La coop Itinera in trasferta a Barcellona

La Cooperativa Itinera che ha sede a Livorno, di recente ha partecipato ad un bando di mobilità transnazionale che ha permesso ad un gruppo scelto di soci di visitare e venire in contatto diretto con istituzioni culturali e imprese che lavorano in Spagna nel settore della cultura. E’ stata un’opportunità molto importante per la quale la coop Itinera, azienda leader in Toscana nel settore della cultura, è stata selezionata e invitata a partecipare, con lo scopo di confrontare modalità operative e progetti di sviluppo, con imprese pubbliche e private spagnole, operanti nel settore. La coop Itinera, attualmente la più importante impresa cooperativa del settore culturale della Toscana, lavora su tutto il territorio regionale, nei principali siti di interesse culturale della regione, contando 98 dipendenti, la maggioranza dei quali con contratto a tempo indeterminato.

Il gruppo qualificato, formato da donne, ovvero dalla dottoressa Sarah Bovani, addetta al settore didattico, dottoressa Laura Colombi, responsabile dei progetti di catalogazione materiale monografico e dalla dottoressa Valeria Morgantini, responsabile della gestione della Biblioteca dei Ragazzi , tutte socie e dipendenti della coop Itinera, hanno avuto modo di venire in relazione con Istituzioni importanti di Barcellona, come : Museu d’Art contemporani de Barcelonam con la sede central de Fent Pais, con la biblioteca Sagrada Familia-Josep M. Ainaud, la biblioteca Sant Antoni-Joan  Oliver,  El Born Centre Cultural, Institut de cultura la sede central de Artgent, la Biblioteques de Barcelona. In tutti i casi hanno trovato un ambiente molto collaborativo e disponibile a cooperare e a mettere in rete le professionalità e proposte operative, anche in vista di programmi e progetti europei.

“E’ molto importante creare un parteneariato forte e coeso tra paesi diversi e tra settore pubblico e privato” capace di sviluppare progetti di sviluppo, “ in questo abbiamo trovato esperienze interessanti cui è possibile ispirarsi”, raccontano le testimoni di Itinera. “All’amministrazione pubblica in generale  va sempre il compito di individuare, per la gestione dei beni e delle attività culturali, la migliore soluzione tecnico-organizzativa e finanziaria attraverso la valutazione dei costi, dei benefici ottenibili nel tempo, dei rischi legati alla realizzazione di un progetto e le conseguenze del mancato raggiungimento degli obiettivi progettuali”, ma, come sembrano raccontarci anche le più avanzate esperienze di Barcellona, è necessaria una complementarità tra pubblico e privato, fondata sulla condivisione con le imprese e i singoli cittadini del valore pubblico della cultura.

Si è osservato in questi anni che laddove il pubblico si ritira anche il privato diminuisce in incisività, mentre politiche pubbliche assennate hanno un forte potere motivazionale e spingono anche i privati a partecipare alla gestione della cosa pubblica. Il rapporto pubblico-privato non devono essere dettato dal vantaggio economico o dal risparmio ma da un arricchimento effettivo che il servizio/ l’operazione può ottenere dall’affidarsi ad un’impresa che fa di questo servizio la sua missione specifica, e che quindi ha le professionalità e le carte in regola per svolgere un servizio comunque coordinato dall’ente.

Quello che importa nella cultura è lavorare sempre e con continuità a provetti di valorizzazione e promozione, mettendo in atto tutte le attività e gli strumenti necessari a migliorarne la percezione e la conoscenza, da parte del pubblico. Oggi la sfida maggiore per i sistemi culturali, quello di Barcellona come anche quello di Livorno, è trovare soluzioni promozionali autosostenibili. E’ evidente, infatti, che i beni culturali producano reddito in via indiretta sul territorio di appartenenza mentre i principali costi di conservazione e fruizione ricadono sui bilanci pubblici.

“A Livorno, nei servizi che gestiamo, in accordo e collaborazione con l’Ente di riferimento, ovvero il Comune di Livorno, ci proponiamo di trovare soluzioni che siano comunque indirizzate alla più generale politica di promozione, che deve comunque avvenire a più livelli, in un processo corale certamente guidato dall’ente proprietario, ovvero il Comune e i suoi uffici preposti ma che possa prevedere anche interventi privati. La nostra attività non è pensata come sostitutiva dell’intervento pubblico, ma fondata sulla condivisione del valore pubblico della cultura. Per questo, ad esempio nella Biblioteca Labronica, vengono organizzate iniziative quali Mostre, visite guidate al patrimonio, tutte offerte aggiuntive al normale servizio di gestione per le quali siamo incaricati, ma che organizziamo con passione, proprio per contribuire a rendere questi anche centri di incontro e scambio culturale”.

Promuovere significa mettere in atto tutte le attività e gli strumenti necessari a migliorare la percezione e la conoscenza da parte del pubblico. Per raggiungere questo obiettivo si presuppone di mettere in pratica una serie di azioni, appetibili, realmente fruibili e facilmente comunicabili.

Speriamo che il contatto avviato con le istituzioni spagnola possa preludere a progetti sul nostro territorio.

 

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