica
Il “Maggio livornese”. Nel 1848 iniziano in Italia e in Toscana i primi moti risorgimentali. Nei libri di storia si citano spesso le giornate delle eroiche difese di Milano, Brescia, Venezia; meno si ricordano altri avvenimenti come quello che passò alla storia come le due giornate del “maggio livornese”, il 10 e l’11 maggio del 1849. Livorno era insorta l’anno prima, il 6 gennaio del 1848. Francesco Domenico Guerrazzi, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini furono i personaggi che a più riprese esortarono i livornesi a continuare nella loro lotta. L’anno dopo, l’11 maggio del 1849, l’armata austriaca comandata dal feldmaresciallo Costantino Hoobreuck, barone d’Aspre, dopo due giorni di combattimenti, entrò in Livorno attraverso una breccia aperta nelle mura tra porta San Marco e porta Fiorentina. Molti livornesi tra cui Enrico Bartelloni detto il “gatto” vennero fucilati, altri, come Andrea Sgarallino che comandava i Bersaglieri della Morte, furono costretti a fuggire. Sgarallino se ne andò in America, dove partecipò in California alla mitica corsa all’oro, per poi ritornare a Livorno e partecipare all’impresa dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi.

Riproduzione riservata ©