Una Repubblica per le donne, il 2 giugno in piazza

Il 2 giugno alle 10 davanti alla Prefettura per chiedere una Repubblica per le donne, in cui le donne e la loro incolumità siano i principali impegni dell’agenda politica e istituzionale. Un paese in cui donne come Sara vengono arse vive dai propri fidanzati, o accoltellate, strangolate, fatte sparire, non è un paese da celebrare.

Dopo essere state o perseguitate, minacciate, aver sporto in media due denunce, si viene uccise, senza incontrare ostacoli o modalità di contenimento.

Le donne vengono uccise dopo aver sporto in media 2 denunce. E le donne che sporgono denuncia sono meno del 10%. Cosa fanno le istituzioni? Perché le donne in Italia non denunciano? Perché le istituzioni non sono credibili agli occhi delle donne, visto che assistiamo a  tempi inaccettabili per istruire un processo. Interrogatori martellanti e aggressivi contro la Convenzione di Istanbul (che l’Italia ha firmato), che producono una vittimizzazione secondaria: un modo per non farci denunciare.

Dunque le istituzioni sono responsabili 3 volte: perché non c’è sufficiente prevenzione della violenza, perché le donne vengono uccise dopo aver più volte denunciato, perché sono poche le donne che denunciano, poiché le istituzioni non ci risultano  credibili. Assistiamo a sentenze choc in cui chi ha subito violenza e denuncia ne deve subire altra: perché il mondo della Giustizia solidarizza di più con l’imputato, rispetto alla vittima.

L’Italia è il paese che permette l’assassinio delle donne. 115  nel 2015 . Ora il fatto costituisce reato?

Ciascuna di queste donne va immaginata con il nome che diamo a noi stesse

Allora noi questi nomi li volgiamo dire. I nomi delle donne che la nostra Repubblica ha permesso venissero uccise, quasi sempre per mano di uomini di famiglia.

Coordinamento: https://www.facebook.com/ONE-Billion-Rising-Livorno-1797339627160114/

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