Il cacciucco di Shelley, giovedì alla Erasmo
“Farsi assalire dal torpore del ricordo, dei ray ban e dei levis, della voce triste di Piero Ciampi e dei salti verso il cielo dell’Ottavo Padiglione: Marina di Pisa , è anche Marina di Livorno.” La pensa così Ghego, il personaggio principale de “Il Cacciucco di Shelley”, di Fabiano Corsini. Le due storie del libro, in forma di “gialli slow”, raccontano di un territorio dove tra il mare, lo ship, il porto di livorno e quello di Marina di Pisa, le pinete e il rigassificatore, storia recente e storia lontana si intrecciano, fino a confondere il tempo, anzi i tempi delle cose e delle persone. Così Percey Shelley e la sua combriccola sognante vagano sulle spiagge di San Rossore, e il ricordo di un cacciucco dei primi dell’ottocento si mescola con quello di una cena dei nostri giorni su un retone di Boccadarno. Ma si racconta anche di ex rivoluzionari, di piatti di pesce, di luoghi di contrasto tra vecchio e nuovo come gli Scali della Dogana d’acqua. Ne parlano giovedi 11 giugno alla libreria Erasmo, alle 18, l’autore, con Valentina Guicciardo e Fiamma Tofanari, di Slow Food, e Gino Fantozzi, scrittore livornese. Con loro ci saranno Pardo Fornaciari, intellettuale e artista inquieto, e Piero Mantellassi, altro livornese. A tutti e due Corsini dice di essersi ispirato per i suoi personaggi.
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