In Fortezza Nuova la mostra sull’Armenia

di Roberto Olivato

Sarà inaugurata giovedì 21 alle ore 16 presso la Fortezza Nuova la mostra dedicata all’Armenia, intitolata: “Armenia dal genocidio alla rinascita culturale”. Inserita nel progetto Livorno delle Genti, la mostra intende rendere omaggio al popolo armeno ed un riconoscimento al genocidio da esso subito, come stabilito in un’apposita mozione del 22 gennaio scorso, che il Consiglio Comunale approvò all’unanimità. Le considerazioni a supporto della mozione  furono diverse, una su tutte quella del rifiuto dello Stato Turco a riconoscere ufficialmente il genocidio degli Armeni, al contrario di quanto fatto Germania ed Austria riguardo al genocidio degli ebrei .

A causa di questo mancato riconoscimento di responsabilità, l’Unione Europea ha vietato l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, sino a quando ammetterà le proprie colpe. La Commissione preposta all’organizzazione dell’evento ha voluto ascoltare alcuni esperti di Cultura e Storia Armena, come il professore Alessandro Orengo insegnante di lingue e filologia Armena presso l’Università di Pisa, il dottore Massimo Sanacore direttore dell’Archivio di Stato di Livorno, Stefano Ceccarini membro dell’Associazione Culturale “Livorno delle Nazioni” , la professoressa Nazenie Garbarian, insegnante presso l’Istituto di Belle Arti di Yerevan ed il professore Giangiacomo Panessa Console onorario di Grecia a Livorno e Patriarca Armeno.
Professore Panessa perché questa iniziativa?
“Le città di Livorno e  Venezia hanno costituito per gli armeni un punto di riferimento e tramite per i collegamenti con l’oriente. Lo stato armeno è nato 23 anni fa  dopo le tragiche vicende  del genocidio per opera dei giovani turchi e la persecuzione religiosa per opera del comunismo, ricordare questo popolo è stato pertanto  un atto doveroso”.
Crede che questa commemorazione sia più forte dopo  le parole del Pontefice, che attaccando la Turchia di genocidio dei cristiani Armeni, ricevette le rimostranze di Ankara?
“Lo stato armeno è nato 23 anni fa,  dopo le tragiche vicende  del genocidio per opera dei giovani turchi e la persecuzione religiosa per opera del comunismo. In memoria di quel genocidio il nostro grande Pontefice, il 12 aprile durante la Messa da Lui celebrata, alla presenza dei vertici civili e religiosi armeni in San Pietro,  ha dato senz’altro un forte assist all’iniziativa della consigliera Serena Simoncini poi fatta propria da tutta l’Amministrazione comunale. Esiste ancora un legame fra Livorno e gli Armeni oppure è tutto frutto di ricordi passati?
“Anche se la comunità storica come le altre peraltro, eccetto quella ebraica, non esistono più la presenza armena si sta rafforzando a Livorno, è recente la venuta del magnate Eurnekian che ha fatto costruire il suo yatch al cantiere Benetti per il quale ho provveduto ad effettuare il rito della suggestiva benedizione in rito armeno. Esiste poi un gruppo di signore armene decise a valorizzare la cultura armena ivi compresa quella culinaria. Come vede gli Armeni vogliono dimostrare di essere sempre presenti a Livorno”.

Questo il programma dei vari appuntamenti con inizio alle ore 16:

Giovedì   21 maggio  

Inaugurazione della mostra  ” Armenia: dal genocidio alla rinascita culturale”

Esposizione di oggetti di artigianato armeno e della collezione Tajiryan e mostra fotografica.

Saluti del sindaco  Filippo Nogarin

Venerdì   22 maggio  

Tavola rotonda –  ” la comunità armena a Livorno ” e presentazione del volume ” il mercante armeno ”  di Massimo Ghelardi

Sabato 23 maggio 

Tavola rotonda  sulla storia armena

Domenica 24 maggio

Le donne armene vissute in Turchia e presentazione del  volume ” Mayrig ” di Henry Verneuil

Lunedì 25 maggio

La cucina armena

Martedì 26 maggio

Tavola rotonda : Dal genocidio alla speranza di collaborazione e rinascita culturale.

 

 

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