L’iniziativa di Logos ha permesso di far conoscere la città
Nell’anno in cui in molti Paesi si celebrano i duecento anni dell’esilio all’isola d’Elba di Napoleone Bonaparte, l’Agenzia per la Cultura LOGOS ha voluto che anche Livorno si sentisse partecipe di questo grande evento mediatico e culturale. Abbiamo pensato di realizzare un’offerta culturale stimolante, innovativa, di qualità ma accessibile a tutti, con particolare attenzione ai giovani attraverso attività a favore delle scuole e delle famiglie, proprio perché la cultura è un piacere da condividere insieme. Per la prima volta siamo andati a trattare un argomento insolito, quello di vedere Napoleone Bonaparte non come generale o capo di Stato ma abbiamo voluto mettere in evidenza la vita del grande condottiero legata alla sua attività marinara.
L’iniziativa si è proposta di fornire una occasione d’incontro e di crescita culturale su un tema che i livornesi amano molto, il loro mare. Quella del 20 marzo è stata una ottima occasione strategica per verificare fino a che punto era possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini livornesi e dei loro amministratori, fornendo loro una occasione d’incontro che essendo anche a carattere internazionale rappresentava un formidabile strumento di promozione del territorio.
Quello che abbiamo tentato dimostrare che Livorno non è solo quella città abietta e “caciarona” che certa stampa ci fa credere, ma piuttosto un luogo dove all’ambiente popolare dei lavoratori del porto e dei contadini una volta si contrapponeva un vivace ambiente intellettuale dell’alta e media borghesia. A riprova dell’atteggiamento appena sostenuto giunge il fatto che seppur la giornata abbia avuto un grande successo che ci gratifica in quanto non credo sia assimilabile a molte altre associazioni di volontariato , quello che “stona” nell’armoniosità dell’evento internazionale è la stecca che hanno fatto i giornali ma anche i funzionari pubblici di questa città la cui mancanza è pubblicata sul blog delle loro università in Inghilterra e in Francia. A poco sono valse le scarse giustificazioni che ci sono state fornite, in una città dove siamo troppo abili a scaricare le colpe su qualche accadimento esterno, non controllabile o inevitabile. Molti di loro erano partiti all’alba per raggiungere a loro spese il nostro incontro e non trovare alcuna accoglienza pubblica non è stata certamente gradita. I militari e civili stranieri presenti alla giornata di studi e che si sono intrattenuti, ospiti della LOGOS per tre giorni, hanno avuto modo di conoscere la città e a poco è valso il nostro tentativo di convincerli che a Livorno non è in atto un decadimento culturale primo sintomo di una frattura sociale di cui anche l’ambienet giornalistico ha le sue responsabilità.
In altre città, anche più piccole di Livorno, si è investito in cultura; i giornali anche quelli on line, non si schierano lungo una unica fila con il risultato di ottenere più innovazione, più sviluppo, più ricchezza.
Arch.tto Riccardo Ciorli
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