Dopo la Cigna 5 occupano sopra la Coop

Dopo la della Torre della Cigna nella notte tra sabato 13 e domenica 14 febbraio, 5 famiglie hanno preso possesso di alcuni locali sopra la Coop in via Anna Frank

Non si fermano le occupazioni abitative in città. Dopo quella della Torre della Cigna (clicca qui per leggere la notizia) nella notte tra sabato 13 e domenica 14 febbraio cinque famiglie hanno preso possesso di alcuni locali sopra la Coop in via Anna Frank. L’emergenza sfratti è tornata prepotentemente nel dibattito politico-sociale cittadino.
“Al di là dei semplici e banali appelli alla legalità a cui ormai siamo abituati, la verità è che la crisi occupazionale sta progressivamente generando i suoi frutti – spiegano dal sindacato Asia-Usb-  Per ristabilire la legalità, quella vera, c’è solo un modo. Utilizzare tutti gli i immobili pubblici disponibili a partire dagli alloggi della Chiccaia. L’evidente ostruzionismo, portato avanti da diversi soggetti in maniera più o meno esplicita, rischia di far naufragare l’unico vero progetto immediatamente realizzabile per tamponare l’emergenza”.
“In mancanza di ciò le occupazioni abusive sono destinate ad aumentare nel prossimo futuro – spiegano dal comitato –  Non certo a causa di una fantomatica regia politica dietro alle occupazioni, come qualcuno vorrebbe far credere, ma semplicemente perché centinaia di nuclei con bambini sono destinati ad essere sfrattati. La stessa occupazione della Torre della Cigna è nata proprio in questo modo. A seguito dell’ultima ondata di sfratti, e dei relativi picchetti, la prima famiglia, fisicamente finita per strada, si è presentata insieme alla altre direttamente in comune. La risposta degli uffici è stata chiara e lapidaria: dopo 4 giorni di albergo non ci sarebbe stata nessuna soluzione. Questa risposta ha fatto scattare immediatamente l’istinto di sopravvivenza nella testa delle famiglie. Un istinto che nessuna legge o regolamento può fermare. D’altra parte a tutti questi nuclei sono stati riconosciuti i requisiti della morosità incolpevole, da parte della commissione di graduazione. Dovrebbe essere proprio la legge a tutelarli”.
“Come sindacato – conclude Asia-Usb –  non ci resta che sostenerli con ogni mezzo affinché siano riconosciuti a loro, e a tutti gli altri cittadini in difficoltà, il diritto sacrosanto ad avere un tetto sulla testa. Il diritto di non far vivere i propri figli in macchina o sotto un ponte. Per questo motivo continueremo a lottare affinché tutti gli alloggi della chiccaia siano utilizzati per l’emergenza abitativa. Siamo pronti ad organizzare un presidio permanente sul posto per impedire agli operai di casalp di distruggere gli appartamenti pubblici in vista della prosecuzione dei piani di recupero”.

 

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