“La Paura” a Castel Pasquini

Giovedì 28 gennaio alle ore 21.15 al Castello Pasquini, nella Sala del Camino Arca Azzurra Teatro presenterà la veglia LA PAURA dall’omonimo racconto di  Federico De Roberto. L’interesse costante verso i temi della memoria storica e sociale del nostro Paese caratterizza da anni il lavoro della compagnia Arca Azzurra. In occasione del centenario dell’attentato di Sarajevo, e dell’inizio delle ostilità che porteranno per più di quattro anni distruzione e morte in mezza Europa, la compagnia affronta di nuovo il tema della Grande guerra confrontandosi con un testo straordinariamente emozionante e forte: La paura di Federico de Roberto, racconto di trincea e fulminante spaccato narrativo nel quale si concentrano gran parte delle problematiche legate agli eventi di quegli anni, alle implicazioni sociali e al loro impatto sulla società italiana del tempo. Massimo Salvianti, attore monologante, accompagna il pubblico nella quotidianità della vita di trincea su uno dei più inospitali costoni delle Alpi Venete, dando voce al popolo della guerra intento a fare i conti giorno dopo giorno con la paura della morte, una varia umanità che si scambia battute in dialetti a volte così diversi tra loro da sembrare lingue totalmente estranee. La drammaturgia e la regia sono di  Daniela Nicosia che così illustra la regia del suo spettacolo: “ Un uomo solo, racconta la “sua” storia, una piccola storia, nella grande Storia della prima guerra mondiale. Nella narrazione – come nella poesia – sono le parole “fragili” – nell’accezione che ad esse riserva Eugenio Borgna nel suo bel saggio “La fragilità che è in noi”- ad esercitare tutto il loro fascino, le parole del cuore che sanno parlare al cuore, che si schiudono alla nostra sensibilità, rivelandoci significati “inattesi e trascendenti”. Le parole che mettono in gioco l’intimità di quell’ascolto che si fa accoglienza, dono per l’anima e per il pensiero. Paesaggi, che spiazzano, si dispiegano nel racconto del tenente Alfani che – in terza persona – ci fa dono di sé, della sua umana “fragilità”, dell’umana disillusione nello sgretolarsi di ogni mito, di ogni ideale eroico, di fronte all’evidente portato di insensatezza di ogni guerra. In poche ore, nella novella La Paura,- prosegue Nicosia- si consuma una strage piccola, solo un granello di polvere, nel quadro dell’immensa tragedia della Grande Guerra. Pochi uomini muoiono in quelle poche ore, per difendere una postazione perduta, isolata in un deserto, di neve e roccia. Poi l’improvvisa accelerazione, il tempo che si spezza, per ripiombare nella ciclicità, ineluttabile della morte, delle morti, inutili. E’ proprio Alfani, l’ufficiale, a mettere in discussione la necessità di obbedire “agli eroi da poltrona”, a quegli ordini assurdi, che condannano quei giovani a morire, senza possibilità di appello, uno dopo l’altro. La certezza della morte li invade, l’umana paura, seppur attraverso mutevoli approcci a quell’indiscusso gesto d’obbedienza, si rivela così quale vera protagonista della novella che, a soli tre anni dalla fine della guerra, nel 1921, non era ammessa alla pubblicazione, su “La Lettura”, il mensile letterario dell’interventista “Corriere della Sera”. Una cronaca di guerra quindi, quella di De Roberto, scandalosa nelle forme e nei contenuti, intrisa di un lessico desueto oggi, che ho, a tratti, volutamente conservato nella trasposizione drammaturgica, per trasfondere in essa il segno del cronista d’epoca, un’epoca, col suo “profumo”, che occhieggia seppur nell’assoluta contemporaneità.

Posti limitati si consiglia la prenotazione. Biglietto posto unico 10 euro, ridotto 8 euro. Info e prenotazioni ARMUNIA Castello Pasquini – Castiglioncello
tel 0586/754202 – 759021 fax 0586/754198  [email protected]  www.armunia.eu

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