Star del pianoforte al Goldoni

Virtuosismo ed eleganza interpretativa con Alexander Lonquich, una star del pianoforte internazionale: giovedì 16 aprile, alle  21 al Teatro Goldoni il poliedrico musicista nativo di Trier in Germania, apprezzato nei maggiori teatri e sala da musica di tutto il mondo per  il suo rigore analitico e passione esecutiva, terrà l’atteso concerto realizzato in collaborazione con Menicagli pianoforti e Leg che conclude gli appuntamenti in abbonamento nel cartellone 2015.

Una presenza di grande prestigio con un artista dotato di uno stile interpretativo unico, che deriva dall’esame della pagina scritta originale, senza incedere a prassi e tradizioni, segni distintivi che lo hanno fatto applaudire in un’intensa attività concertistica in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei (Berlino, Vienna, Parigi, Londra, Amsterdam, Madrid, Roma, Milano), sia come solista, direttore ed in formazioni da camera, impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado e Kurt Sanderling.

Lonquich nel suo nuovo appuntamento al Goldoni, dove torna dopo dieci anni di assenza, inviterà gli ascoltatori a seguirlo in un appassionante viaggio musicale sul tema del “tempo che scorre”: “Wie die Zeit vergeth” (Come il tempo scorre) è infatti il titolo scelto per la serata, mutuato da un saggio di quasi 60 anni fa di Karlheinz Stockhausen, con il quale il compositore tedesco, tra i più amati, discussi e controversi del XX secolo, teorizzava un suo nuovo modo di concepire ed esprimere il tempo nella musica. Il concerto si aprirà così con Klavierstück IX, risultato delle ricerche effettuate da Stockhausen in questo campo e della percezione che l’uomo ha dello scorrere del tempo. Dall’opera del carismatico ed instancabile musicista di Colonia, ambizioso divulgatore della missione storica e spirituale dell’avanguardia musicale, Alexander Lonquich passerà alla splendida modernità della musica di Claude Debussy con i suoi Préludes per pianoforte, secondo libro, L 131. Pubblicati nel 1913, i Preludi hanno il carattere sintetico dei “momenti musicali”, caratterizzati da lirismo impressionista e simbolismo sonoro, con un linguaggio elegante, raffinato, asciutto ma nello stesso tempo coloristico e descrittivo al pari delle composizioni “impressionistiche” del musicista francese.

La seconda parte del concerto sarà dedica a Franz Schubert, uno dei più grandi compositori in età romantica, particolarmente conosciuto  caro a Lonquich avendo tra l’altro vinto appena diciasettenne nel 1977 il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato proprio a Schubert, iniziando da lì la sua brillante carriera di interprete. Di Schubert proporrà la Sonata per pianoforte n. 23 in si bemolle maggiore D. 960, l’ultima della sua intera produzione, conclusa ad appena due mesi prima della morte. Si tratta di un lavoro monumentale, di vaste proporzioni: dalla musicalità e bellezza affascinanti e misteriose del Molto moderato e dell’Andantino sostenuto, alla leggerezza e spensieratezza dello Scherzo e dell’Allegro ma non troppo, la Sonata D. 960 segna non solo l’apice del pianismo di Schubert, ma una delle vette dell’intero pensiero musicale romantico.

Sono ancora disponibili i biglietti per assistere al Concerto presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586-20.42.90) dal martedì al sabato con orario 17-20; prezzi (formula Auditorium): ragazzi dai 6 ai 16 anni (con genitore) € 7, giovani dai 16 ai 30 anni € 12, platea Fedeltà/Coop € 20, intero € 23.

Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it

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