Biblioteca Labronica, domenica visita gratuita
Domenica 1° marzo 2015 alle 16 in programma una visita guidata, gratuita, della Biblioteca Labronica di Villa Fabbricotti a cura della Cooperativa Itinera. A grande richiesta dopo il successo avuto lo scorso anno, anche per il 2015 la sede centrale della Biblioteca Labronica F.D. Guerrazzi in collaborazione con la Coop. Itinera aprirà le sue porte tutte le prime domeniche di ogni mese da febbraio a giugno in concomitanza con l’apertura dei negozi del centro cittadino. In queste occasioni un operatore esperto di Itinera farà da guida a chi voglia acconsentire all’iniziativa gratuita, accompagnando il visitatore in un percorso storico sulla nascita della biblioteca a Livorno, sul suo posseduto antico e moderno e sul funzionamento oggi.
Intervista a Riccardo Greco (di Sandra Mazzinghi) – Chi è Riccardo Greco?
1. Sono innanzitutto un bibliofilo, cresciuto curiosando nella folta biblioteca di famiglia, ma ho avuto anche la fortuna di entrare in contatto con importanti scrittori e letterati. Inizialmente, da ragazzo, conoscendo alcuni amici dei miei genitori, poi a Siena negli anni universitari quando ancora negli atenei si faceva cultura. L’incontro con Antonio Tabucchi è una miscela di queste due ricche opportunità. Oggi insegno letteratura portoghese e brasiliana all’università di Siena, ma come tutti i giovani studiosi la mia carriera è appesa a un filo.
Due parole sulla tua casa editrice Vittoria Iguazu. E come mai questo nome?
2. Certo, sì, sono anche un piccolo editore, ho fondato la casa editrice V.I.E. a inizio 2011 e ho scelto questo nome perché volevo rendere omaggio all’Africa e al Sudamerica, che sono le aree letterarie-culturali che mi appassionano maggiormente. Da qui la scelta di un nome fittizio che mettesse insieme il lago Vittoria e le cascate di Iguazu. C’è poi la specificazione “Editora” che è la parola che si usa in spagnolo e in portoghese, ma anche una provocazione in una società in cui gli editori sono quasi tutti uomini: “editora” sarebbe il femminile di “editore”.
Come ti è giunta la storia di Antonio Tabucchi Isabella e l’ombra?
3. Il racconto “Isabella e l’ombra” fu dedicato da Tabucchi a Isabella Staino, in occasione di un catalogo che la pittrice stava facendo a inizio anni duemila. Non era mai stato pubblicato ufficialmente ed era un peccato perché è veramente un gioiellino. Quando Tabucchi scomparve decidemmo, in accordo con gli eredi, di farne un prezioso librino affiancando al racconto alcune opere di Isabella Staino dipinte appositamente. Adesso siamo alla seconda edizione e siamo fieri di averlo presentato già a Parigi, Lisbona e Berlino.
C’è una frase nel libro di Jean Genet prima della tua prefazione “Se la sua sofferenza è troppo intensa, che si riposi nella parola”. Come
4. La frase è tratta da “I negri” di Genet e mi aveva colpito molto perché fa della parola una sorta di rifugio per i più deboli, per gli emarginati, un po’ come succede alla povera ombra protagonista del racconto di Tabucchi, quando trova accoglienza nelle tele della Staino. Nella mia prefazione ricordo l’impegno civile di Tabucchi e il ruolo che l’arte può avere per favorire il dialogo tra i popoli. Purtroppo proprio in questi giorni assistiamo a barbare esecuzioni a danno del patrimonio artistico mondiale. Io mi oppongo: la mia è una posizione umanitaria, apolitica e aconfessionale.
Riccardo, oltre alla prefazione tu sei anche l’editor di questa storia: che effetto ha suscitato in te fare l’editing a uno scrittore così grande come Antonio Tabucchi.
5. Eh, bella domanda. Conosco l’editor di Tabucchi presso Feltrinelli e non lo invidio per niente, perché Tabucchi era davvero severissimo nelle sue revisioni. A me purtroppo è toccato lavorare su un testo postumo, quindi la questione è assai diversa. Devo dire però che il racconto fu dettato alla Staino in maniera perfetta ed identica alla stesura attuale, non è dunque stato necessario nessun intervento rilevante. Una cosa che non tutti sanno è che Tabucchi riusciva a tenere a mente pagine e pagine prima di passare alla trascrizione. Ho visitato il fondo che conserva i suoi manoscritti alla Biblioteca Nazionale a Parigi e dalle ricerche fatte finora non si è ancora trovato il manoscritto di “Isabella e l’ombra”. Questo avvalora la tesi che lo abbia dettato “a mente”, sebbene a più riprese, senza doverlo fissare prima su carta.
La Biblioteca Labronica inserita nel Parco di Villa Fabbricotti, merita infatti una grande storia da raccontare. Nata ufficialmente nel 1952 come biblioteca civica, ma inaugurata nella veste attuale nel giugno del 2003 dopo un importante intervento di restauro durato cinque anni, svolge la duplice funzione di biblioteca conservativa oltre che di pubblica lettura. I suoi preziosi fondi, consultati da storici e professori spesso operanti fuori dai confini locali, testimoniano il lungo percorso evolutivo con cui la biblioteca si è formata e documentano la storia di Livorno e la storia d’Italia tutta, attraverso opere manoscritte, pubblicazioni a stampa, cartoline dell’epoca e fotografie per un totale di circa 140.000 pezzi. Tra i piu importanti, si ricordano l’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert, il Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, gli originali autografi delle Grazie di Ugo Foscolo, l’Autografoteca Bastogi, lettere e documenti manoscritti di Giacomo Leopardi, la collezione bibliografica e iconografica di Oreste Minutelli comprendente oltre 4000 stampe iconografiche che testimoniano la nascita e l’evoluzione di Livorno. Servizio essenziale per la vita sociale e civile della nostra città e presidio di democrazia fondata sulla libertà di espressione e sul confronto di idee, da alcuni anni la Biblioteca Labronica, che in primis raccoglie, organizza e rende disponibili i prodotti della creatività e dell’ingegno, opera d’altra parte in direzione dei giovani, promuovendo eventi e mostre di target non soltanto storico, ma anche e soprattutto contemporaneo, relazionando la memoria culturale del territorio con il presente, senza il quale appare irrealizzabile il futuro della nostra città.
Un luogo aperto, gratuito, alla portata di tutti, che attende solo di essere scoperto e valorizzato. Il ritrovo è all’interno del parco, davanti al portone centrale dell’edificio. L’incontro avrà durata di un’ora e alla fine della guida sarà distribuita gratuitamente ai visitatori la tesserina con la quale prendere libri in prestito secondo i modi e le procedure che saranno spiegate nell’occasione.
Prossime aperture:
12 aprile (ore 16)
3 maggio (ore 17)
7 giugno (ore 17)
In occasione dell’apertura del 1 marzo alle ore 17,00 sarà possibile assistere, all’interno del progetto: Ars in Fabula – Pagine d’Arte, alla presentazione del racconto di Antonio Tabucchi “ Isabella e l’ombra” (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare la scheda del libro)
Interverranno:
· Riccardo Greco della Vittoria Iguazu Editora, amico e allievo di Tabucchi,
· Alfonso Diego Casella, amico di Antonio Tabucchi, scrittore e docente,
· Aldo Galeazzi, scrittore livornese e, in questa occasione, lettore d’eccezione.
Nell’occasione saranno esposte le sei tavole originali di Isabella Staino, che la pittrice toscana, dedicataria del racconto, ha creato appositamente.
Per ulteriori informazioni:
Biblioteca Labronica 0586-82.45.11 www.comune.livorno.it
Coop. Itinera 0586-89.45.63 www.itinera.info
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