La città di Livorno spegne 409 candeline

di Roberto Olivato

Sotto il titolo “Nei luoghi, nei giorni, nelle vesti…” si è celebrato oggi, domenica 22 marzo, il compleanno di Livorno, ovvero l’anniversario dell’elevazione di Livorno a Città avvenuta il 19 marzo del 1606 (clicca sul link in fondo all’articolo per guardare le foto e il video della festa).
Sono passati ben 409 anni da quando Ferdinando I de’ Medici elevò Livorno al rango di città, nominando Bernadetto Borromei primo gonfaloniere il quale, nella rivisitazione svoltasi ieri mattina nella chiesa di S. Francesco alla fortezza vecchia, ha passato simbolicamente la sua fascia amaranto al sindaco Nogarin, che l’ha indossata sopra la sua tricolore. Una cerimonia che ha esaltato i valori dell’accoglienza, a cui Livorno si è sempre dimostrata sensibile sin dalla sua nascita, come ricordato sia dal vescovo Simone Giusti che ha celebrato la S.Messa, che dal sindaco Filippo Nogarin, che ha letto i due primi articoli delle leggi livornine, da cui emergono le agevolazioni e privilegi che venivano concessi a tutti coloro, di qualsiasi nazionalità, si fossero stabiliti a Livorno, ai fini del ripopolamento della città. La rievocazione ha avuto luogo all’interno della Fortezza come avvenne il 19 marzo 1606, dove gli sgargianti colori dei costumi storici, le alabarde, i tamburini e le colorate vesti delle popolane, hanno offerto agli spettatori uno spicchio di quel passato a cui sono affrancate le radici della nostra città. L’importanza della ricorrenza avrebbe meritato una maggiore partecipazione di pubblico, che per numero è stato superato da fotografi e giornalisti presenti all’evento. Forse sarebbe stato meglio, anche se domenica, far partecipare le scolaresche nelle cui classi sono ormai presenti bimbi di varie etnie e l’aver loro permesso di vivere quella commemorazione, sarebbe valso più di tante ore d’aula sull’antirazzismo.

 

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