Uno sguardo al femminile alle donne della Bibbia

Le donne del Centro Italiano Femminile della Regione Toscana e del Centro Culturale San Paolo di Livorno, hanno voluto proporre nel mese dedicato alla donna una lettura femminile della Bibbia, a partire da una serie di originalissimi e bellissimi quadri della nota pittrice Maria Paola di Ferrara. Essa da diversi anni collabora con queste aggregazioni laicali per stimolare incontri dove a partire da tematiche che solitamente vengono affidate ai teologi si possa invece dare voce e spazio al “genio femminile” molto decantato dal Magistero di Giovanni Paolo II e ripreso a chiari note anche da Papa Francesco in questi ultimi mesi. Ed ecco che la teologhe Barbara Pandolfi di Pisa e la Pastora Battista Lidia Giorgi di Livorno-La Spezia si sono ritrovate nei pressi della Casa per ferie Regina Mundi lungo il litorale pisano per dare uno sguardo al poco conosciuto mondo femminile della Bibbia che contrariamente a quanto si pensa sono concretissime donne che tessono la trama feriale della storia e non mancano di incidere anche nella vita pubblica per audacia, carisma, saggezza e profezia.

L’Arciverscovo di Pisa , Monsignor Paolo Benotto, nel saluto iniziale ha invitato a non limitare la domanda su cosa sia la donna ma quale sia l’identità dell’essere umano avendo come punto di riferimento un’antropologia biblica dove uomo e donna non vengono presi in considerazione singolarmente ma in relazione a Dio. C’è certamente il singolo, ma insieme maschio e femmina nella loro complementarietà rendono feconda la loro relazione. L’uomo riconosce se stesso vedendo la donna e lui non si completa senza di lei e viceversa. La cultura odierna purtroppo isola, frammenta l’individuo assolutizzandolo e così facendo distrugge la socialità e la relazione.

La teologa Barbara Pandolfi, tralasciando le più note figure femminili evangeliche ha invece presentato Gesù come colui che non solo si circondava dei dodici apostoli, ma anche da donne che lo seguono durante tutta la sua missione. Sono donne che dialogano con Lui e il Vangelo di Giovanni ce ne presenta alcune che sono addirittura “capaci di teologia e fanno meglio degli uomini”. Emblematiche a tal proposito le figure della Samaritana e di Maria di Magdala che è stata la prima donna a cui Cristo apparve quando è risorto.

La Pastora Battista Lidia Giorgi considerando le donne dell’Antico Testamento ha voluto ricordare come alcune purtroppo, hanno subito violenze ma accanto a queste ve ne sono altre che hanno avuto un ruolo importante nella storia di Israele. Fra le figure positive abbiamo Miriam, la sorella di Mosè che con il suo canto e la sua danza insegna alle figlie di Israele a fare teologia, a leggere l’azione di Dio nella storia e a ricondurre soltanto a lui l’onore e la gloria. Debora, l’unica donna alla quale la Bibbia attribuisce il titolo di “giudice” e “profetessa”. Essa non temette il confronto con i potenti: la parola di Dio la rese libera, capace d’ascolto e discernimento e sulle montagne di Efraim ascoltò i problemi che affliggevano il popolo, e ristabilì la giustizia e la pace. Abigail, donna saggia che seppe tessere la pace insegnando a Davide la sapienza del perdono da suscitare in lui meraviglia e da fargli esclamare: “ Benedetto il Signore Dio d’Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. Benedetto il tuo senno e benedetta tu che sei riuscita ad impedirmi oggi di giungere al sangue e a farmi giustizia da me”. Sono state ricordate Rut, Ester, Rachele, Agar, Anna, Giuditta, Rebecca, Susanna che nel percorso espositivo proposto dalla nota pittrice ferrarese Maria Paola Forlani si sono rese a noi visibili attraverso una calda luce e dei colori brillanti mentre il segno espressivo morbido e sinuoso ci ha condotto in un’analisi introspettiva che ha colto la bellezza femminile in un intimo matrimonio del corpo con l’anima di donne nelle quali il fascino della bellezza fisica è unita al fascino della bellezza interiore.

 

 

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