Al via casting per un film livornese con effetti speciali

L’8 febbraio nella affascinante location del Mercato Ittico di Livorno, dalle 15 alle 19, si svolgerà il casting del film “Il pugno chiuso di Dio-Livorno 1496, la difesa del villaggio” (genere storico). Sergio Pietra Caprina, regista ma non solo, illustra le caratteristiche del progetto e la trama.

Cast – Le comparse rappresenteranno la popolazione del villaggio. Nel 1496 pare fossero circa 900 anime, pochi bambini dovuto alle mortalità della peste, molti contadini, pochissimi pescatori, tuttavia oltre la popolazione dovremo rappresentare qualche soldato della milizia fiorentina e qualcuno della guarnigione francese, anche se in maniera limitata; spero di ricorrere al coinvolgimento di qualche gruppo folcloristico di città storiche come Volterra, Bibbona, Vicopisano ed altre ancora spostando nel luogo le riprese .Di questo si sta occupando l’addetto alle location e agli artisti, lavoreremo molto anche con effetti speciali digitali. I ruoli sono quindi relativi alle figure descritte e anche se non si può parlare di ruoli ma di semplici figurazioni. I requisiti sono quelli di avere volti interessanti.

Uscita ad autunno 2015 – L’avanzamento del film è ad un buon punto nel senso che tutto sta procedendo parallelamente in un lavoro complesso e articolato di processo quasi orizzontale, dove sono coinvolte moltissime persone, Attualmente tutta la troupe è al lavoro per le proprie competenze, ache se l’albero motore sono io da solo. La prof. Laura Bandini mi sta revisionando la sceneggiatura per consigliarmi dove ridurla non avendone il tempo, Mario Cafarelli a Napoli sta preparando le musiche ecc… praticamente siamo alla fase casting, che ho dovuto anticipare alle location per ragioni di ritardo nella risposta da parte del comune e per problemi di costumi, ed entro fine febbraio dovremo raggiungere la fase della produzione del girato, forse siamo in ritardo credo. La proiezione? Il mio obiettivo è di poterlo proiettare ad autunno. Per rendersi conto in che condizioni lavoriamo con alcuni di noi il 2 febbraio c’incontriamo al bar Cerretini per affrontare il problema dei costumi. Non abbiamo un locale dove mettere i vestiti per esempio. In questa città, in generale, si è pronti a stendere tappeti rossi soltanto per coloro che vengano da fuori o che hanno già raggiunto il successo… piace giocare facile. Io questo “lavoro” lo faccio per passione e anche se duro il quadruplo di fatica di altri non mollo e vado avanti. Nei film precedenti ho fatto tutto da solo senza troupe, anche il truccatore e l’operatore con una mia macchina “presumer”. La soddisfazione è che chi ha visto i film ha commentato positivamente ed era gente mai vista né conosciuta, che è rimasta colpita dal risultato per progetti realizzati con “zero” mezzi e attori tutti locali. I miei ruoli sono di ideatore, soggettista, sceneggiatore, organizzatore,  direttore di produzione, il regista ed anche l’operatore: nessuno si abbasserebbe a farlo se non pagato, anche se mi piacerebbe occuparmi solo della regia.

I costumi – Sarà un film difficile perché realizzato a budget “zero” senza alcun finanziamento istituzionale o privato, con tanta passione e buona volontà, una scommessa in tutti i sensi. In tecnica digitale dove gli effetti speciali “la faranno da padrone”. Le difficoltà saranno molte a partire dai costumi il cui incarico è demandato a due componenti lo staff: Rudina Rxhovaj e Mardena Xahaj. A questo proposito ho pensato che ogni artista dovesse provvedere in proprio all’abbigliamento del ruolo. Dopo tutto, mi son detto, così come si travestono per il carnevale o per la festa di alloween perché non lo possono fare per un film? Le difficoltà proseguono con le location, e di questo l’incarico è stato demandato ad un altro componente lo staff di produzione, Lorenzo Balducci. Utilizzare luoghi protetti dalle Soprintendenze o dal Comune a Livorno diventa sempre più complicato. Ci siamo rivolti alla Film Commission del Comune ma al momento non abbiamo avuto alcuna risposta e spero proprio di non dover cercarle, a malincuore e con difficoltà maggiore, troppo lontano da Livorno, magari in piccoli paesi a carattere storico dove forse tutto è più diretto ma confido proprio di non dover essere costretto a farlo. Quindi il film richiede una compartecipazione completamente amichevole e passionale, con l’entusiasmo di raccontare le origini della propria città.

La trama – “Il film nasce dall’aneddoto, talvolta poco conosciuto dalla stessa popolazione livornese, del “villano di Livorno” che difese nel 1496 il villaggio contro l’invasione della lega armata guidata da Massimiliano I° D’Asburgo composta da circa 7000 uomini di varie repubbliche o stati. Pisani, Veneziani, Milanesi, Genovesi, mercenari di varie nazionalità, provenienti dal mare e da terra avanzarono verso Livorno per invaderla e toglierla alla gestione dei Medici di Firenze, allora alleati dei francesi di CarloVIII. La mia sceneggiatura è di 193 scene e per esigenze filmiche sarà ridotta, per portare il film ad una durata di circa 100/110′. I ruoli da coprire sono moltissimi, alcuni principali, come Guerrino di Montenero, il villano, Ludovico, il rivoluzionario mercenario, Rinaldo, il commediante di strada e la sua compagna Eleonora, Agostino il panettiere e la sua innamorata Margherita, una veggente tacciata di stregoneria, Bianca, la sprovveduta giovanetta istigata a prostituirsi, Beatrice, la bella dama di compagnia, tutti questi ruoli dovranno essere coperti da artisti con caratteristiche differenti di fisico ma con un’età compresa dai 20 ai 30 anni. Poi c’è Vittoria, la rigida moglie del Commissario Andrea de’ Pazzi, con un’età entrambi di 40/50 anni; Pietro, che dovrà avere un’età di 80 anni, Filippo, il contabile del commissariato, che dovrà avere da 50 a 60 anni, Matilde, la di lui moglie, bella e giovane di 30 a 40 anni, ancora, Maria, la meretrice del villaggio, bella con un’età di 40/50 anni, Iacopo, il pescatore di Calata di Labrone con un’età di circa 60/70 anni, Il pirata Alì, un’età di 60 anni, il religioso eremita Giovanni con un età di 70 anni, Capitano Ciacchi con un’età di 40/50 anni. Ci saranno anche ruoli secondari come quello di Massimiliano I°, Bianca Maria D’Asburgo, Francesco II°, Carlo VIII, Giovanni, Giuliano e Piero de’ Medici, Luca Cosimi, Savonarola e piccoli ruoli di vario genere, sia di popolani/e di militari lanzichenecchi, della guarnigione francese, della milizia fiorentina ed altri ancora di ogni età, anche bambini e poi figurazioni varie”.

Proiezione ai 4 Mori o La Meta – Ognuno sarà responsabile della propria persona e delle cose che lo circondano sul set e per questo sarà firmata da tutti i partecipanti una liberatoria specifica che la produzione esecutiva, nella persona di Mario Traversi (produttore esecutivo e addetto stampa del progetto), e io stesso abbiamo voluto resa necessaria. L’obiettivo ovviamente non è commerciale anche perché un film a carattere indipendente, che oserei addirittura definire amatoriale, non può certamente competere con i film miliardari, quasi sempre sovvenzionati dallo stato, anche se poi nessuno mai li vedrà o pochissimi li andranno a vedere. L’obiettivo insomma ha scopi veramente passionali e campanilistici, con la speranza di poterlo proiettare al cinema “4 mori” o il cinema “La meta” che sempre si son prestati con solidale e cordiale professionalità a distribuire i miei precedenti film tutti girati a Livorno, come Con gli occhi di un bambino, Cotechino a ferragosto, Solo per un attimo, Quando nascono le margherite-l’ultima meta, Lumturì-Il record, tutti accolti con lusinghiero successo dal pubblico livornese. Quello della distribuzione infatti è una ma non ultima dolente nota per film di questo genere, anche se al momento sono riuscito sempre a “portare in porto la nave”.

Altro obiettivo inviarlo ai festival competenti, magari quelli minori senza troppo pretesa ma dove si potrà sentire parlare della nostra Livorno in senso positivo per l’evento che viene trattato . Quindi tutto sommato nessun guadagno, tanta rimessa ma molta soddisfazione morale. In novembre, giorni 3-10-27, per esempio, ho anche organizzato un festival del cinema di tre serate, il CIfest, che ha avuto un buon successo anche se, devo francamente dire, poco enfatizzato, purtroppo, dalle cronache locali; d’altronde “nessuno è profeta in patria” così si dice no? Mi son detto infatti: Livorno. una volta città del cinema, non ha un suo festival a differenza di molte piccole cittadine italiane…perché? Allora ho messo in piedi questa prima edizione del Cifest che ha voluto essere un seme per le prossime edizioni, coadiuvato da altri componenti lo staff attuale come Adriana Doros e Maurizio Ieri, che per questo film si occuperanno della fotografia di scena e della pubblicità, da Matteo Marchi, che mi farà da aiuto regista, Da Simone Chiappini e Enrico Spagnuolo che agiranno quali assistenti alla regia oltre agli aggiunti Paolo Bonciani per la fotografia, Giacomo Vespignai per le luci e la fonica, Gianfranco di Lazzaro per la scenografia. Ritornando al CIfest, CinemaIndipendenteFestival, sto già lavorando alla 2^ edizione per il novembre e spero che questa volta le cronache lo pubblicizzano in maniera adeguata poiché mi piacerebbe poter raccogliere molti film e provenienti da ogni parte del pianeta, così come avviene nelle altre manifestazioni. Per ora c’è questo casting, l’8 febbraio all’affascinante mercato ittico di Livorno, pittoresca location della nostra città, che non tutti i livornesi conoscono, con orario dalle 15 alle 19. Credo che molti livornesi che amano la nostra città si sentiranno onorati di partecipare per rappresentare la nostra storia in questo film tutto labronico.

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