Benucci si racconta a bordo del Ca’ Moro
di admin
Terzo appuntamento per la serie d’incontri “Linea di Galleggiamento”, organizzati dalla Cooperativa Itinera ed ospitati nella splendida cornice del Ristorante Ca’ Moro Social Bateau, un peschereccio ancorato nella Darsena Vecchia di Livorno, dove trovano lavoro i ragazzi down della cooperativa sociale Parco del Mulino.
Protagonista di questo terzo incontro Gabriele Benucci, giornalista, autore teatrale e saggista, che intervistato da Sarah Bovani ha intrattenuto la platea parlando delle sue opere, dei suoi progetti ma soprattutto del suo legame col mare e con la città.
“Anche se nato a Firenze, ho sempre abitato a Livorno e livornese mi sento al cento per cento – ha commentato Benucci – non credevo di avere questo rapporto intenso con il mare. Invece man a mano che mi cimentavo nella scrittura, il mare e Livorno ne diventavano i protagonisti. L’acqua, le onde, sono per me una sorta di liquido amniotico che mi rilassa e mi guida a trovare ispirazione”.
Denso e di rilievo il curriculum di quest’uomo poliedrico: è stato attore, responsabile ideativo ed organizzativo della cooperativa Theatralia, giornalista, progettista europeo e direttore organizzativo del festival Collinarea che si svolge a Lari.
Vanta anche una fiorente produzione di saggi e scritti teatrali, molti dei quali ispirati a personaggi e fatti livornesi. Ne sono esempio “Caprilli”, “Ex Voto”, “Moresca”, “Testa di Rame” ed il suo ultimo lavoro “Otto con”.
“Nel 2004 mi appassionai alla storia di Federico Caprilli, perché mi sembrava una sorta di eroe romantico – ha spiegato – ha ideato il sistema naturale di equitazione, proprio in un periodo storico, dove il cavallo, come mezzo da guerra e da trasporto, veniva sostituito dall’ avvento dell’automobile. Ancor più curioso il fatto che il suo più caro ed intimo amico fosse il conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, fondatore dell’Automobile club d’Italia e co-fondatore della Fiat”.
Numerosi richiami alla tradizione e alla storia sono protagonisti dei lavori di Benucci: l’omaggio agli “Ex Voto” per la Madonna del Santuario di Montenero, portato in giro per l’Europa e tradotto in francese ed in polacco ma anche “Testa di Rame” che narra la storia dei palombari dopo la Seconda Guerra Mondiale e di come venissero impiegati per demolire e far rigalleggiare le navi da guerra rimaste a bloccare l’ingresso del porto.
Come pure l’ultimo lavoro “Otto con”, sulle imprese degli Scarrozzoni, l’otto di canottaggio più famoso della storia remiera italiana, interpretato da Fabrizio Brandi e con la proiezione di filmati d’epoca, girati da Leni Riefenstahl, la regista di Hitler.
“Gli Scarrozzoni sono una vera leggenda, sono riusciti ad arrivare per due volte secondi alle olimpiadi di Los Angeles nel ’32 e di Berlino nel ’36 – ha spiegato l’autore – e pensare che la loro barca pesava 34 kg in più rispetto alle altre”.
“Otto con” è stato presentato in Fortezza Vecchia durante la kermesse di Effetto Venezia e verrà riproposto il 25 ed il 26 settembre al Centro Artistico Il Grattacielo.
Ed a proposito di Effetto Venezia e della situazione culturale livornese, Benucci si sbilancia “Una manifestazione per funzionare necessita di una vera direzione artistica, visto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A prescindere dall’indirizzo politico, questa città ha bisogno di un cambio di passo a livello culturale, che definirei oltremodo disastroso – ha concluso – esistono numerosi soggetti culturali capaci di produrre eventi di alto livello, ma se le istituzioni non sono disposte ad ascoltare e a fare sponda, la cultura qui, rimarrà sempre una grande palude stagnante”.
Il prossimo appuntamento con gli incontri di “Linea di Galleggiamento” è previsto per domenica 24 agosto alle 19.00 con ospite Francesco Bruni, regista del film “Scialla!” e sceneggiatore cinematografico.
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