Comico di Zelig Lab e camminatore folle. Santomauro si racconta
Tredici anni di inattività e dopo il ritorno
di admin
LIVORNO – Manca poco ormai all’inizio della nuova stagione di “Zelig Laboratorio Livorno”, il cantiere di comici che lo scorso anno registrò il tutto esaurito e che venne privilegiato dai curatori di “Zelig” con un’esibizione nello storico locale di viale Monza a Milano. Fra questi comici, ne incontriamo uno d’eccezione con un passato ed una biografia molto particolare: Stefano Santomauro, classe 1977, nato a Livorno ma con radici napoletane.
Vedo dal tuo curriculum che sei un artista piuttosto poliedrico: attore, comico, “camminatore folle”, web designer.
“Sì, diciamo che sono una persona che si annoia facilmente e che quindi ho bisogno di molti stimoli. La mia occupazione principale è quella di educatore. Sono laureato in scienze della formazione e ho lavorato per dieci anni in una comunità di recupero per tossicodipendenti, adesso invece esercito in un convitto studentesco. Per quanto riguarda il lato da comico, mi sono riavvicinato alla comicità solo da febbraio scorso, dopo uno stop lungo tredici anni”.
Tredici anni d’inattività, perché?
“Fin da ragazzino ho frequentato dei corsi di teatro, ma il 1998 fu l’anno della svolta. Partecipai ad un concorso per comici ed arrivai primo, grazie anche al prezioso maestro che avevo e che mi aiutò a capire quale fosse la mia vera comicità. Il maestro era ed è tutt’ora fonte d’ispirazione per me ed è noto ai più: Paolo Migone. All’epoca Migone mi propose di fare una serata di debutto, ancora lo ricordo, era il 6 gennaio e c’erano quattrocento persone, lo sketch andò bene, mi propose altre cose, ma io evidentemente non ero pronto”.
E cos’hai fatto nel frattempo?
“Ho avuto varie esperienze e stretto legami d’amicizia ed affettivi che mi hanno permesso di essere l’uomo che sono ora e che mi hanno incoraggiato a riprovare questa sfida della comicità con un bagaglio d’energia enorme. Proprio durante questi anni sono nati i “Camminatori Folli”, dalla nostra esigenza comune di viaggiare. Camminare è sinonimo del viaggio, scoprire posti nuovi e al contempo far affiorare cose di noi stessi che prima non conoscevamo”.
Prossima tappa dei “Camminatori”?
“Intorno alla metà di novembre saremo ospiti del programma “Alle Falde del Kilimangiaro” e poi quasi sicuramente l’anno prossimo visiteremo proprio lo stesso Kilimangiaro. Ma per il 2015 abbiamo un progetto in cantiere molto particolare, visitare camminando, tutte le aziende/fabbriche italiane, i cui dirigenti hanno fatto di tutto per non chiudere, al fine di poter mantenere il lavoro dei loro dipendenti. Un bel messaggio che speriamo faccia riflettere e sia d’esempio”.
Torniamo alla tua parte inerente allo spettacolo, prossimi progetti?
“Senz’altro il laboratorio di Zelig, con l’attesa per i provini a giugno, poi continuerò a portare in scena con la Compagnia Piccolo Teatro Città di Livorno,”No funeral no party” uno spettacolo veramente molto divertente ed infine la mia ultima sfida,”La malata immaginaria” con la compagnia di vernacolo del Pancaccini. Una grande opportunità per crescere e cimentarmi con un tipo di comicità estremamente diverso dal mio”.
Come descriveresti la tua comicità?
“Partiamo dal presupposto che una cosa che adoro è far ridere, in tutte le sue forme. Anche facendo l’educatore cerco sempre di strappare un sorriso ai ragazzi, così con i video che facciamo con i “Camminatori” e pure attraverso le immagini, con la grafica dei siti web o delle pubblicità, estrapolare un concetto che sia divertente. Dunque la mia comicità, insita nel mio personalissimo mix di livornese e napoletano, è quella surreale: da una situazione standard tiro fuori un’idea, una scena surreale non facilmente intuibile. Non è semplice far ridere con il surreale, specie perché il genere di comicità odierna che spopola è quella discorsiva, piena di dialoghi, ma quando ci riesco, vedere che il pubblico è divertito, mi riempie di energia, perché sono riuscito a far ridere con qualcosa di nuovo, di inusuale”.
Laboratorio Zelig Livorno, dal 24 ottobre.
“Sì, ci saranno 10 comici fissi e da giovedì prossimo saranno aperti i provini, fra l’altro, quelli livornesi raccolgono più adesioni fra tutti i laboratori italiani ed i più talentuosi entreranno a far parte della squadra. Il laboratorio è una situazione molto stimolante e positiva dove ci mettiamo a confronto, impariamo ed inventiamo, spronandoci fra noi. Lo spettacolo andrà in scena al Cral Eni ogni quindici giorni ed i comici avranno a disposizione quattro minuti ciascuno, tutto per allenarsi al provino finale per la trasmissione vera e propria di “Zelig”.
Un’agenda fitta d’impegni…
“Fortunatamente sì, l’importante è sapersi sempre reinventare”.
(foto di Francesco Crea)
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