Un tetto per la palestra: raccolta fondi al Prato

Apericena con Giovanni Bondi e Martina Salsedo con i Black Tunes

di Sandra Mazzinghi

Proseguono le iniziative per la raccolta fondi dal titolo “Il Prato. Un tetto per la palestra”. Il prossimo appuntamento si svolgerà sabato 28 marzo (dalle ore 20 alle 24) al “Prato”£ sede dell’Associazione  Sportiva Handicappati Livorno (A.S.Ha.L.) viale Carducci 31. Protagonisti della serata saranno il comico Giovanni Bondi e la cantante Martina Salsedo con i Black Tunes. Sarà disponibile un apericena per vegetariani e vegani.

Sarà gradita un’offerta libera: il ricavato sarà utilizzato appunto per ristrutturare il tetto della palestra.

Al Prato opera un gruppo di volontari che nel periodo dello scorso Natale ha effettuato alcuni lavori di ristrutturazione presso la struttura comunale in gestione al Comitato Unitario Handicappati. La struttura necessita tuttavia di altri importanti lavori. I volontari hanno ripulito il parco, hanno cambiato i vetri e sistemato l’impianto elettrico, hanno tinteggiato l’interno e l’esterno della struttura. L’iniziativa di sabato 28 marzo è rivolta appunto alla raccolta di fondi per ripristinare il tetto della palestra.

L’iniziativa è a cura dell’Associazione Sportiva Handicappati Livorno in collaborazione con i volontari del Meetup Storico di Livorno. Inoltre, su prenotazione, apericena anche per i celiaci (contattare Francesca tel. 339-15.88.494 entro venerdì 27 marzo).

Per voi lettori abbiamo rivolto qualche domanda a Martina Saldedo.

Nata a Livorno? Vivi qui? Quanti anni hai, tanto sei giovanissima, ce lo puoi dire!
Si, sono nata a Livorno e vivo in prevalenza qui. Per quanto riguarda l’età credo, come disse Murakami, che avrò 18 anni fino alla morte.

Com’è nata la tua passione per il canto.
In realtà per me cantare è un’esigenza al servizio della quale metto molte parti di me anche la “non passione”. Mi sono avvicinata al teatro dopo essermi svegliata di soprassalto sugli applausi della “Madama Butterfly ,avevo 10 anni e dissi : “voglio andare lì!” Ho iniziato a cantare dopo aver smesso di fare l’attrice, per strada, dietro ad un paravento, mentre si esibiva un pagliaccio e con lui, nelle varie piazze ho scoperto la bellezza e la purezza dell’arte e delle persone.

 Che stile prediligi e in quale ti senti più portata, più forte?
Credo che il mio punto di forza sia quello di non aver seguito un solo stile, ho accolto tutte le sfide che mi si sono presentate dal musical all’hard rock. Adesso ho trovato una dimensione molto metereopatica che sta all’equatore tra il Blues ed il Soul.

La gioia più grande che ricordi durante una tua esibizione.
La mia più’ grande gioia è stata sul palco del Cavern di Liverpool, li’ abbiamo fatto Rock! E in quel momento ho capito cosa vuol dire amare la musica ed i miei musicisti.

Cos’è per te la musica.
La musica per me è un ironico allenamento a morire, è lasciare una struttura che a volte mi sta stretta, prendermi gioco di lei e far emergere la mia natura. È lasciarmi fluire di persona in persona sentendo tutto di tutti, il bene ed il male e poi fuggire via nell’illusione di lasciare qualcosa di me in qualcuno di loro essere un po’ odiata ed un po’ amata e poi andare oltre.

Il tuo sogno nel cassetto?
Sogno di raggiungere il Nirvana durante un tour mondiale.

Il pubblico: che importanza ha mentre canti.
Il pubblico è l’effetto di quello che ho dentro me stessa, ogni volta è una storia nuova , ogni volta lo amo più’ profondamente. Non canto solo per il pubblico, non canto solo per me,  sarebbe una schiavitù.

Raccontaci qualcosa di Martina bambina.
Martina bambina? Figlia di operai, persone genuine e pulite . Un uragano di energia, ribelle, sempre nell’aria , volevo decidere tutto, da come vestirmi a cosa leggere e dove andare, i miei hanno smesso di svegliarmi all’età di otto anni, l’ho fatto sempre da sola. Pochissimi amici umani, moltissimi amici animali.

E Martina oggi in tre parole?
Adesso Martina è una sensibile e libera guerriera.

Cosa vuoi dire a chi legge questa intervista?
Ringrazio i lettori di Quilivorno spero di non averli annoiati, il mio messaggio per loro è quello di scrivere i propri sogni facendoli divenire obiettivi, mi auguro ne possiate raggiungere il più possibile per essere felici! Un abbraccio.


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