Libri. Laghat il cavallo normalmente diverso. Stasera l’autore lo presenta ai Bagni Lido
Mercoledì 5 agosto alle 19, sulla Terrazza dei Bagni Lido, si parlerà di questo libro con la conduzione di Gianni Tacchi
di Enrico Querci (autore del libro)
Non è facile diventare uno scrittore a 53 anni ed è particolarmente difficile se tu vuoi scrivere un romanzo e sei sempre stato un giornalista. Questo è ancora più difficile se tu vuoi scrivere un romanzo che parla di cavalli da corsa e tu sei un giornalista ippico. Nonostante tutto questo io, un giornalista ippico, ho deciso di scrivere un romanzo che parla proprio di un purosangue. Non mi piace molto rischiare ma questa volta ho scommesso su me stesso e ho deciso di provare a togliermi l’abito del giornalista,indossando quello dello scrittore. Il cavallo del quale ho deciso di parlare è veramente speciale, è un cavallo cieco. Laghat, questo il suo nome, è nato perfetto e la sua morfologia e genealogia fanno sperare l’allevatore di aver creato un futuro campione. Ma il destino riserva una brutta sorpresa al cavallo, nero come la pece e con un’ampia lista bianca in fronte, e una malattia improvvisa e devastante lo rende cieco. Il suo futuro appare segnato in maniera drammatica ma l’intuizione proprio del suo allevatore e l’amore e la professionalità delle persone che Laghat incontrerà nel suo cammino, fanno sì che possa arrivare a fare quello per cui è nato: correre negli ippodromi. Già questo è un piccolo miracolo ma il sorprendente Laghat fa molto di più e, a oggi, ha vinto 26 corse.
Questa, però, è anche la storia di un ragazzino, Giuseppe Virdis, che arriva a San Rossore dalla Sardegna per frequentare la Scuola Ippica per diventare un fantino e che in questo suo percorso incontra lui, Laghat, il cavallo cieco. E i due si trovano a meraviglia. Come se non bastasse, questa è anche la storia di Federico De Paola che decide di acquistare Laghat quando ha 4 anni e ha già vinto un paio di corse. I due formeranno un binomio vincente in molte occasioni. Alla voce del narratore si aggiungono anche quelle di Giuseppe e Federico che raccontano in prima persona la loro storia e il loro rapporto con il cavallo ma non è tutto perché anche un altro importante personaggio di questo romanzo narra la storia in prima persona: Laghat.
Come affronta il cavallo la malattia? Come percepisce il cambiamento da una vita normale a una vissuta nel buio? Quali son le sue paure? Non so se l’interpretazione dei sentimenti del cavallo che ho dato è corretta o meno ma ho provato a scrivere cosa il cavallo pensa della sua malattia e come vive il cambiamento dalla normalità alla diversità. È anche il racconto della reciproca fiducia che si installa tra il cavallo e gli uomini che vivono vicino a lui e che con lui interagiscono e che rendono possibile quello che sembrava non poterlo essere. In conclusione questo racconto vuole portare anche a una serie di riflessioni. Dove termina la normalità e inizia la diversità? È possibile spostare questo limite con l’amore e la fiducia verso chi è diverso per avvicinarlo a una situazione più normale? Se questo è avvenuto con un cavallo perché non deve esserlo anche tra gli uomini? Questo libro è uscito nel novembre del 2014, in tre settimane ha esaurito la prima edizione e adesso è fuori la seconda ristampa. Nei giorni scorsi ha ricevuto una “Segnalazione particolare” al 49° Concorso Letterario del CONI.
Mercoledì 5 agosto alle 19.00 sulla Terrazza dei Bagni Lido a Livorno si parlerà di questo libro con la conduzione del giornalista Gianni Tacchi.
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