Il “Gingol Bel” di Leonardo Gonnelli

Sabato 13 dicembre, alle ore 17.00, appuntamento con Leonardo Gonnelli e il suo libro “Gingol Bel” (Edizioni Del Boccale) alla Libreria Gaia Scienza, viale Trieste, 142, Rosignano Solvay, Cala de’Medici. Gingol Bel è una piccola strenna di parole, non un libro, ma un curioso libriccino composto da un incipit davvero insolita – una lettera scritta di pugno da Babbo Natale e rivolta all’autore – e altri 12 racconti brevi che hanno come denominatore comune il Natale. Racconti in cui affiora la perfida testimonianza di chi, con un po’ di subdola crudeltà, sul finire dell’infanzia ci ha spifferato tutto, perché quell’uomo vestito di rosso con barba bianca al seguito mica esiste e ancora: « Come fai a berle tutte, minchione!».

Pagine ritmate dai dilemmi di vigilie di Natale trascorse in casa con i parenti che si vedono solo in quel frangente, di famiglie tanto assurde quanto vere animate da un caos esplosivo di situazioni. Passaggi esilaranti, come quello in cui un pandoro viene indossato come un colbacco inglese da una nonna rincoglionita, ma perfettamente lucida nel considerare le dinamiche domestiche; passi più intimi e profondi che raccontano di traumi vissuti che vengono risolti la notte di Natale in un finale sorprendente e fiabesco.

Parole a volte toccanti, qualche volta maleducate, tutte tenute insieme da un filo sottile di ironia che aprono e chiudono scene che tutti quanti abbiamo vissuto almeno una volta. Ma nella conformità delle vicende che si legano al Natale, nulla appare scontato per i vari personaggi che animano le storie: il portuale che sogna la sua impresa, una donna che impersona la Madonna per l’Avvento e che durante la rappresentazione partorisce, un vecchio che ricorda tutti i nomi della gente, un uomo delle fiabe…

L’autore dedica questa piccola opera proprio a questo uomo, a Franco Ferrucci che rivive nell’ultimo racconto in maniera struggente e che viene immaginato come un viaggiatore alla ricerca del grande mistero dell’esistenza.
Insomma un Gingol Bel pieno di sorprese, un piccolo viaggio di parole che trasportano il lettore nella dimensione del Natale come riscoperta di un antico valore, una tradizione che occorre difendere dal vituperio dell’esistenza, perché per dirla come Leonardo Gonnelli: si può non credere alla città di Atlantide, agli Ufo o alla Befana, ma guai a non credere ancora a Babbo Natale.

Sarebbe un peccato non lasciarsi ancora avvolgere dalla nostra parte bambina e guardare per un istante almeno e con lo stesso disincanto dell’infanzia, il mondo che ci passa avanti impietoso e gelidamente reale. Guai a non lasciarsi più sorprendere dal passaggio di una cometa che scompiglia la nostra immaginazione. Tanto meglio se con la sua coda di ghiaccio passa a Natale.
Leonardo Gonnelli, nato nel 1962, lavora e scrive a Livorno. Lavora soprattutto di giorno, scrive la notte. È autore, per le Edizioni Erasmo, dei libri “Lo Scoglio della Regina”, “Linee di fuga. Stretti in un cinquino rosso corallo” e per le Edizioni del Boccale “Il Ciliegio smemorato”.

Riproduzione riservata ©