Film. “Il pugno chiuso di Dio”, le origini di Livorno

Il primo film lungometraggio che racconta la storia di Livorno  sarà presentato mercoledì 18 prossimo venturo alle ore18 al Cinema 4 Mori di Livorno: “Il pugno chiuso di Dio”.
La storia –Nell’autunno dell’anno 1496 nel villaggio di Livorno, governato dalla famiglia dei Medici di Firenze, un giovane contadino, Guerrino di Montenero, soprannominato “il villano”, riuscì con uno sparuto e male armato nugolo di  circa trecento improvvisati soldati, arruolati fra le donne e gli uomini del popolo livornese, a sconfiggere la lega germanica comandata da Massimiliano I, composta di circa settemila soldati,   alemanni, pisani, senesi, genovesi,  lucchesi, milanesi, coalizzati contro il Granducato di Firenze che vantava  il dominio sul piccolo porto di Livorno, allora strategico punto franco del commercio di tutto  il mondo. Nel villaggio viveva una popolazione multietnica, composta da ebrei, saraceni, olandesi, inglesi, greci e  di pirati di ogni razza, di religiosi provenienti da tutto il mondo, di avventurosi naviganti, di scaltri commercianti, di presuntuosi aristocratici, di poveri contadini e pescatori.

Questo l’aneddoto e il film di Sergio Pietra Caprina “Il pugno chiuso di dio” ci fa fare un viaggio a ritroso  nel tempo di  più di 500 anni,  in quel piccolo villaggio arroccato intorno al Mastio di Matilde e alla sua fortezza che era la Livorno del 1496, passata da poco dal dominio di Pisa a quello di Firenze. Ma contro questo piccolo villaggio si muove la potente macchina da guerra dell’ imperatore Massimiliano     d’ Austria a capo di una delle tante coalizioni che in quegli anni si formavano  dilaniando la terra   d’ Italia lacerata e divisa.  Eppure un pugno eroico di cittadini e di “villani”, di contadini della campagna circostante, uomini, donne ragazzi, non più di 300 , riesce a tener testa ai 7.000 soldati della coalizione, alle loro armi di ultima generazione, alle loro navi.
Il film di Sergio rende conto con puntualità e rigore della vicenda, grazie alla collaborazione della storica Daniela Lenzi, ma riesce a ricrearvi intorno un mondo vivacissimo di uomini e donne con i loro affetti, le loro amicizie, i loro rancori . Il forno, l’osteria, il bordello sono i luoghi in cui si snodano gli eventi.

Sergio riesce a restituircene il sapore e la verità. Come pure quando ci  fa entrare nei palazzi dell’ imperatore Massimiliano e della famiglia dei Medici, respiriamo l’ arroganza e lo sfarzo del potere senza eccessi e forzature.   Vedere questo film è un’ utile e coinvolgente lezione di storia , è una via per capire che le vicende che si leggono sui libri non sono solo parole, ma il frutto dell’impegno, delle emozioni della lotta di uomini fatti come loro, che amano, odiano, sono deboli e sono forti come loro.

Il viaggio che non ti aspetti- Ma è anche un viaggio nei luoghi della loro città che non si aspettano, di cui molti di loro non conoscono la bellezza che spesso è mortificata o soffocata da ciò che oggi è cresciuto intorno. Faranno incontri inaspettati, faranno scoperte sorprendenti. E quando passeranno davanti alla statua del villano riconosceranno un amico.    Ma questo film è anche una grande lezione di coraggio : fare un film così importante e così bello in una piccola città di provincia lontana dai circuiti della produzione cinematografica tradizionale, nell’ indifferenza delle istituzioni , contando solo sulla propria tenacia e sulla collaborazione per lo più gratuita di tanti amici (pensate che spesso gli attori si sono cuciti i costumi da sé) , riuscire a fare un film così dimostra che se veramente si vuole dare voce ai sogni che abbiamo dentro, ci si può riuscire. Una grande lezione di forza morale anche per i ragazzi che si apprestano a costruire il proprio futuro.
Il trailer: https://www.youtube.com/attribution_link?a=4v9GA0Hu4ac&u=%2Fwatch%3Fv%3DAlzdZRtN0H4%26feature%3Dshare

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