Seconda giornata nazionale del teatro in carcere

In occasione della Seconda Giornata Nazionale del Teatro in Carcere che si terrà il 27 marzo 2015,  Arci Solidarietà ed il Laboratorio permanente della Casa Circondariale di Livorno presentano all’interno dell’Istituto penitenziario una Prova Aperta (solo per la popolazione detenuta) dello spettacolo “Il pifferaio magico” con la regia di Francesca Ricci, che andrà in scena il 24 aprile 2015 al Teatro Goldoni di Livorno con il sostegno della Regione Toscana e di Anpi-Anppia di Livorno ed il coinvolgimento di cinque scuole di danza del territorio (Arabesque Centro Studi Danza, ArteDanza, Atelier delle Arti, Ex-It danza – ABC Danza, Laboratorio di Danza e Movimento) e frutto del lavoro svolto in questi primi mesi dell’anno.

Questa seconda giornata fortemente voluta dal Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria  e sostenuta dal Coordinamento Nazionale Teatro e carcere ha visto la partecipazione lo scorso anno di 44 istituti penitenziari con 60 iniziative in 17 Regioni italiane: ciascuuno con la propria autonomia e con la propria forza, sia all’interno che all’esterno delle carceri italiane (uno scambio tra “dentro e fuori”che evidenzia l’importanza di costruire ponti tra il carcere e il proprio territorio, utilizzando proprio l’arte del teatro).

Il nuovo spettacolo teatrale tratto dal testo “Topo dopo topo”di Bruno Tognolini, rivisita in chiave moderna la storia del pifferaio magico chiamato a gran voce dal Granduca della città allo scopo di liberarla dalla piaga dei topi.  Al noto pifferaio, se riuscirà nell’intento, viene promessa una carica nel governo cittadino, ma nonostante il buon lavoro svolto, i patti non vengono rispettati ed il pifferaio griderà vendetta contro i figli di questa città avida, opulenta e corrotta. Sarà proprio uno dei ragazzi di questa città a mediare e risolvere lo scontro tra il Granduca ed il pifferaio, in nome della musica, della poesia e dell’arte, componenti fondamentali e vitali per la costruzione di una città nuova e migliore, che si trova “da qualche parte dietro le montagne”.

La nuova messa in scena nasce con l’intento di aprire una riflessione sullle nostre città sempre più chiuse “in gabbia” e governate dalla paura da non permettere all’arte, alla musica ed in generale alla cultura di crescere ed educare i propri figli , perchè non siano ostaggio di governanti e pifferai senza scrupoli.

 

 

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