Goldoni, direttore ad interim

Sarà Paolo Demi, responsabile dell’Ufficio Turismo del Comune di Livorno, a ricoprire l’incarico di direttore ad interim del Teatro Goldoni finché non ci sarà una nomina definitiva che ancora non è stata effettuata. L’obiettivo è affidare la gestione della Fondazione (in cui i 5 Stelle vorrebbero favorire l’ingresso nel cda anche di un membro del Mascagni per aumentare il legame fra l’istituto e il Goldoni) a chi, come Demi, conosce il settore e gli aspetti finanziari. Ad annunciarlo è stata il vicesindaco Stella Sorgente insieme all’assessore Fasulo e allo stesso Demi, vicno al Movimento 5 Stelle, nella seduta della settima commissione consiliare del 3 settembre a Palazzo Civico. Durante la riunione è stato specificato che questa nomina non comporterà alcun aumento di stipendio: Demi ricoprirà l’incarico (temporaneo) in maniera gratuita.
Per la nomina definitiva ci sarà dunque da attendere in quanto tra coloro che hanno inviato il curriculum non è stato individuato ancora un profilo all’altezza delle competenze manageriali richieste. Dal canto suo, intanto Demi dice non sarà un traghettatore, ma cercherà di rimettere la macchina in funzione: “Vado a farmi un culo così senza prendere un euro in più”.

Il gruppo consiliare del Pd: “La giunta ha partorito l’ennesimo rinvio” –  Siamo rimasti sorpresi dalla nomina ad interim del direttore generale del Goldoni per una serie di motivi. Innanzitutto per l’ennesima volta l’amministrazione comunale si presenta in una sede istituzionale senza rappresentare motivazioni e idee politiche che dovrebbero stare alla base di scelte importanti, in questo caso quella del futuro del nostro teatro di tradizione, uno dei 28 a livello nazionale. Ma la discussione è stata impostata soltanto sulla nomina di una persona senza capire quale progetto di rilancio della cultura livornese abbia in mente la giunta Nogarin. Non c’è discussione sul teatro Goldoni se non si affronta il rilancio delle politiche culturali e se non si parte dal presupposto di una vera apertura di questa istituzione alla città e alle tante realtà vitali del settore. Abbiamo inoltre appurato che dopo 3 mesi dall’insediamento del sindaco si arriva comunque ad una nomina temporanea e non ancora definitiva, che la selezione è nuovamente avvenuta vagliando i curricula pervenuti al Movimento 5 stelle e non prendendo in considerazione l’idea di fare una scelta condivisa con la città. Tanto più che alla fine si è ricaduti sulla scelta di un’attivista della prima ora del movimento grillino, elemento a cui siamo stati già abituati. Infine nessuna parola su quella che a più riprese abbiamo ritenuto e riteniamo una necessità: la scelta di un direttore artistico che abbia mansioni e funzioni diverse da quelle di un direttore generale. Ruolo che favorisca ed indirizzi una proposta artistica che sia fatta per i livornesi ma anche qualificata tanto da essere veicolata fuori da Livorno e con la quale valorizzare il nostro territorio. Non possiamo più ragionare solo dentro i nostri confini municipali neanche per la cultura.Ci aspettavamo dunque una discussione aperta ed in grado di dare nuovo impulso alla qualità culturale che la nostra città merita per abbandonare definitivamente quel senso di essere figli minori, pronti ad indignarsi se una mostra di Modigliani viene fatta a Pisa ma non in grado di valorizzare quello che invece abbiamo e di cui il Goldoni deve essere punto di forza.

Per questo abbiamo comunque formalizzato due proposte costruttive:
– l’amministrazione predisponga un bando aperto e pubblico per la scelta del direttore artistico. Per permettere così una scelta condivisa, trasparente, qualificata ed innovativa, affinchè il nostro possa essere veramente un teatro di rilevanza nazionale.
– Pensiamo alla possibilità di costituire una Consulta della fondazione e dei centri culturali. Un tavolo di lavoro che riunisca i responsabili dei principali soggetti istituzionali in ambito culturale livornese, a partire da quelli in cui l’Amministrazione interviene direttamente: Fondazione Goldoni, Villa Mimbelli, Fondazione Trossi Uberti, Istituto Musicale Mascagni, Museo Storia Naturale Villa Henderson, Museo della città (Bottini dell’olio, in corso di realizzazione ), Biblioteca Labronica. La consulta condivide il progetto culturale dell’Amministrazione per la città; concorre alla programmazione e alla gestione di quelle iniziative straordinarie che coinvolgano la città nella sua interezza e che per interesse e dimensioni travalichino le possibilità gestionali delle Istituzioni prese singolarmente; contribuisce a una ripartizione coerente della totalità delle risorse che l’Amministrazione mette a disposizione in ambito culturale; contribuisce a verificare tempi e stadi della realizzazione del programma culturale nel suo complesso e consente quindi da un lato autonomia gestionale alle singole Fondazioni, dall’altro un più facile ruolo di coordinamento dell’indirizzo generale.”

Gruppo consiliare PD Livorno

 

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